lunedì 4 novembre 2013

Da Platone e Aristotele al Dolce stil novo


10 commenti:

  1. Riflettete sul senso letterario-filosofico ,oltreché storico, delle due direttive, quella verde e quella rossa, in base alla lezione di questa mattina

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  2. Grazie per aver pubblicato qui la foto perché, effettivamente, in classe mi ero persa alcuni dei nomi presenti nella cartina!

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  3. Seguendo le linee, dal punto di vista geografico, possiamo notare che:Aristotele, (linee verdi), ha avuto una maggiore espansione territoriale mentre Platone, (linee rosse), rimane incentrato principalmente in grecia, magna grecia e italia.
    Platone e Aristotele sono due grandi filosofi greci che elaborarono una filosofia organica. Sebbene Platone sia stato maestro di Aristotele avendo frequentato proprio l’Accademia Platonica, scuola di ricerca filosofica e, insieme, di formazione scientifica e politica, esistono significative divergenze fra i due. La maggiore differenza è in nucleo attorno a cui ruota la speculazione filosofica: Platone, che visse in un momento di crisi della polis, considerava centrale il rinnovamento etico morale di questa; Aristotele, invece, considerava la ricerca filosofica come sistemazione del sapere e indagine sui principi primi, mentre reputava la politica soltanto una disciplina pratica di secondo piano, in quanto riteneva che non avesse rigore scientifico. Il discepolo si distacca nettamente dal maestro nella concezione della realtà: Platone la individua in un mondo ultrasensibile (mondo delle idee), distinto dalla apparenza del divenire, elaborando così una filosofia della trascendenza; il discepolo, invece, identifica il mondo dell’essere con quello delle sostanze, dando vita a una filosofia dell’immanenza. In particolare nella poesia i due individuano funzioni differenti nell’ambito appunto poetico. Per il maestro, essa può svolgere soltanto una funzione formativa per l’educazione dei custodi dello stato; mentre il discepolo insiste sulla funzione catartica della poesia che serve come sfogo delle emozioni (purificazione). Le numerose divergenze tra i due pensatori si possono considerare un significativo esempio del rapporto tra un maestro, che rispetta la libertà di pensiero, e un discepolo, che mantiene un notevole senso critico, interpretando o contestando le teorie da lui insegnate.


    il dolce stilnovo si basa sui temi delle liriche precedenti, anche se diversamente contestualizzati, (primo su tutti quello dell' amore), fondendo insieme lirica trobadorica e filosofia aristotelica e Averroè (traduttore arabo). Nella poetica stilnovistica l'influenza dalla filosofia aristotelica è particolarmente evidente nella produzione poetica di guido Cavalcanti. L'amore è infatti concepito come “accidente”. L'amore in Cavalcanti è dunque rappresentato come terribile esperienza disgregatrice dell'interiorità individuale


    per quanto riguarda Platone , a lui possiamo attribuire la nascita della letteratura filosofica: prima di lui, infatti, il ricorso alla scrittura da parte dei sapienti era rimasto per lo più eccezionale, spesso limitato a un testo, in cui l’autore riassumeva la sua concezione e le sue impressioni sulla realtà.

    Elisa.

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  4. Lodevole il tentativo, per il risultato ne discutiamo dopo aver letto-spero-quache altro commento.

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  5. È un commento abbastanza complesso che vede l’interazione tra varie discipline: storia, geografia, filosofia, religione e letteratura.
    Partendo dal principio di tutto vi sono Platone e Aristotele. Il primo nacque ad Atene da una famiglia aristocratica nel 427 a.C. e appartenne prima alla scuola filosofica di Cratilo, in seguito a quella di Socrate e fondò poi l’Accademia (la scuola di Platone). Visse in un periodo di crisi della politica greca e ciò era, per lui, una crisi dell’uomo e della sua totalità. Vedeva la filosofia come la sola via per condurre l’uomo singolo e la comunità verso al giustizia. Platone, partendo dal metodo socratico delle definizioni, arrivi al concetto di un sapere immutabile e perfetto, avente come contenuto le idee che fungo come riferimento di un modello ideale di comunità politica basata sul bene e sulla giustizia. Passa poi a una visione complessa e articolata dell’essere. Aristotele nacque a Stagira da un padre medico nel 384 a.C. ed entrò nella scuola di Platone a 17 anni. Dopo di che si recò ad Asso e creò una piccola comunità platonica. Morì per una malattia allo stomaco. Aristotele studia la metafisica, ovvero la disciplina attraverso la quale indaga la realtà e l’essere, e la logica, ovvero la maniera con cui concepisce le figure del ragionamento umano. Vede la natura come regno del divenire e l’anima come vita di un corpo.
    Nella caritna Platone è indicato con una linea rossa mentre Aristotele è caratterizzato dal colore verde. È proprio quest’ultimo colore che prende il sopravvento su questa cartina, partendo dalla Grecia e dall’Asia minore tocca le terre bagnate dal Tigri e dall’ Eufrate (Avicenna), oltrepassando tutto il Mar Mediterraneo, arrivando in Spagna dove riscontriamo la figura di Averroè, di origini arabe, è un interprete della dottrina pessimistica di Aristotele. Divide l’anima in tre: spirituale (cuore), intellettuale (cervello), vegetale (stomaco). Lo stesso Averroè andrà poi a influenzare Cavalcanti e le sue poesie (Guido appartiene al genere del dolce stil novo e ne è uno dei massimi rappresentanti, avente una visione dolorosa dell’amore e caratterizzato dalle personificazioni. Cerca le tracce della non esistenza di Dio essendo ateo). Passa per l’Andalusia e arriva ai catari e ai trovatori, rispettivamente, movimento ereticale condannato dalla Chiesa per il suo estremismo e poeti che scrissero testi in lingua d’oc. Continuando, giunse in Sicilia con la fondazione della scuola siciliana (da non interpretare come un’attuale scuola dove esistono professori e allievi, ma come una comunità dove si studia collettivamente) e nel centro Italia con il dolce stil novo (Cavalcanti prima già citato) con la figura massima di Dante Alighieri e nell’Europa del nord con i Bretoni e Andrea il Cappellano(Andrè le chapelain). Il viaggio di Platone è più corto e sempre partendo dalla Grecia si arriva nella Magna Grecia con San Paolo, per arrivare a San Domenico e alla figura del pontefice stesso. Verso nord si ha la crociata e Bernardo di Chiaravalle (inquisizione per la crociata) e le abbazie di Citeaux (in Borgogna è la culla della riforma cistercense dove Bernardino di Chiaravalle iniziò la sua missione, iniziata il 21 marzo 1098) e Cluny (legate entrambe alla gita dell’anno scorso a Vercelli- S. Maria di Lucedio ).
    Quindi Aristotele è più materialista, tocca Andrè le Chapelain, Guido Cavalcanti e Dante Alighieri, mentre Platone è più legato allo spiritualismo e all’amore di Dio, con Bernardino e i vari monasteri, correlati alla poesia religiosa di San Francesco d’Assisi, di Jacopone da Todi, di Caterina da Siena (domenicana) e Jacopo Passavanti.

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  6. Platone è stato un filosofo greco antico; insieme al suo maestro Socrate e al suo allievo Aristotele ha posto le basi del pensiero filosofico occidentale. Noto che la filosofia di Platone (linea rossa) partendo dall' Asia Minore, attraverso San Paolo di Tarso viene portata in Italia; qui viene diffusa da San Domenico Guzmàn, fondatore del ordine domenicano. Nella letteratura abbiamo studiato numerosi poeti apparteneti a questo gruppo come Iacopo da Varazze, Iacopo Passavanti, e Domenico Cavalca; questa è legata all' esigenza della predicazione e alla diffusione del cristianesimo, quindi contro le eresie. In tutte le loro opere troviamo delle presenze sovrannaturali ma, in particolare troviamo il male, il peccato, la condanna nelle opere di Passavanti. Ci colleghiamo quindi con il papato in lotta con gli eretici, come vediamo infatti nel XIII secolo c'è la crociata contro gli albigesi con la formazione dell'ordine dei francescano (San Francesco d'Assisi); nelle sue opere viene esaltato l'amore per tutte le creature e la loro fratellanza, sono quindi componimenti con caratteristiche ingenue e fanciullesche che decrivono il rapporto con Dio. In Francia, a Citeax (monaci cistercensi) e a Cluny troviamo un grande sviluppo delle abbazie dove la figura principale è Bernando di Chiaravalle; queste possono essere considerate dei centri di ricchezza e di cultura dove venivano conservati e riprodotti molti scritti ma, erano soprattutto delle aziende agricole all'avanguardia, dove si mettevano a punto le tecniche di concimazione e irrigazione più progredite.


    La filosofia di Aristotele si diffonde verso ovest giungendo ad Avicenna nel XI, un filosofo che si occipò di etica, logica e matafisica e che scrisse le sue opere in arabo. L'aristotelismo si divise in due rami: il primo quello di Averroè ,alla quale aderisce Cavalcati, la cui traduzione ha un carattere eterodosso; la seconda quella di San Tommaso che la interpreta ovviamente a favore del cristianesimo. Quest'ultima può essere ritenuta errata in quanto la filologia critica tentava di comprendere il vero pensiero degli antichi e non adattarlo alla mentalità del tempo. Cercando su internet ho trovato che Al Andalus era il nume che i mussulmani avevano dato alla Spagna.... E' così? Nel XII-XIV secolo troviamo la crociata contro i catari e la letteratura dei trovatori scritta in lingua d'oil; inizialmente questi si trovavano in Italia settentrionale ma, si sono spostati in Spagna, perfino in Grecia e nel sud Italia dove formano la scuola siciliana, di questa il maggiore esponente era Iacopo da Lentini (inventore del sonetto). A Firenze sviluppata nella vita economica, sociale e politica si sviluppa il "dolce stil novo"; i suoi rappresentanti sono Dante, Cavalcanti, Lapo Gianni, Dino Frascobaldi e Cino de'Sigibuldi. E' caratterizzato da uno stile più limpidi e piano e la donna viene maggiormente spiritualizzata. In numerose poesie di Cavalcanti troviamo il materialismo (anima vegetale, sensitiva, mente). In Francia si diffonde il ciclo Bretone che narrano le vicende di Re Artù. Nel XII-XIII emerge la figura di Andrea Cappellano, un religioso, cappellano corte della contessa Maria di Champagne, proprio nel periodo in cui nascevano e si diffondevano il costume e la lirica cortese. Nelle sue opere i concetti principali sono: il vassallaggio nel rapporto d'amore, la superiorità della donna sul cavaliere e ritiene che il vero rapporto amoroso deve avvenire solo dopo al matrimonio.

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    1. Ester e Ilaria, vi chiederò di fare una lezione alla classe, in modo che giunga a tutti i componenti anche dall'interno degli studenti.

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  7. PLATONE e ARISTOTELEsono due grandi filosofi greci che elaborarono una filosofia organica. Sebbene Platone sia stato maestro di Aristotele avendo frequentato proprio lAccademia Platonica, scuola di ricerca filosofica e, insieme, di formazione scientifica e politica, esistono significative divergenze fra i due. La maggiore differenza è in nucleo attorno a cui ruota la speculazione filosofica: Platone, che visse in un momento di crisi della polis, considerava centrale il rinnovamento etico morale di questa; Aristotele, invece, considerava la ricerca filosofica come sistemazione del sapere e indagine sui principi primi, mentre reputava la politica soltanto una disciplina pratica di secondo piano, in quanto riteneva che non avesse rigore scientifico. Il drammatico contesto storico politico vissuto da Platone lo indusse a rivedere linsieme di valori che sottendevano la civiltà della polis, andando alla ricerca della giustizia ideale. Egli, infatti, elaborò un modello ideale di stato basato sulla divisione del lavoro, sul comunismo dei beni e sulla partecipazione collettiva alla vita pubblica (riconoscendo, per la prima volta, i diritti politici alle donne). Aristotele, al contrario, sostieneva che lorganizzazione della società dovesse rispettare la natura umana che impone la superiorità del più forte sul più debole (giustificando con ciò i pregiudizi schiavistici e misogini, tipici della cultura greca), e la tutela della proprietà privata.

    La letteratura nata in Francia che usava i linguaggi volgari, il provenzale (lingua d'oc) e il grancese antico (lingua d'oil) influenzò la nascita della letteratura italiana, che per prima nacque in Sicilia con lascuola siciliana, sotto Federico II ('200). Alla morte del re 1250 il quadro “culturale” si spostò in Toscana dove per prima si sviluppò la scuola di Guittone d'Arezzo, poi quella del “DOLCE STIL NOVO”, della quale uno dei massimi esponenti è Dante Alighieri.
    Queste “scuole” trattano tutte una tematica amorosa, che le aggrega e le fa risultare come realtà dominante dell'epoca. Nel “dolce stil novo” il sistema del pensiero è basato sulla filosofia di Aristotele, interpretata secondo la mentalità cristiana da Tommaso d'Aquino. Questi è il massimo pensatore dellascolastica, corrente filosofica che riteneva di fondare la fede sulla ragione.
    Ad esempio in Dante questo concetto è rappresentato palesemente nella “Divina Commedia” dalle figure di San Francesco (amore) e San Domenico (sapienza), che insieme procedono. Non tutti accettavano lascolastica e anzi si opponevano all'idea che la ragione potesse essere alla base della fede. Questi pensatori come Bonaventura da Bagnoregio si basavano sulle idee di Agostino e Platone e diedero inizio alla corrente mistica. La fede è per i misitici un totale annullamento della propria personalità per identificarsi nell'amore di Dio.


    Tommaso Paris

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