domenica 24 gennaio 2016

La memoria. Un secolo d'esilio, deportazione, sterminio



Si può pensare  che i grandi massacri degli armeni durante la Prima guerra mondiale all’interno dell’Impero ottomano siano stati un elemento fondante per ciò che successe poco dopo: il reciproco massacro  di greci e turchi provocato dall’invasione greca dell’Anatolia. Il Trattato di Lausanne che ha organizzato la successiva deportazione dei cristiani in Grecia e dei musulmani in Turchia è stato poi il precedente esplicitamente richiamato per tutte le grandi deportazioni e “scambi di popolazione” successive che hanno distrutto la natura varia e ricca dell’Europa orientale e poi del Vicino Oriente. .a essere colpiti dalla violenza di stato dei Giovani turchi furono non solo comunità cristiane ma anche i circassi e gli albanesi musulmani…. 
Anche concretamente: Mustafa Kemal Atatürk ha costruito un grande ceto medio imprenditoriale/militare etnicamente turco, impossessandosi dei beni di armeni e greci e passandoli ai suoi amici. 


Dalla Russia, dopo la vittoria dell'armata bolscevica guidata da Trotskij, un gran numero dello sconfitto esercito dei Bianchi ,  aristocratici, borghesi ecc.ingrossa le file dell'emigrazione verso la vicina Turchia, la Germania e la Francia, le cifre stimate parlano di circa 600.000 persone giunte in Germania.


Con l’affermarsi della dittatura fascista in Italia , fin dall'inizio degli Anni Venti, si verificò l’esodo quando molti militanti dovettero imboccare la via dell'esilio per sfuggire alle persecuzioni dello squadrismo, che puntava all'eliminazione fisica degli avversari o quanto meno a rendere loro la vita impossibile nei luoghi di residenza e di lavoro. Questo tipo di emigrazione riguardava soprattutto lavoratori ed esponenti locali dei partiti antifascisti, di politici e uomini di cultura – socialisti, comunisti, cattolici, repubblicani, anarchici, militanti del nascente movimento di Giustizia e Libertà, oltre a un numero rilevante di personalità che al pensiero politico liberale facevano riferimento per elaborare originali sistemi teorici diversi da quelli socialista, comunista, cattolico, democratico-cristiano – verso la Francia, la Svizzera, l’Inghilterra, gli Stati Uniti, e altri Paesi .
Vittime del fascismo italiano:
I 42 fucilati nel ventennio su sentenza del Tribunale Speciale.
Coloro che subirono 28.000 anni di carcere e confino politico. 
I 45.000 deportati politici e razziali nei campi di sterminio, 15.000 dei quali non fecero più ritorno.
I 640.000 internati militari nei lager tedeschi di cui 40.000 deceduti ed i 600.000 e più prigionieri di guerra italiani che languirono per anni rinchiusi tra i reticolati, in tutte le parti del mondo.
I 110.000 caduti nella Lotta di Liberazione in Italia e all'estero. 
Gli 80.000 libici sradicati dal Gebel con le loro famiglie e condannati a morire di stenti nelle zone desertiche della Cirenaica dal generale Graziani.

I 700.000 abissini barbaramente uccisi nel corso della impresa Etiopica e nelle successive "operazioni di polizia". I combattenti antifascisti caduti nella guerra di Spagna

Anche in Urss si ebbero prime deportazioni ordinate da Stalin, nel 1932, contro 150mila famiglie polacche e tedesche. A questa prima catastrofe, che colpì mezzo milione di persone, seguì nel '37 la deportazione di 175mila coreani in Uzbekistan. Così come alle prime deportazioni di estoni, lettoni e lituani nel 1940, Stalin e Berja imposero, nel febbraio 1944, le già menzionate deportazioni di ceceni e tatari: 496mila uomini, donne e bambini stipati su vagoni-bestiame e condotti a marcire in Kazakistan.

In quanto ai cittadini sovietici,lo spietato dittatore aveva prima sottoposto contadini e 'Kulaki' russi: dal 1929 al '32 Stalin fece deportare circa 10 milioni di cosiddetti Kulaki, spedendone oltre 2 milioni nei Gulag;
nelle cosiddette 'purghe' del 1937/38, Stalin liquidò un milione di cittadini sovietici; in tutto, sino alla sua morte nel '53, ne fece deportare 6 milioni ( 3 milioni dei quali per „attività controrivoluzionaria“), costringendone 16 o 17 milioni ai lavori forzati.
 Holodomor , noto informalmente anche come Genocidio ucraino, o Olocausto ucraino, è il nome attribuito alla carestia, che si abbatté sul territorio dell'Ucraina[2] dal1929 al 1933, che causò milioni di morti. Il termine Holodomor deriva dall'espressione ucraina , che significa "infliggere la morte attraverso la fame.Nel marzo 2008 il parlamento dell'Ucraina e 19 nazioni indipendenti hanno riconosciuto le azioni del governo sovietico nell'Ucraina dei primi anni Trenta come atti di genocidio

Viene storicamente indicato col termine retirada (o «esilio repubblicano spagnolo») l'esodo dei combattenti e antifascisti della guerra civile di Spagna (1936-1939). I primi esuli cominciarono ad affluire in Francia, attraverso i Pirenei, subito dopo la caduta della Catalogna in mano franchista (gennaio 1939) e proseguirono sempre con maggiore intensità per diverse settimane. In totale le persone coinvolte nella retirada furono almeno 500 000 persone tra antifascisti combattenti e civili al seguito.
114.000 vittime (le ultime indagini accademiche parlano di almeno 140.000) della dittatura franchista (1936-1977) che include il mistero aberrante dei 30.000 bambini figli di oppositori repubblicani scomparsi, per essere consegnati a orfanotrofi e famiglie “cristiane” per la loro rieducazione.Desaparecidos, come accadrà anni dopo il argentina, Cile.

Nel gennaio 1933 in Germania vivevano circa 522,000 Ebrei – classificati come tali in base alla loro religione. Più della metà, circa 304.000, emigrarono durante i primi sei anni della dittatura nazista, facendo così scendere il numero di Ebrei in Germania (in quelli che erano i suoi confini nel 1937) alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, a circa 214.000.Negli anni tra il 1933 e il 1939, il regime nazista aveva messo in atto cambiamenti radicali molto inquietanti per la comunità ebraica tedesca, in materia sociale, economica e in altri aspetti della vita comunitaria. Sei anni di legislazione nazista avevano emarginato e privato dei diritti civili i cittadini ebrei, che erano stati espulsi da tutte le professioni e dalla vita commerciale. All’inizio del 1939 solo il 16 per cento degli Ebrei con un qualunque tipo di reddito possedeva un impiego stabile. Migliaia di Ebrei furono inoltre internati nei campi di concentramento, in particolare dopo gli arresti di massa seguiti alla Kristallnacht (Notte dei Cristalli) nel novembre del 1938. Nell’autunno e nell’inverno 1939-1940, ufficiali della RSHA coordinarono la deportazione nel Governatorato Generale di circa 100.000 Ebrei provenienti dal territorio polacco annesso alla Germania. Tra l’ottobre e il dicembre del 1941, le autorità tedesche deportarono verso i ghetti di Lodz, Minsk, Kovno (Kaunas, Kovne) e Riga circa 42.000 Ebrei provenienti dalla cosiddetta Grande Germania. Gli Ebrei tedeschi mandati a Lodz nel 1941, insieme a quelli trasferiti nella prima metà del 1942 a Varsavia, nei ghetti di transito di Izbiva e Piaski e in altre località nel Governatorato Generale, vennero poi deportati con gli Ebrei polacchi nei centri di sterminio di Chelmo (Kulmhof), Treblinka e Belzec.

in Ucraina fra il 29 e il 30 settembre del 1941nazisti aiutati dalla polizia collaborazionista ucraina massacrarono 33.771 civili ebrei. Nei due anni seguenti circa 90.000 ucrainizingari e comunisti furono massacrati nel fossato di Babij Jar .

Dopo l’ottobre del 1942, le autorità tedesche deportarono la maggior parte degli Ebrei rimasti in Germania direttamente nei centri di sterminio di Auschwitz-Birkenau o di Theresienstadt.
Nel maggio 1943, le autorità naziste annunciarono che il Reich era “judenrein” (“liberato dagli Ebrei”). A quel punto, le deportazioni di massa avevano lasciato meno di 20.00 Ebrei in Germania. 
In tutto, i Tedeschi e i loro alleati uccisero tra i 160.00 e i 180.000 Ebrei tedeschi durante l’Olocausto, inclusa la maggior parte degli Ebrei deportati fuori dalla Germania. Da aggiungere gli ebrei italiani, quelli francesi, ungheresi,cechi, rumeni ecc.

In Francia ,Il Rastrellamento del Velodromo d'inverno (stadio e circuito per gare di ciclismo di Parigi ), fu il maggiore arresto di massa contro ebrei sul suolo francese durante la seconda guerra mondiale. Esso fu operato dalla polizia francese nell'intera città di Parigi, il 16 e 17 luglio del1942. L'operazione, nota con il nome in codice Opération Vent Printanier ("Operazione Vento Primaverile"), fu condotta su iniziativa delle stesse milizie francesi.Adolf Eichmann, che non l'aveva richiesto, si limitò ad autorizzarlo alcuni giorni dopo.Secondo i dati della prefettura di polizia, vennero arrestate 13.152 persone e imprigionate nel Vélodrome d'Hiver e nel campo di internamento di Drancy, e successivamente trasportati con il treno ad Auschwitz per lo sterminio.

Dopo l'armistizio di Cassibile, il 10 settembre del 1943 la Wehrmacht occupò l’Istria e la Dalmazia
 Le forze armate del Partito fascista repubblicano nell’Adriatesches Küstenland-Litorale Adriatico, dipendenti operativamente dai tedeschi svolsero un ruolo mostruoso: quello di consegnare ai tedeschi i loro concittadini; qui più che altrove, essi svolsero opera di fiancheggiamento nelle operazioni di rastrellamento e di fucilazione delle popolazioni civili 
 Il 31 ottobre 1944 la città di Zara fu conquistata dall'armata partigiana jugoslava e iniziarono  rappresaglie verso gli italiani considerati occupanti e collaboratori dei tedeschi. Un numero imprecisato di italiani venne arrestato e poi annegato in mare. Tali episodi vengono considerati tra i primi veri e propri eccidi delle foibe.
L'arrivo, nella primavera del 1945, delle forze jugoslave preluse a una nuova fase d'infoibamenti: furono eliminati, non soltanto militari della RSI, poliziotti, impiegati civili e funzionari statali, ma, in modo almeno apparentemente indiscriminato (e cioè lucidamente terroristico) civili di ogni categoria, e furono uccisi o internati in campi tutti coloro che avrebbero potuto opporsi alle rivendicazioni jugoslave sulla Venezia Giulia compresi membri del movimento antifascista italiano. Tali azioni spinsero la maggior parte della popolazione di lingua italiana a lasciare la regione nell'immediato dopoguerra. L'esodo era comunque già iniziato prima della fine della guerra per diversi motivi che andavano dal terrore sistematico provocato dai massacri delle foibe, annegamenti, deportazioni dei civili italiani in campi di sterminio operato dalle forze di occupazione jugoslave, al timore di vivere sottomessi alla dittatura comunista in terre non più italiane
A partire dal maggio del 1945 iniziò l'esodo massiccio degli Italiani da Fiume e dall'Istria.Da Fiume se ne andarono, nel periodo 1946-1954, oltre 30.000 abitanti.
Ma la storia dell'orrore e del terrore  non si è fermata, nei 50 anni successivi,nè nel nuovo secolo, fino all'attuale esodo di profughi dalla Siria...





Come una tempesta, cade la neve
Hajji Musa, non mi uccidere,
è colpa mia
tu sei curdo e io sono armena
se tagli la mia testa con un rasoio
se strappi le mie carni con una tenaglia,
non appoggerò la mia testa di nuovo sul cuscino di un musulmano

https://youtu.be/OG2XcWpFNt8

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