Nel 1945 il Consiglio dei Ministri presieduto da Ivanoe Bonomi riconosce il voto femminile. Oggi, a distanza di 66 anni, ricorre una data importante: il suffragio universale, con Decreto Legislativo Luogotenenziale n. 23 del 1° febbraio 1945, “Estensione alle donne del diritto di voto”.
L’estensione porta la firma di Umberto di Savoia, su proposta di Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi, anche se fu solo un anno più tardi che le donne ebbero la possibilità di essere anche elette, oltre che eleggere. In Italia il percorso che portò all’estensione del voto alle donne cominciò solo all’indomani dell’unificazione, avvenuta nel 1861, e comprendeva le donne che avessero compiuto la maggiore età (all’epoca 21 anni).
La prima occasione di voto sono state le elezioni amministrative fra il marzo e l’aprile del 1946 e subito dopo, il 2 giugno 1946, gli italiani il voto fu fondamentale per il referendum istituzionale tra Monarchia o Repubblica.
Ancora oggi, in realtà, vi sono donne vittime di abusi e preconcetti. Se infatti, da una parte, la donna dei nostri giorni è forte e sicura di sè, dall’altra deve fare i conti con una disparità sociale e professionale tipica della mentalità maschile.
Fonti prese da internet
Questa fu una data importante per il riconoscimento dei pari diritti fra maschi e femmine. A oggi vi sono ancora dei paesi in cui la donna non è considerata a pari dell'uomo ma anzi talvolta è considerata e trattata anche peggio di un animale! Per fortuna nel nostro paese non è così anche se penso che su certi argomenti vi sia ancora una certa disparità...
In questo commento non faro` dei cenni alla storia perche` ha gia` detto tutto Elisa ma, mi limitero` a fare una riflessione su questa immagine molto significativa. L' 1 febbraio 1945 rappresenta una data importantissima non solo per noi donne ma, per tutta l' umanita` che e` stata in grado di capire e di riconoscere che le donne non sono inferiori agli uomini... Ancora nei nostri giorni pero` le donne possono fare solo determinati lavori; basta pensare alla politica, pochi sono gli stati con governanti donne anche se ultimamente stanno aumentando. Questo fatto doveva segnare la fine di una descriminazione durata per troppo tempo; infatti, al tempo dei miei nonni c'erano alcune scuole per maschi e altre per femmine. L'anno scorso abbiamo studiato che le donne con l' impero romano o anche precedentemente erano trattate come serve. Un fatto che mi sconvolge e` il nomero di donne uccise ogni anno dai loro compagni; come ha detto Elisa vengono trattate come animali ma, credo che gli animali siano gli uomini che violetano o uccidono le donne.
Nel 1945 il Consiglio dei Ministri presieduto da Ivanoe Bonomi riconosce il voto femminile. In Italia il percorso che portò all’estensione del voto alle donne cominciò solo all’indomani dell’unificazione, avvenuta nel 1861, e comprendeva le donne che avessero compiuto la maggiore età (all’epoca 21 anni).La prima occasione di voto sono state le elezioni amministrative fra il marzo e l’aprile del 1946 e subito dopo, il 2 giugno 1946, gli italiani il voto fu fondamentale per il referendum istituzionale tra Monarchia o Repubblica. Il primo paese al mondo in cui le donne ebbero il diritto di votare fu la Nuova Zelanda, anche se nel 1893,anno in cui ciò avvenne, la Nuova Zelanda non era una "Nazione", nel senso che non era uno stato indipendente, ma una colonia. I paesi scandinavi quali Finlandia, Norvegia e Danimarca riconobbero questo diritto rispettivamente nel 1906, nel 1907 e nel 1915. Negli altri paesi d’Europa e negli Stati Uniti bisognò aspettare la fine della prima guerra mondiale. Personalmente penso che la storia l’abbiano fatta in gran parte gli uomini; sono più numerosi gli uomini politi, filosofi, medici, fisici … Ancora oggi ci sono realtà in cui le donne non sono al pari con gli uomini e sono mal trattate. Nell’attualità occidentale è impensabile dire che la donna sia ancora maltrattata e messa in secondo piano.
Fin dall'inizio dela civiltà la donna era vista come una persona debole,poco utile,d'intralcio per l’uomo e per la società. Ma la condizione femminile nel mondo occidentale,anche grazie a ideologie come quella femminista,ha compiuto passi da gigante verso una maggiore consapevole dei diritti della donna. Fino a chw nel 1945 il consiglio dei ministri riconosce il diritto di voto alla donna. Le donne hanno lottato duramente per secoli per ottenere dei diritti pari a quelli degli uomini,milioni di loro hanno perso la vita per dare alle donne questi diritti e e per cambiare quindi la vita delle donne che avrebbero vissuto in un futuro piu giusto; donne troppo forti da poter vivere in un mondo così ignorante, povero di umanità per capire che le persone indipendentemente dal sesso sono tutte uguali. Tommaso Paris
Nel 1945 il Consiglio dei Ministri presieduto da Ivanoe Bonomi riconosce il voto femminile. Oggi, a distanza di 66 anni, ricorre una data importante: il suffragio universale, con Decreto Legislativo Luogotenenziale n. 23 del 1° febbraio 1945, “Estensione alle donne del diritto di voto”.
RispondiEliminaL’estensione porta la firma di Umberto di Savoia, su proposta di Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi, anche se fu solo un anno più tardi che le donne ebbero la possibilità di essere anche elette, oltre che eleggere. In Italia il percorso che portò all’estensione del voto alle donne cominciò solo all’indomani dell’unificazione, avvenuta nel 1861, e comprendeva le donne che avessero compiuto la maggiore età (all’epoca 21 anni).
La prima occasione di voto sono state le elezioni amministrative fra il marzo e l’aprile del 1946 e subito dopo, il 2 giugno 1946, gli italiani il voto fu fondamentale per il referendum istituzionale tra Monarchia o Repubblica.
Ancora oggi, in realtà, vi sono donne vittime di abusi e preconcetti. Se infatti, da una parte, la donna dei nostri giorni è forte e sicura di sè, dall’altra deve fare i conti con una disparità sociale e professionale tipica della mentalità maschile.
Fonti prese da internet
Questa fu una data importante per il riconoscimento dei pari diritti fra maschi e femmine. A oggi vi sono ancora dei paesi in cui la donna non è considerata a pari dell'uomo ma anzi talvolta è considerata e trattata anche peggio di un animale! Per fortuna nel nostro paese non è così anche se penso che su certi argomenti vi sia ancora una certa disparità...
In questo commento non faro` dei cenni alla storia perche` ha gia` detto tutto Elisa ma, mi limitero` a fare una riflessione su questa immagine molto significativa. L' 1 febbraio 1945 rappresenta una data importantissima non solo per noi donne ma, per tutta l' umanita` che e` stata in grado di capire e di riconoscere che le donne non sono inferiori agli uomini... Ancora nei nostri giorni pero` le donne possono fare solo determinati lavori; basta pensare alla politica, pochi sono gli stati con governanti donne anche se ultimamente stanno aumentando. Questo fatto doveva segnare la fine di una descriminazione durata per troppo tempo; infatti, al tempo dei miei nonni c'erano alcune scuole per maschi e altre per femmine. L'anno scorso abbiamo studiato che le donne con l' impero romano o anche precedentemente erano trattate come serve. Un fatto che mi sconvolge e` il nomero di donne uccise ogni anno dai loro compagni; come ha detto Elisa vengono trattate come animali ma, credo che gli animali siano gli uomini che violetano o uccidono le donne.
RispondiEliminaNel 1945 il Consiglio dei Ministri presieduto da Ivanoe Bonomi riconosce il voto femminile. In Italia il percorso che portò all’estensione del voto alle donne cominciò solo all’indomani dell’unificazione, avvenuta nel 1861, e comprendeva le donne che avessero compiuto la maggiore età (all’epoca 21 anni).La prima occasione di voto sono state le elezioni amministrative fra il marzo e l’aprile del 1946 e subito dopo, il 2 giugno 1946, gli italiani il voto fu fondamentale per il referendum istituzionale tra Monarchia o Repubblica. Il primo paese al mondo in cui le donne ebbero il diritto di votare fu la Nuova Zelanda, anche se nel 1893,anno in cui ciò avvenne, la Nuova Zelanda non era una "Nazione", nel senso che non era uno stato indipendente, ma una colonia. I paesi scandinavi quali Finlandia, Norvegia e Danimarca riconobbero questo diritto rispettivamente nel 1906, nel 1907 e nel 1915. Negli altri paesi d’Europa e negli Stati Uniti bisognò aspettare la fine della prima guerra mondiale. Personalmente penso che la storia l’abbiano fatta in gran parte gli uomini; sono più numerosi gli uomini politi, filosofi, medici, fisici … Ancora oggi ci sono realtà in cui le donne non sono al pari con gli uomini e sono mal trattate. Nell’attualità occidentale è impensabile dire che la donna sia ancora maltrattata e messa in secondo piano.
RispondiEliminaFin dall'inizio dela civiltà la donna era vista come una persona debole,poco utile,d'intralcio per l’uomo e per la società. Ma la condizione femminile nel mondo occidentale,anche grazie a ideologie come quella femminista,ha compiuto passi da gigante verso una maggiore consapevole dei diritti della donna. Fino a chw nel 1945 il consiglio dei ministri riconosce il diritto di voto alla donna.
RispondiEliminaLe donne hanno lottato duramente per secoli per ottenere dei diritti pari a quelli degli uomini,milioni di loro hanno perso la vita per dare alle donne questi diritti e e per cambiare quindi la vita delle donne che avrebbero vissuto in un futuro piu giusto; donne troppo forti da poter vivere in un mondo così ignorante, povero di umanità per capire che le persone indipendentemente dal sesso sono tutte uguali.
Tommaso Paris