lunedì 9 maggio 2016

Il cammino della decolonizzazione

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Nel lungo e difficile cammino della decolonizzazione, molti furono i militanti asiatici , africani, sudamericani che s'impegnarono   e sacrificarono  in una lotta per l'indipendenza dei propri popoli e nazioni dallo sfruttamento delle grandi potenze coloniali. Da Ghandi a Mandela, molti sono i nomi noti, lo è meno il giovane leader congolese che subì una terribile fine. Spiace dover considerare che sovente questa lotta servì solo per passare dallo sfruttamento operato dai paesi tradizionalmente imperialisti a dittature locali operanti al servizio di nuovi colonialismi contemporanei.

Il 17 gennaio 1961 nella regione secessionista del Katanga (al sud della Repubblica Democratica del Congo) veniva assassinato Patrick Emery Lumumba, giovane (aveva 36 anni) leader congolese - era stato tra giugno e settembre del 1960 - primo ministro della neonata Repubblica Democratica del Congo (ex Congo Belga, poi Zaire e oggi ancora R.D. del Congo). Con l'omicidio di Lumumba si è ucciso sicuramente uno dei più brillanti fautori della lotta di liberazione africana e del panafricanismo, ma al tempo stesso si sono forse interrotte per sempre le speranze di emancipazione di un intero continente.
Lumumba era nato a Onahua (Sankuru-Kasai) il 2 luglio 1925 da una famiglia di contadini cattolici di etnia baTetela. Educato prima nella scuola cattolica e poi in quella protestante gestita dagli svedesi, nel 1941 frequenta la scuola infermieri di Ciumbe Sainte Marie, senza conseguire il diploma. Brillante studente, è interessato alla letteratura e alla filosofia occidentale. Si trasferisce prima a Kindu dove frequenta icircoli degli evolues. Nel 1948 dopo aver conseguito il diploma viene assunto come impiegato alle poste di Leopoldville (oggi Kinshasa). Nel 1951 si sposa con Pauline Opangu e in quegli anni diventa molto attivo all'interno di associazioni di congolesi, culturali e di mutuo soccorso, dove iniziano a circolare idee anticoloniali. Nel 1954 si trasferisce a Stanleyville (oggi Kisangani) dove fonda la sezione provinciale del Partito Liberale e dove, in veste di membro del Circolo Liberale, incontra Re Baldovino in viaggio in Congo.
Nel 1956 su invito del Ministro delle Colonie compie un viaggio studio in Belgio.
Nel 1957 lavora come direttore della ditta "Polar di Stan", mentre l'Associazione dei Bakongo (Abako) guidata da Kasavubu diventa il movimento nazionalista a carattere tribale più importante. Nel 1958 nasce l'Azione Socialista, il primo partito congolese a carattere nazionale (successivamente diventerà il Partito del Popolo), guidato dal sindacalista Alphonse Nguvulu. In ottobre del 1958 Lumumba fonda il Movimento Nazionale Congolese (MNC) , interetnico, che si pone come obiettivo l'abbattimento del regime coloniale e l'accesso all'indipendenza. A fine del 1958 Lumumba sarà il capo delegazione congolese alla Conferenza Panafricana di Accra, dove viene a contatto con il movimento panafricano. Il 1959 è segnato fin dai primi giorni dagli scontri in Congo. In poco tempo la rivolta si estende all'intero paese. Sciolto l'Abako (si riformerà come Partito Democratico Congolese) vengono arrestati i leader politici. Tra scissioni politiche all'interno dei partiti congolesi e richieste di indipendenza il 1959 giunge al 30 ottobre, quando la polizia spara contro la folla a Stanleyville. Vi saranno 30 morti e 100 feriti. Il giorno dopo Lumumba viene arrestato e sarà rilasciato il 26 gennaio, in tempo per partecipare a Bruxelles alla Tavola Rotonda (assieme a tutti i leader congolesi) , che durerà fino al 20 febbraio, che decide l'indipendenza per il 30 giugno 1960. Prevale la tesi di Lumumba che è quella unionista, contro spinte secessioniste di altri leader politici.
Il 22 maggio 1960 si svolgono le elezioni in Congo. L'MNC di Lumumba ottiene 41 dei 137 seggi, il PNP 21, il PSA 12, l'Abako 10, il Cerea 8, MNC di Kalonji (scissionisti) 8, il Conokat di Ciombè 8, Il Balubakat 7, il Puna 7. La frammentazione è forte. Lumumba viene eletto in Parlamento con 84.602 preferenze.
Il 23 giugno Lumumba è nominato Primo Ministro e Ministro della Difesa. Il giorno dell'indipendenza Lumumba nel suo intervento continua a spingere per l'unità del Paese e prendere le distanze dal regime di corruzione che i belgi avevano instaurato. Secondo alcuni firma quel giorno la sua condanna a morte.
Passano infatti solo pochi giorni e l'11 luglio la ricca regione mineraria del Katanga, guidata da Mosè Ciombè e appoggiata dalla compagnia mineraria Union Minierè e dai Belgi (che gli avevano giurato vendetta) dichiara la secessione. E' il caos. Scoppia quella che sarà nota come la Crisi Congolese. Le Nazioni Unite con il segreteraio generale Dag Hammarskjold (che morirà durante una missione proprio per la crisi congolese il 18 settembre 1961 proprio in un incidente aereo, le cui cause non sono mai state chiarite, in Zambia) tentano una mediazione.
Lumumba non scende a patti con l'ex potenza coloniale e cerca solidarietà dai governi africani indipendenti e negli Stati Uniti (dove però il presidente Eisenhower, su consiglio dei servizi segreti, si rifiuta di incontrarlo). A fine luglio, Lumumba firma la sua definitiva condanna a morte. Chiede infatti l'intervento dell'Armata Rossa a Krusciov per sedare la ribellione in Congo. Da allora la CIA (che lo spiava) decretò che andava eliminato per impedire l'ingerenza russa in Africa Centrale. A fine settembre il Presidente Kasavubu destituisce Lumumba (grazie alle forze militari guidate da Joseph Mobutu), mentre il Parlamento, appoggiando Lumumba, revoca l'incarico a Kasavubu. E' un vero e proprio colpo di stato e le Nazioni Unite non intervengono.
Il 2 dicembre 1960 Lumumba viene arrestato da Mobutu e dopo esser stato consegnato ai secessionisti del Katanga, il 17 gennaio 1961 - una volta avuto il benestare della CIA - viene fucilato (assieme ai suoi collaboratori Joseph Okito e Maurice Mpolo). I loro corpi vengono ridotti a pezzi e sciolti nell'acido delle batterie per auto. Ad eseguire l'ordine saranno gli uomini dell'ufficiale belga Gerard Soete. (link con la sua intervista sull'assassinio)
Con l'assassinio di Lumumba - oltre ad eliminare un idealista e un sostenitore acceso del Panafricanismo - si stroncò l'idea che i Paesi africani potevano veramente essere indipendenti ed affrancarsi dagli ex paesi colonizzatori o dalle grandi potenze.

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