lunedì 8 giugno 2015

Estate con la poesia: Le querce di Holderlin

Estate con la poesia: Le querce di Holderlin

969323_258782214264246_571678889_nC’è una qualità tra le tante nella poesia di Holderlin che è quella di riportarci alla sensibilità dell’uomo primitivo di fronte al creato. Non semplicemente il senso di uno stupore infantile, ma la certezza che in ciò che abbiamo davanti – nelle piante, nei fiumi, tra le rocce – ci sia un’enegia, una vitalità, una personalità quasi. I suoi versi ci restituiscono così la percezione della meraviglia di quello che vive e che nasconde una ricchezza misteriosa che dovremmo sperimentare con lo stesso sguardo di chi ha inventato le favole, che ha visto nani, giganti, orrori e miracoli  all’opera in un mondo vitale, fiero, dove ci si può immergere concretamente con tutti i nostri sensi. Liberarci dalle scorie della storia e tornare alle origini, anche se ci sembra un viaggio impossibile. Come ci racconta in questa lirica visionaria dedicata alle querce

Dai giardini vengo da voi, figlie delle montagne,
dai giardini, dove la natura vive paziente, casalinga
curata e curatrice assieme a uomini premurosi.
Ma voi, gloriose, vi stagliate come un popolo di titani
nel mondo addomesticato e appartenete solo a voi e al cielo
che vi ha nutrito e allevato e alla terra che vi ha generato.
Nessuna di voi è andata alla scuola degli uomini
e vi librate in alto l’una accanto all’altra, libere,
gioiose per afferarre lo spazio con braccia possenti,
verso le nubi, come l’aquila con la sua preda
e il sole vi incorona, grandi e chiare.
Un mondo è ciascuna di voi, come le stelle del cielo
vivete, come un dio, assieme per un libero patto.
Se pure sopportassi la schiavitù mai invidierei
questo bosco per inchinarmi a questa vita condivisa.
Non fosse il mio cuore avvinto a condividere con altri la mia vita
perché non può fare a meno dell’amore, a vivere verrei
solo tra di voi.

2 commenti:

  1. Io ho approfondito questo poeta e mi sono accorta del suo stretto legame con la natura e il tempo, ricorrente in molte sue opere; dall'Andenken con il succedersi di alberi diversi a cui erano ovviamente associati significati differenti alla poesia da me portata, l'autunno dove mostra il trascorrere del tempo attraverso l'autunno, stagione che porta tutto a morire, a cambiare.
    Le saghe che si allontanano dal mondo,
    Dallo spirito che è stato e che ritorna,
    Tornano all'umanità, e molto impariamo
    Dal tempo, che in gran fretta si consuma.
    Le immagini del passato non abbandona
    La natura, così come i giorni sbiadiscono
    In piena estate, torna sulla terra l'autunno,
    Lo spirito delle piogge torna in cielo.
    In breve tempo molto ha avuto fine,
    Il contadino, che all'aratro appare,
    Vede, che l'anno volge al lieto termine,
    In tali quadri si compie il giorno umano.
    Il cerchio della terra abbellito di rocce
    Non è come la nube, che a sera si perde,
    Si mostra insieme a un giorno dorato
    E la perfezione è senza lamento.
    Ho trovato anche una breve ma a mio parer bella poesia di Holderlin dal titolo l'estate:
    L'Estate in vista è ancora la stagione, mentre splendenti
    e lievi ristanno i campi dell'estate;
    disteso nello sfarzo è il verde campo,
    ovunque scivola via l'onda del ruscello.
    Così tra monte e valle s'allunga il giorno,
    incontenibile, radioso, e in pace
    sfilano le nuvole a grandi altezze:
    sembra esitare, con splendore, l'anno.

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  2. Bellissime immagini dell'estate, una sensibilità per il tempo e questa stagione di maturazione della natura..

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