Aristotele visse tra il 383 e il 322 a.C. A 20 anni entrò nell'Accademia di Platone e vi rimase fino alla morte del maestro. Essendo allievo di Platone, fece propria l'ideale battaglia del maestro in favore dellafilosofia sostenendo che l'uomo non può fare a meno di filosofare perchè, anche per decidere di non filosofare, bisogna filosofare. Egli tuttavia impostò il proprio sistema filosofico partendo da una critica spietata al dualismo platonico tra forma e materia, cioè mondo intellegibile e mondo sensibile. Nel corso del Medioevo la filosofia era al servizio della chiesa e il suo compito era di giustificare i dogmi già in precedenza accolti e rivisti dagli stessi ecclesiastici. Questa filosofia, detta Scolastica, basa gran parte della sua dottrina sul pensiero aristotelico, infatti lo stesso filosofo fu tenuto in altissima considerazione da tutti i letterati del tempo in particolare da Danteche lo definì nella Divina Commedia: “Il maestro di color che sanno”. La Divina Commedia costituisce il perfetto esempio della visione aristotelica in Dante: proprio per questo in questa opera Dante riprendendo la concezione aristotelica pone la terra creata dalla divinità, immobile al centro dell'universo.Dante, data la grande stima di Aristotele, lo colloca nel canto IV dell'Inferno nel castello degli spiriti magni tra i nobili di pensiero dedicandogli i versi 130-133, il castello tiene separati i nobili di pensiero dal resto delle anime del Limbo, per sottolineare l'eccellenza che essi raggiunsero durante la vita terrena, e rappresenta l'unico punto luminoso nella tenebrosa oscurità del I Cerchio.
Buono il tuo commento ad Aristotele, ti servirà fra qualche mese in Filosofia..per ciò che riguarda il senso della mappa, ti consigli odi leggere i commenti di Ester e Ilaria (blog precedente, identico se non che mancava S.Tommaso)
Esatto. Avevo dimenticato San Tommaso, che interpreta Aristotele in senso integralmente cristiano, opponendosi ad Averroè e alle interpretazioni materialiste, radicali.
Aristotele visse tra il 383 e il 322 a.C. A 20 anni entrò nell'Accademia di Platone e vi rimase fino alla morte del maestro. Essendo allievo di Platone, fece propria l'ideale battaglia del maestro in favore dellafilosofia sostenendo che l'uomo non può fare a meno di filosofare perchè, anche per decidere di non filosofare, bisogna filosofare. Egli tuttavia impostò il proprio sistema filosofico partendo da una critica spietata al dualismo platonico tra forma e materia, cioè mondo intellegibile e mondo sensibile. Nel corso del Medioevo la filosofia era al servizio della chiesa e il suo compito era di giustificare i dogmi già in precedenza accolti e rivisti dagli stessi ecclesiastici.
RispondiEliminaQuesta filosofia, detta Scolastica, basa gran parte della sua dottrina sul pensiero aristotelico, infatti lo stesso filosofo fu tenuto in altissima considerazione da tutti i letterati del tempo in particolare da Danteche lo definì nella Divina Commedia: “Il maestro di color che sanno”. La Divina Commedia costituisce il perfetto esempio della visione aristotelica in Dante: proprio per questo in questa opera Dante riprendendo la concezione aristotelica pone la terra creata dalla divinità, immobile al centro dell'universo.Dante, data la grande stima di Aristotele, lo colloca nel canto IV dell'Inferno nel castello degli spiriti magni tra i nobili di pensiero dedicandogli i versi 130-133, il castello tiene separati i nobili di pensiero dal resto delle anime del Limbo, per sottolineare l'eccellenza che essi raggiunsero durante la vita terrena, e rappresenta l'unico punto luminoso nella tenebrosa oscurità del I Cerchio.
Tommaso Paris
Buono il tuo commento ad Aristotele, ti servirà fra qualche mese in Filosofia..per ciò che riguarda il senso della mappa, ti consigli odi leggere i commenti di Ester e Ilaria (blog precedente, identico se non che mancava S.Tommaso)
EliminaLi ho letti i loro commenti e ho preso spunto da entrambi facendomi venire intuizioni ed idee.
EliminaE' stato aggiunto Tommaso?
RispondiEliminaEsatto. Avevo dimenticato San Tommaso, che interpreta Aristotele in senso integralmente cristiano, opponendosi ad Averroè e alle interpretazioni materialiste, radicali.
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