sabato 20 aprile 2013

Time:cento persone più influenti del 2013



Malala è tra le 100 persone più influenti

Ha solo 15 anni ed ha preso posto tra le personalità più influenti della Terra, vicino a Barack Obama, Jay Z e Bassem Youssef. Tra i 100 anche Mario Balotelli.

redazione
giovedì 18 aprile 2013 22:41

Malala Yousafzai in una delle sette copertine in edizione limitata di Time
Malala Yousafzai in una delle sette copertine in edizione limitata di Time
La rivista Time ha diffuso la lista delle cento persone più influenti del 2013. Nell'elenco, tra gli altri, ci sono Malala Yousafzai, giovane attivista pachistana scampata a un attentato dei talebani, il rapper Jay-Z, l'attore Daniel Day-Lewis, il calciatore Mario Balotelli, il senatore statunitense Rand Paul, Mario Draghi, papa Francesco e Barack Obama.

Le categorie previste sono cinque: Leaders, Titans, Artists, Pioneers e Icons. Per "influente" si intende una persona che ha cambiato il mondo, sia in meglio che in peggio.

L'elenco completo, pubblicato sul sito di Time.

Titans

. Jay Z
. Valerie Jarrett
. Oh-Hyun Kwon
. Scooter Braun
. Kevin Systrom
. Michael Kors
. Palaniappan Chidambaram
. Ren Zhengfei
. Gina Rinehart
. Markus Persson and Jens Bergensten
. Elon Musk
. Igor Sechin
. Tadashi Yanai
. Sam Yagan
. Shonda Rhimes
. Lebron James
. David Einhorn
. Magnus Carlsen
. Ted Sarandos
. Sheryl Sandberg

Leaders

. Rand Paul
. Noynoy Aquino
. Barack Obama
. Chris Christie
. Hassan Sheik Mohamud
. John Brennan
. Park Geun-hye
. Yair Lapid
. Wayne LaPierre
. Kamala Harris
. Fethullah Gulen
. Xi Jinping
. Wilfredo De Jesús
. Tom Coburn
. Kim Jong Un
. Abdullah Ocalan
. Enrique Peña Nieto
. Elena Kagan
. Joe Biden
. Susana Martinez
. Mario Draghi
. Joyce Banda
. Pope Francis

Artists

. Jennifer Lawrence
. Christina Aguilera
. Steven Spielberg
. Jonathan Ive
. Alex Atala
. Ed Ruscha
. Miguel
. Mindy Kaling
. Jenna Lyons
. Bryan Cranston
. George Saunders
. Jimmy Kimmel
. Wang Shu
. Hilary Mantel
. Frank Ocean
. Jimmy Fallon

Pioneers

. Aamir Khan
. Andrew Ng and Daphne Koller
. Marissa Mayer
. Hannah Gay, Katherine Luzuriaga and Deborah Persaud
. Bassem Youssef
. Joaquim Barbosa
. Vrinda Grover
. Perry Chen
. Roya Mahboob
. David Coleman
. Travis Tygart
. Eric Greitens
. Andrew Sheng
. Don Yeomans
. Jared Cohen
. Moncef Marzouki
. Christopher Fabian and Erica Kochi
. Kimberly Blackwell
. Kai-Fu Lee
. Mary Nichols
. Peter Theisinger and Richard Cook

Icons

. Malala Yousafzai
. Lena Dunham
. Mario Balotelli
. Peng Liyuan
. Aung San Suu Kyi
. Omotola Jalade-Ekeinde
. Lindsey Vonn
. Justin Timberlake
. Gabrielle Giffords
. Beyoncé
. Daniel Day-Lewis
. Kate Middleton
. Michelle Obama
. Li Na

giovedì 18 aprile 2013

Crociate



LE CROCIATE.LE GUERRE CRISTIANO-MUSULMANE FRA L’XI e il XIII sec.

1095 Papa Urbano II tenne a Clermont un concilio dove chiese l'aiuto degli eserciti occidentali in aiuto di Bisanzio contro l'invasioneselgiuchida.
Ciò diede inizio alla Prima crociata.
1096 Predicazione di Pietro l’Eremita. Partenza delle crociate popolari.
1096 Nicea (ottobre) Le truppe di Pietro l’Eremita vengono sterminate dai Selgiuchidi.
1096 Partenza della crociata dei Baroni.
1097 Nicea 29 giugno: vittoria dei Baroni crociati che prendono possesso della città..
1097 Edessa Baldovino di Boulogne diviene conte di Edessa.

1098 Antiochia 20 ottobre 97-3 giugno 98: assedio di sette mesi e presa della città.

1098 Gerusalemme I Fatimidi d’Egitto riprendono Gerusalemme.
1099 Jaffa la flotta genovese approda sulle coste palestinesi.
1099 Morte di Urbano II che non verrà mai a conoscenza della presa di Gerusalemme.
1099 Gerusalemme 7 giugno-15 luglio: i Crociati conquistano Gerusalemme

1099 La flotta pisana approda sulle coste siriane.
1099 Partenza delle armate crociate per l’Europa.
1100 Morte di Goffredo di Buglione (18 luglio).
1100 a Natale, Baldovino diviene il primo re di Gerusalemme dopo Erode.

1102Baldovino prende Cesarea
1103 Acri Baldovino s’impossessa della città

1108 Beirut Baldovino prende possesso della città.

1109 Bertrando di Tolosa arriva in Palestina assieme alla flotta genovese.

1115 San Bernardo fonda l’abbazia di Chiaravalle

1118 Fondazione dell’ordine dei Templari.
1122 Concordato di Worms, pace fra Impero(Enrivo V)e Papato(CallistoII)

1124 Tiro viene presa il 7 luglio per conto di Baldovino II
1125 Aleppo viene assediata da Baldovino II

1126 Damasco viene assediata da Baldovino II.

1131 Morte di Baldovino II inizia il regno di Folco d’Angiò.
1136 Matrimonio di Raimondo di Poitiers con Costanza di Antiochia.
1136 Raimondo di Poiters principe di Antiochia.

1142 Zengi sconfigge i Crociati sull’ Oronte.

1144 Edessa Zengi conquista la città e mette fine alla contea di Edessa.
1145 Morte di Zengi. Nur al-Din, suo figlio, eredita Aleppo.
1146 Edessa Rivolta degli Armeni, la guarnigione turca viene massacrata.
1146 Contesa tra il regno di Gerusalemme e Damasco.
1146 Predicazione di San Bernardo a Vezelay
1147 Guerra di Manuele Comneno contro i Turchi d’Anatolia

Seconda crociata

1148 Ritrovo dei crociati a Gerusalemme.

1153 Ascalona Baldovino III s’impossessa della città.
1153 Guerra contro Nur al-Din, disfatta dei Franchi.
1154 Cipro Rinaldo di Chatillon saccheggia Cipro, dominio bizantino.
1154 Norandino prende Damasco


1159 Antiochia riconosce la sovranità di Manuele Comneno.
1159 I Franchi alleati con i Bizantini assediano Aleppo.
1159 Bisanzio tratta la pace con Norandino

1163 Decadenza del califfato fatimida d’Egitto. Insurrezione al Cairo.
1164 Harim Pesante sconfitta franca da parte di Nur al-Din.

1169 Saladino entra in azione e diventa Visir in Egitto.
1171 Egitto Saladino diviene sovrano d’Egitto.
1174 Morte di Norandino
1174 Regno di Baldovino IV il Lebbroso (13 anni).

1174 Raimondo III diventa principe reggente di Tripoli.
1174 Saladino sovrano di Damasco. I Franchi si alleano con Aleppo.


1176 Sconfitta di Manuel Comneno. Fine dell’egemonia bizantina in Asia Minore.
1177 Crociata di Filippo delle Fiandre. Assedio fallito di Hârim (novembre)

1180 Morte di Manuele Comneno.
1182 Inizia il regno di Andronico Comneno.
1182 Saladino attacca Nazareth,Tiberiade e Beirut.

1184 Saladino diviene sovrano di Aleppo.
1184 Seconda reggenza di Raimondo III di Tripoli. (Baldovino IV si ammala)
1185 Morte di Baldovino IV, regno di Baldovino V il Fanciullo.
1185 Insurrezione a Costantinopoli, morte di Andronico Comneno.

1185 Raimondo III pattuisce una tregua di quattro anni con Saladino.
1186 Morte di Baldovino V il Fanciullo.
1187 Raimondo III viene privato della reggenza su Tripoli.
1187 Incoronazione di Sibilla e Guido di Lusignano.
1187 Riappacificazione tra Guido di Lusignano e Raimondo III di Tripoli.
1187 Hattin Disfatta dell’armata franca.
1188 Esecuzione capitale di Rinaldo di Chatillon, e dei Templari.
1189 Guido di Lusignano viene fatto prigioniero.
1187 Saladino conquista Tiberiade, Jaffa, Caifa, Cesarea,Thoron, Sidone, Beirut,
1187 Saladino conquista Gerusalemme. Esodo della popolazione franca.
1187 Morte di Raimondo III di Tripoli, il solo scampato all’eccidio di Hattin.
1187 Corrado di Monferrato sbarca a Tiro dove la popolazione lo acclama a capo.
1187 L’ Arvivescovo di Tiro predica in occidente a favore della
terza crociata.

1189 Partenza di Federico Barbarossa e della crociata tedesca.
1189 Guido di Lusignano assedia San Giovanni d’Acri.

1190 Federico Barbarossa muore in Cilicia; disgregazione delle armate tedesche.
1190 Partenza dei crociati agli ordini di Riccardo Cuor di Leone e Filippo Augusto.

1191 Riccardo Cuor di Leone prende Cipro, Acri
1191 Acri Partenza di Filippo Augusto per la Francia. L’armata crociata si dirige verso sud.
1191 Arsuf. Vittoria dei crociati. Riconquista della costa; prima marcia su Gerusalemme.
1192 Gerusalemme I crociati rinunciano all’assedio della città. Negoziati con Saladino.
1192 Ascalona Corrado di Monferrato viene eletto re di Gerusalemme.
1192 Guido di Lusignano Re di Cipro.

1192 Pace con Saladino. Riccardo si imbarca per l’Europa.
1193 Morte di Saladino. Lotte per la successione. Al trono salirà il fratello Malik-al-Adil.
1194 Amalrico di Lusignano re di Cipro.
1197 L’Imperatore Enrico VI prepara una nuova crociata. Riconquista di Beirut.
1197 Morte di Enrico VI a Messina settembre 1197
1199 Predicazione in favore della
quarta crociata .Innocenzo III papa dal 1198
1201 I crociati firmano un trattato con Venezia. Morte di Boemondo III d’Antiochia.
1202 Bonifacio II di Monferrato e Baldovino IX di Francia conducono la Quarta Crociata.
1203 Venezia e i crociati decidono di attaccare Costantinopoli.
1204 Costantinopoli. La città viene presa due volte dai crociati.
1204 Fondazione dell’Impero latino d’Oriente. Baldovino delle Fiandre è eletto Imperatore.
1204 Sidone viene riconquistata dai Franchi.
1213 Crociata dei Fanciulli guidata da Stefano di Cloyes.
1216 Predicazione della Quinta Crociata da parte di Onorio III. La conduce il legato Pelagio.

1219 Damietta. Presa della città da parte dei crociati.
1219 San Francesco d’Assisi in Egitto.
1221 Mansourah disastrosa sconfitta dei Crociati. Perdita di Damietta e fine della Crociata.
1225 Federico II sposa Isabella di Brienne e diventa Re di Gerusalemme.
1227 Scomunica di Federico II Hohenstaufen.
1228 Sesta Crociata. Federico II sbarca in Siria.
1229 Trattato di Jaffa concluso tra Al Kamil e Federico II.
1243 Invasione dei Mongoli in Asia Minore e in Palestina.
1244 Gerusalemme è ripresa definitivamente dai Turchi Khwarizmiani.
1248 Settima Crociata. Luigi IX di Francia sbarca a Cipro.
1249 Damietta. San Luigi conquista la città.
1250 Mansourah. Disfatta di San Luigi. Il re è fatto prigioniero.

1258 Il Khan Mongolo Hulagu prende Bagdad.
1260 Hulagu prende Aleppo e Damasco.
1260 Baibars Sultano dei Mamelucchi.
1260 Baibars ferma l’avanzata dei Mongoli sconfiggendoli a Ain Djalout.
1265 Baibars prende cesarea e Arsuf.
1268 Baibars prende Jaffa e Antiochia. Fine del Principato di Antiochia.
1270 Ottava Crociata. Luigi IX di Francia muore appena giunto a Tunisi.
1271 Caduta di Krak dei cavalieri.
1274 Concilio di Lione. Dichiarazione per una nuova Crociata rimasta senza esito.
1277 Carlo d’Angiò s’impadronisce di Acri.
1280 Alleanza dei Franchi e dei Mongoli contro Qalaoun Sultano dei Mamelucchi.
1282 Enrico II di Cipro Re di Gerusalemme, ma regna solo su Cipro.
1287 Qalawun prende Tripoli e pone fine alla Contea di Tripoli.
1291 Caduta di San Giovanni d’ Acri, Tiro, Sidone e Beiruth. Fine degli Stati Franchi.


lunedì 15 aprile 2013

Lisbona-Kiev, il treno immaginario



Lisbona-Kiev, il treno immaginario
di MAURIZIO RICCI   sabato 30 marzo 2013
27 0
Come insegnano i principi base dell'analisi territoriale, esiste un metodo sicuro per verificare l'esattezza o meno di certi assunti: andare a vedere. Il TAV, per esempio. La Repubblica, 30 marzo 2013 (f.b.) 

Nell’armamentario del buon giornalismo è il primo strumento a portata di mano. A prima vista, anche il più semplice e neutro. Eppure, la domanda «Esattamente, di cosa stiamo parlando?» è spesso sufficiente a far luce su problemi intricati e spinosi. Con risultati, a volte, devastanti. Anche quando il tema è la Torino-Lione e l’interminabile, ingestibile scontro sull’alta velocità in Val di Susa. Una tratta ferroviaria, ha ripetuto nei giorni scorsi il ministro dello Sviluppo, Corrado Passera, in una intervista a La Stampa, che «pone l’Italia al centro dell’asse verticale e di quello orizzontale» dei traffici europei. Di cosa sta parlando, esattamente, Passera? Dell’equivalente ferroviario di una leggenda metropolitana, rispondono, in sostanza, Andrea De Benedetti e Luca Rastello, due giornalisti che hanno appena dedicato un libro alla Torino-Lione e alla sua estensione europea.

Questa estensione, dicono, è puramente immaginaria. L’asse orizzontale, il Corridoio 5, dove l’import export europeo dovrebbe viaggiare sui binari, da Ovest a Est, da Lisbona a Kiev non esiste e, probabilmente, non esisterà mai. Nessuno lo pretende e lo esige a Bruxelles, nessuno lo vuole a Lisbona, Madrid, Lubiana e Budapest. Peraltro, questo trampolino da cui le merci europee dovrebbero lanciarsi per il continente a 250 chilometri l’ora, probabilmente, neppure servirebbe. In particolare, alle merci. Per capire di cosa si stia parlando, De Benedetti e Rastello hanno scelto l’opzione “testimoni oculari”: in altre parole, hanno provato davvero a percorrerlo, il Corridoio 5, in borsa un sacchetto di caffè sottovuoto, prima merce a battezzare il fatidico asse Lisbona-Kiev. Cosa hanno trovato, lo dice il titolo del loro libro (Binario morto, Chiarelettere) che prende il via da un’inchiesta apparsa sulla Domenica di Repubblica nel maggio dell’anno scorso.
 

Ma fermarsi al titolo non rende giustizia al racconto, da dove risulta che al Corridoio 5 quello che manca sono, troppo spesso, proprio i binari. A partire dall’inizio, da Lisbona e dalle onde dell’Atlantico. Il governo portoghese, nel pieno della crisi economica, ha sepolto qualsiasi progetto di alta velocità. Niente Lisbona, dunque. Ma anche in Spagna non va molto meglio. Di alta velocità si comincerà a parlare a Granada. Ma, verso Barcellona, è un susseguirsi caotico di tratti a uno o due binari, a scartamento ridotto o meno, finché, nella capitale catalana, non si scopre che l’alta velocità, per arrivare al confine con la Francia e ai suoi Tgv non c’è e il governo di Madrid ha scarsissima voglia di spenderci dei soldi.
 

Insomma, a Ovest della Torino-Lione c’è, in buona sostanza, soltanto la Francia. E a Est? Anzitutto, molti problemi, raccontano De Benedetti e Rastello. Non si è ancora capito come il treno dovrebbe passare sotto Torino, senza comprometterne le falde acquifere. Idem dall’altra parte, oltre Milano, dove c’è da attraversare Vicenza e passare sotto il Carso. E dopo Trieste, alle porte di quello che, nel 2007, Piero Fassino definiva “l’Eldorado” per l’economia italiana? De Benedetti e Rastello non incontrano più problemi, ma, semplicemente, il nulla. I collegamenti ferroviari fra Italia e Slovenia sono soppressi: l’ultimo treno per Lubiana è partito nel dicembre del 2011, senza lasciare, a quanto pare, troppi rimpianti. Gli sloveni, del resto, sembrano più interessati a coltivare i collegamenti con Vienna e la Germania. Dopo di loro, gli ungheresi ai treni non ci pensano neppure. I soldi del Corridoio 5 vengono impiegati per tangenziali e autostrade.
 

A Bruxelles, nessuno fa una piega: non sta scritto da nessuna parte che quei finanziamenti europei debbano essere impiegati obbligatoriamente per i treni ad alta velocità. D’altra parte, se il punto sono i traffici di merci, andare a 250 chilometri all’ora è antieconomico. «Oltre gli 80-90 chilometri all’ora, i costi che si scaricano sul trasporto sono troppo alti», dicono gli esperti. Per chi non ha seguito da vicino le vicende della Torino-Lione, orientarsi nel racconto di
 Binario morto non è agevole. Chi è già a Tav 2.0, invece, può capire meglio il senso della risposta alla domanda iniziale. Sgombrato dal tavolo il Corridoio 5, quello di cui stiamo, esattamente, parlando si riduce alla Torino-Lione e, anzi, dopo gli ultimi aggiustamenti di progetto, a un tunnel e 57 chilometri ad alta velocità, collegati alla rete dalle tratte convenzionali già esistenti. Vale la pena? A Rastello e De Benedetti la Tav in Val di Susa non piace, e si vede. Dalla loro parte, però, ci sono i dati. Il traffico passeggeri è talmente moscio, che le ferrovie italiane hanno sospeso i collegamenti Torino-Lione.

Quello merci è in calo costante dalla metà dello scorso decennio. Lo scenario in cui è nata la Tav di Val di Susa — il Corridoio 5 e il boom dei traffici — oggi non esiste. È una sentenza definitiva? Al fondo della crisi più pesante dal dopoguerra, i dati di oggi hanno un valore relativo. In più, le infrastrutture sono strumenti imprevedibili, capaci di crearsi da sole, spesso, il loro futuro. All’Eurotunnel Parigi-Londra non ha creduto, praticamente, nessuno, fino a che non ha cominciato a funzionare. Fuori dalla retorica dell’“asse orizzontale” si potrebbe discutere pacatamente se è questa la scommessa da fare o se non ci sono, invece, infrastrutture più urgenti.


classifica 15 aprile


ILARIA                                                   24
ESTER                                                  21
TOMMASO    VALERIA                         15
                                              
 EDOARDO  T ELISA                            10
MARCO         .  LUCA                              9
CANDELA   SIMONA                               8   
ANDREA                                                  7                           

FABIO                                                       6
EDOARDO F. LEONARD                        4
NICOLO'  MATTEO                                   3
EDDY                                                        2

venerdì 12 aprile 2013

Sul 9 maggio

saluti, ricordo che mancano ancora due quote.Lunedì è indispensabile averle.
Chiedete anche ai genitori cosa intendete fare per il pranzo, due le ipotesi:
a)prenotazione al self service Il punto amico,ottima cucina tipica, piatti a piacere, nessun anticipo, devo però conoscere il numero degli aderenti;
b)al sacco o con acquisto presso focaccerie locali.
Entrambe le ipotesi sono accessibili, provvederemo a fare una lista.
Saluti ,
D.V.

mercoledì 10 aprile 2013

IL PARLAMENTO-AUTOVALUTAZIONE COMPETENZA INTERPRETATIVO-INVENTIVA


Ecco l'intero testo della poesia di Carducci.Da qui potete capire se la vostra intepretazione è stata corretta oppure se siete andati fuori strada:


Della Canzone di Legnano

PARTE I [1879]
IL PARLAMENTO
I.
Sta Federico imperatore in Como.
Ed ecco un messaggero entra in Milano
Da Porta Nova a briglie abbandonate.
«Popolo di Milano,» ei passa e chiede,
5 «Fatemi scorta al console Gherardo.»
Il consolo era in mezzo de la piazza,
E il messagger piegato in su l'arcione
Parlò brevi parole e spronò via.
Allor fe' cenno il console Gherardo,
10 E squillaron le trombe a parlamento.
II.
Squillarono le trombe a parlamento:
Ché non anche risurto era il palagio
Su' gran pilastri, né l'arengo v'era,
Né torre v'era, né a la torre in cima
15 La campana. Fra i ruderi che neri
Verdeggiavan di spine, fra le basse
Case di legno, ne la breve piazza
I milanesi tenner parlamento
Al sol di maggio. Da finestre e porte
20 Le donne riguardavano e i fanciulli.
III.
«Signori milanesi,» il consol dice,
«La primavera in fior mena tedeschi
Pur come d'uso. Fanno pasqua i lurchi
Ne le lor tane, e poi calano a valle.
25 Per l'Engadina due scomunicati
Arcivescovi trassero lo sforzo.
Trasse la bionda imperatrice al sire
Il cuor fido e un esercito novello.
Como è co' i forti, e abbandonò la lega.»
30 Il popol grida: «L'esterminio a Como.»
IV.
«Signori milanesi,» il consol dice,
«L'imperator, fatto lo stuolo in Como,
Move l'oste a raggiungere il marchese
Di Monferrato ed i pavesi. Quale
35 Volete, milanesi? od aspettare
Da l'argin novo riguardando in arme,
O mandar messi a Cesare, o affrontare
A lancia e spada il Barbarossa in campo?»
«A lancia e spada,» tona il parlamento,
40 «A lancia e spada, il Barbarossa, in campo.»
V.
Or si fa innanzi Alberto di Giussano.
Di ben tutta la spalla egli soverchia
Gli accolti in piedi al console d'intorno.
Ne la gran possa de la sua persona.
45 Torreggia in mezzo al parlamento: ha in mano
La barbuta: la bruna capelliera
Il lato collo e l'ampie spalle inonda.
Batte il sol ne la chiara onesta faccia,
Ne le chiome e ne gli occhi risfavilla.
50 È la sua voce come tuon di maggio.
VI.
«Milanesi, fratelli, popol mio!
Vi sovvien» dice Alberto di Giussano
«Calen di marzo? I consoli sparuti
Cavalcarono a Lodi, e con le spade
55 Nude in mano gli giurâr l'obedïenza.
Cavalcammo trecento al quarto giorno,
Ed a i piedi, baciando, gli ponemmo
I nostri belli trentasei stendardi.
Mastro Guitelmo gli offerí le chiavi
60 Di Milano affamata. E non fu nulla.»
VII.
«Vi sovvien» dice Alberto di Giussano
«Il dí sesto di marzo? Ai piedi ei volle
Tutti i fanti ed il popolo e le insegne.
Gli abitanti venian de le tre porte,
65 Il carroccio venía parato a guerra;
Gran tratta poi di popolo, e le croci
Teneano in mano. Innanzi a lui le trombe
Del carroccio mandâr gli ultimi squilli,
Innanzi a lui l'antenna del carroccio
70 Inchinò il gonfalone. Ei toccò i lembi.»
VIII.
«Vi sovvien?» dice Alberto di Giussano:
«Vestiti i sacchi de la penitenza,
Co' piedi scalzi, con le corde al collo,
Sparsi i capi di cenere, nel fango
75 C'inginocchiammo, e tendevam le braccia,
E chiamavam misericordia. Tutti
Lacrimavan, signori e cavalieri,
A lui d'intorno. Ei, dritto, in piedi, presso
Lo scudo imperïal, ci riguardava.
80 Muto, col suo dïamantino sguardo.»
IX.
«Vi sovvien,» dice Alberto di Giussano,
«Che tornando a l'obbrobrio la dimane
Scorgemmo da la via l'imperatrice
Da i cancelli a guardarci? E pe' i cancelli
85 Noi gittammo le croci a lei gridando
- O bionda, o bella imperatrice, o fida,
O pia, mercé, mercé di nostre donne! -
Ella trassesi indietro. Egli c'impose
Porte e muro atterrar de le due cinte
90 Tanto ch'ei con schierata oste passasse.»
X.
«Vi sovvien?» dice Alberto di Giussano:
«Nove giorni aspettammo; e si partiro
L'arcivescovo i conti e i valvassori.
Venne al decimo il bando - Uscite, o tristi,
95 Con le donne co i figli e con le robe:
Otto giorni vi dà l'imperatore -.
E noi corremmo urlando a Sant'Ambrogio,
Ci abbracciammo a gli altari ed a i sepolcri.
Via da la chiesa, con le donne e i figli,
100 Via ci cacciaron come can tignosi.»
XI.
«Vi sovvien» dice Alberto di Giussano
«La domenica triste de gli ulivi?
Ahi passïon di Cristo e di Milano!
Da i quattro Corpi santi ad una ad una
105 Crosciar vedemmo le trecento torri
De la cerchia; ed al fin per la ruina
Polverosa ci apparvero le case
Spezzate, smozzicate, sgretolate:
Parean file di scheltri in cimitero.
110 Di sotto, l'ossa ardean de' nostri morti.»
XII.
Cosí dicendo Alberto di Giussano
Con tutt'e due le man copriasi gli occhi,
E singhiozzava: in mezzo al parlamento
Singhiozzava e piangea come un fanciullo.
115 Ed allora per tutto il parlamento
Trascorse quasi un fremito di belve.
Da le porte le donne e da i veroni,
Pallide, scarmigliate, con le braccia
Tese e gli occhi sbarrati al parlamento,
120 Urlavano - Uccidete il Barbarossa -.
XIII.
«Or ecco,» dice Alberto di Giussano,
«Ecco, io non piango piú. Venne il dí nostro,
O milanesi, e vincere bisogna.
Ecco: io m'asciugo gli occhi, e a te guardando,
125 O bel sole di Dio, fo sacramento:
Diman la sera i nostri morti avranno
Una dolce novella in purgatorio:
E la rechi pur io!» Ma il popol dice:
«Fia meglio i messi imperïali.» Il sole
130 Ridea calando dietro il Resegone.

lunedì 8 aprile 2013

STANDARD DI VITA NELL’UE


 cultura, istruzioni,italiani  ignoranti,



STANDAR DI VITA NELL’UE, STATO PER STATO. ITALIA, AL PUNTO CENTRALE DELLA BILANCIA.

 L’Italia si pone a centro della classifica con un tenore di vita di appena un punto percentuale in più rispetto alla media europea (era al +4% nel 2009
Luxembourg
40
Norway
35
Switzerland
30
Germany
20
Austria
19
United Kingdom
18
Sweden
16
Netherlands
13
Denmark
13
France
13
Finland
12
Belgium
11
Iceland
7
Ireland
1
Italy
1
Cyprus
-2
Spain
-6
Greece
-9
Malta
-16
Slovenia
-19
Portugal
-19
Czech Republic
-29
Slovakia
-30
Lithuania
-30
Poland
-31
Hungary
-39
Croatia
-41
Estonia
-42
Latvia
-43
Turkey
-43
Montenegro
-47
Romania
-53
Bulgaria
-55
Serbia
-57
Former Yugoslav Re of Macedonia
-60
Bosnia & Herzegovina
-64
Albania

venerdì 5 aprile 2013

Ci stanno cacciando dalla nostra terra per poter sparare ai leoni


Ci stanno cacciando dalla nostra terra per poter sparare ai leoni
Posta in arrivo
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La comunità Masai - con Avaaz.org <avaaz@avaaz.org>
16:28 (1 ora fa)
me
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Cari amici,



Tra poche ore il Presidente della Tanzania Kikwete potrebbe iniziare a sgomberare decine di migliaia di noi Masai dalle nostre terre per permettere la caccia a leopardi e leoni. L'ultima volta Avaaz ha contribuito ad attirare l'attenzione globale e il Presidente ha dovuto abbandonare il piano. Una pressione da tutto il mondo può permetterci di fermarlo di nuovo. Clicca subito per aiutarci:

Firma la petizione
Siamo gli anziani dei Masai della Tanzania, una delle più antiche tribù dell'Africa. Il governo ha appena annunciato di voler cacciare migliaia delle nostre famiglie dalle nostre terre per permettere a ricchi turisti di usarle per la caccia a leoni e leopardi. Gli sgomberi inizieranno immediatamente.

L'anno scorso, quando per la prima volta è stato rivelato a tutto il mondo questo piano, quasi un milione di membri di Avaaz si è fatto sentire per aiutarci. La vostra attenzione e la bufera mediatica che si è scatenata hanno costretto il governo a fare marcia indietro, facendoci guadagnare mesi preziosi. Ma il Presidente ha aspettato che l'attenzione internazionale scemasse e ora ha fatto ripartire il piano per sottrarci la nostra terra. Abbiamo urgentemente bisogno del vostro aiuto.

Al Presidente Kikwete forse non interessa di noi, ma ha mostrato che risponde alla pressione globale: quella di tutti voi! Ma forse abbiamo solo poche ore. Vi chiediamo di stare al nostro fianco per proteggere la nostra terra, la nostra gente e gli animali più incredibili di questo nostro pianeta e di far sapere a tutti cosa sta accadendo prima che sia troppo tardi. Si tratta della nostra ultima speranza:

http://www.avaaz.org/it/stand_with_the_maasai_loc/?bjianeb&v=23519

La nostra gente ha vissuto per secoli grazie ai frutti delle nostre terre in Tanzania e in Kenya. Le nostre comunità rispettano gli animali e proteggono e conservano questo delicato ecosistema. Ma da anni il governo cerca di trarne profitto dando la possibilità a ricchi principi e re del Medio Oriente di venire nella nostra terra a uccidere. Nel 2009,quando hanno cercato di sgomberare le nostre terre per fare spazio a queste battute di caccia, abbiamo resistito e centinaia di noi sono stati arrestati e picchiati. L'anno scorso, ricchi principi hanno addirittura sparato agli uccelli dagli elicotteri. Si tratta di uccisioni insensate e contro ogni principio della nostra cultura.

Ora il governo ha annunciato che sgombererà un'enorme parte della nostra terra per fare spazio a quello che sostiene sarà un corridoio di natura selvaggia anche se molti sospettano che sia solo un trucco per concederla a una azienda straniera di caccia e che cerca solo un modo per concedere ai ricchi turisti di sparare a questi incredibili animali. Il governo sostiene che questa nuova soluzione viene incontro alle nostre esigenze, ma in realtà avrà degli effetti disastrosi sullo stile di vita della nostra gente. In migliaia saremo sradicati dalle nostre vite, perdendo talvolta le nostre case, talvolta la terra in cui i nostri animali pascolano, e spesso entrambe le cose.

Il Presidente Kikwete sa bene che molti turisti in Tanzania riterrebbero una tale decisione molto discutibile, ed essendo il turismo una fonte fondamentale di entrate per il paese non vuole che questo diventi un enorme disastro per l'immagine del paese. Se riusciremo a far sollevare fin da subito ancora più indignazione rispetto a quella che già si è manifestata in passato, facendo in modo che i media ne parlino, potremmo costringerlo a pensarci due volte. Stai al nostro fianco per chiedere a Kikwete di fermare la svendita:

http://www.avaaz.org/it/stand_with_the_maasai_loc/?bjianeb&v=23519

Questo esproprio di terra vorrebbe dire la fine per i Masai di questa parte della Tanzania, e in molti nella nostra comunità hanno già detto che preferirebbero morire che essere costretti a lasciare le loro case. A nome del nostro popolo e degli animali che vivono in queste terre, vi chiediamo di farvi sentire e stare al nostro fianco per far cambiare idea al nostro Presidente.

Con speranza e determinazione,

Gli anziani dei Masai del distretto di Ngorongoro


ULTERIORI INFORMAZIONI

I masai rischiano lo sfratto per un safari (Corriere della Sera)
http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Ambiente/masai-rischiano-sfratto-safari/04-04-2013/1-A_005724283.shtml

Land grabbing, la minaccia che ritorna (Slow Food)
http://www.slowfood.it/sloweb/217fed39128444e5e55db3bef85b6fd7/sloweb

Kenya: storica sentenza del Tribunale africano a favore degli Ogiek (Survival)
http://www.survival.it/notizie/9073

Land grabbing e turismo di caccia. Il caso di Loliondo, Tanzania (AgriRegioniEuropa)
http://www.agriregionieuropa.univpm.it/dettart.php?id_articolo=1045

Tanzania - Rapporto Annuale (Amnesty International)
http://rapportoannuale.amnesty.it/sites/default/files/Tanzania_0.pdf 

Classifica al 5 aprile


ILARIA                                                    22
ESTER                                                  19
TOMMASO                                            14
VALERIA                                                13 
 ELISA MARCO         EDOARDO O T.   9
CANDELA   SIMONA
ANDREA                                                7                           
LUCA   6 (10   - 4 perché non presente nel 2013)                                                          
FABIO                                                    5
LEONARD                                             4
NICOLO'                                                3
MATTEO   EDOARDO F . e O.             2