Nel 1916 i Basso si trasferirono a Milano, dove il giovane
Lelio frequentò il liceo classico Giovanni Berchet. Nel 1921 si iscrisse
alla Facoltà di Legge dell'Università
di Pavia e aderì al Partito
Socialista Italiano. Studiò la dottrina marxista e fu al fianco di Piero Gobetti durante il breve periodo di pubblicazione della rivista politica La
Rivoluzione liberale.
Lavorò per diversi giornali e riviste,
tra cui Avanti!, che diresse nel 1928, inizialmente da Genova e poi da Milano.
Nell'aprile 1928 fu arrestato a Milano ed internato sull'isola di Ponza, dove studiò per la sua laurea in Filosofia.
Tornò a Milano nel 1931 e mentre faceva
pratica da avvocato si laureò con una tesi su Rudolf Otto. Nel 1934 tornò a
fare politica in qualità di direttore del Centro interno socialista. Questo
impegno fu però interrotto da un ulteriore arresto e la successiva reclusione
nel campo di concentramento di Colfiorito (Perugia) dal 1939 al 1940.
Dopo lunghi, segreti preparativi, fu
presente a Milano alla fondazione del Movimento
di Unità Proletaria (MUP) il 10 gennaio 1943. Dopo il 25 luglio il
movimento si unì al Partito
Socialista Italiano (PSI) per formare il Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria (PSIUP), in cui Basso rappresentava una delle figure dirigenti[. Nel 1943Basso rifiutò la
politica partitica per fondare il giornale clandestino Bandiera rossa e nel 1944 avanzò, tra l'altro, la proposta di una
Camera dei consigli che affiancasse la Camera dei deputati
Nel periodo precedente la Liberazione
Basso fu membro attivo della Resistenza, ed insieme a Sandro
Pertini eRodolfo Morandi fondò Alta Italia, il corpo esecutivo segreto dello PSIUP, che egli aveva
la responsabilità di dirigere.
Dopo la Liberazione Lelio Basso fu
eletto vicesegretario del PSIUP e, nel 1946, divenne deputato dell'Assemblea CostituenteIn sede diAssemblea
costituente italiana si oppose alla tesi della
continuità dell’ordinamento giuridico e della continuità in democrazia degli
apparati burocratici alimentati dal fascismo, esprimendo una
posizione minoritaria alla quale sarebbe rimasto fedele anche in seguito.
Dal 1946 al 1968 fu costantemente eletto alla Camera dei
deputati. Fu eletto quindi senatore nel 1972 e nel1976.
Al momento della scissione di Saragat (1947), Basso divenne
Segretario del PSI, un ruolo che occupò fino al Congresso di Genova nel 1948. In quella veste,
unitamente a Pietro Nenni rispedì "sdegnosamente al mittente" l'appello di Riccardo Lombardi, assieme ad Ignazio Silone e Giuseppe Romita
per una riunificazione tra Psi,Psli e Partito d'Azione.
Nel 1950 non fu rieletto a livelli dirigenziali,
per via delle sue visioni contrarie all'inclinazione stalinista del partito a quel tempo.
Basso fu uno dei leader del nuovo
partito e ne fu presidente dal 1965 fino al 1968, quando, a seguito dellaPrimavera
di Praga, le truppe del Patto di Varsavia invasero la Cecoslovacchia. Basso non approvò
infatti la decisione del PSIUP di non condannare l'invasione ed abbandonò
pertanto il partito: anni dopo definirà un errore aver partecipato alla
scissione del 1964 e i "bassiani" finiranno per rientrare nel PSI
dopo lo scioglimento del PSIUP.
Lelio Basso fondò e scrisse per numerose
pubblicazioni internazionali. Era famoso in tutta Europa in qualità di avvocato
penalista.
Sedette nel Tribunale
Russell, il tribunale internazionale creato e presieduto da Bertrand
Russell per giudicare i crimini di guerra americani commessi nella guerra
del Vietnam.
Nel 1973 lavorò per costituire un
secondo Tribunale Russell per esaminare la repressione portata avanti inAmerica Latina e lavorò inoltre per fondare il Tribunale Permanente dei Popoli (costituito dopo la sua morte, nel 1979). Nel 1973 fondò inoltre la
"Fondazione Lelio e Lisli Basso" a Roma e, nel 1976, la
"Fondazione Internazionale" e la "Lega Internazionale per i
Diritti e la Liberazione dei Popoli".
Alessandro Pertini, detto Sandro (San Giovanni di Stella, 25 settembre 1896 – Roma, 24 febbraio 1990), è stato un politico, giornalista e partigiano italiano. Fu il settimo Presidente della Repubblica Italiana, in
carica dal1978 al 1985, secondo socialista
(dopo Giuseppe Saragat)
e primo esponente del PSI a
ricoprire la carica.
Durante
la prima guerra mondiale, Pertini combatté
sul fronte dell'Isonzo, e per diversi meriti
sul campo gli fu conferita una medaglia d'argento al valor militare nel 1917. Nel dopoguerra aderì
al Partito Socialista Italiano e si distinse per la sua energica
opposizione al fascismo. Perseguitato per
il suo impegno politico contro la dittatura di Mussolini,
nel 1925 fu condannato a otto mesi di carcere,
e quindi costretto a un periodo di esilio inFrancia per evitare una seconda condanna.
Continuò la sua attività antifascista anche all'estero e per questo, dopo
essere rientrato sotto falso nome in Italia nel 1929, fu arrestato e
condannato dal Tribunale
speciale per la difesa dello Stato prima
alla reclusione e successivamente al confino.
Nel 1943, alla caduta del
regime fascista, fu liberato. Partecipò alla battaglia di Porta San Paolo nel tentativo di difendere Roma dall'occupazione tedesca. Contribuì
poi a ricostruire il vecchio PSI fondando insieme a Pietro Nenni il Partito Socialista Italiano di Unità
Proletaria. Nello stesso anno fu catturato dalle SS e condannato a morte; riuscì a
salvarsi grazie a un intervento dei partigiani delle Brigate Matteotti.
Divenne
in seguito una delle personalità di primo piano della Resistenza italiana e fu membro della giunta militare del Comitato di Liberazione Nazionale in rappresentanza del PSIUP. Da
partigiano fu attivo soprattutto a Roma, in Toscana, Val d'Aosta e Lombardia,
distinguendosi in diverse azioni che gli valsero una medaglia d'oro al valor militare.
Nell'aprile 1945 partecipò agli eventi che portarono
alla liberazione dal nazifascismo,
organizzando l'insurrezione di Milano, e votando il
decreto che condannò a morte Mussolini e altri gerarchi fascisti.
Nell'Italia repubblicana fu eletto deputato all'Assemblea Costituente per i socialisti, quindi senatore nella prima legislatura e deputato in
quelle successive, sempre rieletto dal 1953 al 1976. Ricoprì per due
legislature consecutive, dal 1968 al 1976, la carica di Presidente della Camera dei deputati,
infine fu eletto Presidente della Repubblica Italiana l'8 luglio 1978, fino al 1985..
Dopo aver giurato, nel suo discorso
d'insediamento Pertini ricordò il
compagno di carcere ed amico Antonio
Gramsci, e sottolineò la necessità di
porre fine alle violenze del terrorismo ricordando, tra l'altro, la tragica
scomparsa di Aldo Moro.
Nel periodo della sua permanenza al Colle contribuì
a fare della figura del Presidente della Repubblica l'emblema dell'unità del
popolo italiano. La sua statura morale contribuì al riavvicinamento dei
cittadini alle istituzioni, in un momento difficile e costellato di avvenimenti
delittuosi come quello degli anni di piombo.
Nessun commento:
Posta un commento