[ 6 : Sí traviato è 'l folle mi' desio ]
Petrarca è succube del desiderio amoroso che lo
comanda per quanti sforzi egli faccia per fuggirlo..
Il mio folle desiderio è così traviato a forza di seguire lei che fugge, e
che libera e senza il peso d'ogni vincolo d'amore sembra quasi volare in
confronto al mio agire lento [e incerto], che quando provo ad indirizzare
l'amore [che provo] verso una strada più sicura, non mi ascolta: a niente serve
forzare lo stato delle cose, o mettergli le briglie, perché tanto più l'amore,
per sua natura, comincia a sfuggire al controllo della mia volontà; e poi
quando a forza [come un cavallo rabbioso] si strappa il freno, io vengo
trascinato senza alcun controllo dove vuole lui, conducendomi senza possibilità
di fermarlo verso la morte: e tutto questo per giungere infine al lauro
[metafora sia di Laura che della gloria attraverso la poesia] da cui pendono
frutti acerbi [la gloria del lauro è solo una gloria terrena], quel lauro che,
quando lo si riesca a gustare, acuisce più che alleviare le ferite.
XIII
[ 13 : Quando fra l'altre donne ad ora ad ora ]
Qui Petrarca ci ricorda di più il percorso di Dante: è
appagato dal semplice amare, non importa se ricambiato (l’amore per l’amore),
ben cosciente che c’è una strada , quella intrapresa anche dall’autore della
Divina Commedia, spirituale, che porta in paradiso, un’altra(Cavalcanti?) ,
materiale,all’inferno
Quando in mezzo ad altre donne a poco a poco Amore si irradia dal viso di
lei [Laura], quanto più ciascuna è meno bella di lei, tanto più cresce il
desiderio che mi rende innamorato. Io perciò benedico l'occasione [il loco e 'l
tempo e l'ora] in cui i miei occhi guardarono [la sua bellezza che si pone così]
in alto e dico: l'anima [mia] deve essere assai riconoscente per l'onore di cui
fu creduta essere degna in quel momento [l'onore di guardare Laura]; è lei la
causa dei tuoi pensieri d'amore, che ti elevano al sommo bene [la salvezza
dell'anima] e ti allontanano dalle cose [terrene] che gli altri uomini
apprezzano; da lei ti giunge quella leggerezza piena d'amore che ti conduce al
Cielo nel modo corretto per salirvi [il destro sentero, quello che porta verso
il Paradiso, mentre il sinistro è quello che scende agli Inferi], tanto che io
già mi muovo pieno e orgoglioso dalla speranza di arrivarvi.
XLIII Il tempo del desiderio non corrisponde al
tempo reale . Laura aveva finalmente
concesso al poeta un convegno; ma non si presenta; il sonetto esprime il senso
dell’ansiosa attesa e dell’illusione svanita a un passo dalla realizzazione del
tanto sognato e desiderato incontro.
Se non inganno me stesso misurando il tempo attraverso il desiderio cieco
che mi distrugge i l cuore, ora mentre sto parlando il tempo ,che a me fu
promesso insieme e come ricompensa, se
ne va rapido
Quale ombra è così crudele da opprimere il seme che era così prossimo a
diventare frutto?
E dentro ilo mio ovile quale belva sta ruggendo?quale muro si frappone fra
la spiga e la mano (che
l o vuole cogliere)?
Addolorato,non so rispondere;ma so bene che amore per rendere più dolorosa
la mia esistenza mi indusse ad una così gioiosa speranza.
E adesso di quello che io ho letto m i ricordo che non bisogna chiamare un
uomo beato prima del giorno in cui si presenta al giudizio!
XLVII
Il tema del
desiderio come spirito di vita che
l’uomo o sa sopportare e per ciò rendersi migliore ,oppure diventa causa di sofferenza.. Il desiderio è in fondo è l’unica
fonte di vitalità, di slancio.. Petrarca denota comunque una debolezza,
rispetto a Dante che riusciva a compiere il viaggio mistico con l’amata
trasfigurata, e ritorna un po’ allo spirito di Cavalcanti, anche se non con i l
suo impeto passionale e la sua tragicità.
Io avvertivo già svanire dentro il mio cuore gli spiriti che da voi sono generati, e dato
che per natura ogni animale della terra cerca d’aiutarsi contro la morte, diedi
più libertà al desiderio che tengo molto sotto controllo e lo avviai per la
strada che era quasi persa:e per questo giorno e notte mi richiama e io contro
la sua volontà cerco di condurlo da un’altra parte.
E mi portò, con una certa vergogna e lentamente,a rivedere i begli occhi da
cui io mi riparo per non diventare di
peso nei loro confronti.
E mi troverò a vivere un tempo
,ormai, che per la mia vita solo un vostro sguardo porterà tanta forza: e poi
finirò per morire, se non avrò fiducia (se non m i bastasse)il semplice
desiderare.
La mia poesia è l’ultima di questo elenco. Leggendo quanto da lei pubblicato posso essere soddisfatta. Ho infatti trovato il tema centrale del sonetto intorno al quale tutto si muove, ovvero il desiderio e credo di averlo ben espresso nel commento. Anche la parafrasi mi sembra buona: credo di aver ricavato tutti i veri significati delle parole, anche quelle più complesse. Ho fatto una buona analisi sintattica, riconducendomi alle figure retoriche e alle varie tecniche petrarchesche. Ho trovato un affinità anche con la sua formazione e con il rapporto con gli altri poeti contemporanei e non. Sono contenta di aver individuato in questa pubblicazione un accenno a Dante, in quanto io stessa ho scritto nel commento un affinità con Alighieri. Spero che lei possa confermare i miei buoni presentimenti, visto l’impegno messo e i punti in comune tra la mia verifica e quanto riportato qui.
RispondiEliminaLa poesia che avevo in verifica e` la seconda; credo di aver fatto un buon commento perche` sono riuscita a fare anche dei collegamenti con Dante. Nella parafrasi ha sbagliato alcune parti ma, spero che nel complesso sia andata bene, anche perche` mi sono impegnata molto in questa verifica.
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