La richiesta di energia va continuamente crescendo, soprattutto da parte delle grandi economie emergenti: Cina, India, Brasile. Un intero continente come l’Africa sta ancora dormendo, ma anch’essa si sveglierà, grazie anche a quel potente fattore di globalizzazione che è Internet. Petrolio e metano vanno esaurendosi, il carbone, molto più abbondante, è anche fortemente inquinante. Bisogna evitare scelte emotive, in conseguenza di disastri come quello di Chernobil e ora del Giappone.
L’Italia è quasi completamente dipendente dall’estero per il suo approvvigionamento energetico; compriamo petrolio e metano dalla Libia, dall’Ucraina, energia nucleare dalla Francia, dalla Svizzera, dalla Slovenia; siamo circondati da centrali nucleari dei paesi confinanti (59 in Francia, 5 in Svizzera, 1 in Slovenia) e se un disastro succedesse a loro, noi ne avremmo gli stessi danni senza averne avuto i vantaggi.
Io credo che dovremmo comunque non interrompere la ricerca sul nucleare. Se tutte le volte che l’uomo ha scoperto una nuova applicazione della scienza, si fosse fermato al primo inci-dente, saremmo ancora all’età della pietra e non avremmo mai messo piede sulla Luna. Se dopo la scoperta del fuoco, lo si fosse abbandonato dopo il primo incendio della nostra foresta, saremmo ancora nel freddo e buio delle caverne, se dopo la caduta del primo aereo avessimo bloccato la ricerca, l’aviazione non sarebbe mai decollata.
D’altra parte da tutti i fallimenti si impara e si progredisce.
La rinuncia al nucleare, decisa in seguito al referendum del 1987 secondo varie stime di e-sperti dell’Enel sarebbe costata all’Italia 120000 miliardi di lire. Inoltre il costo dell’energia elettrica, superiore del 40% a quello della media europea è una delle cause della perdita di competitività che ha colpito l’Italia dal 1990.
Certo che i disastri nucleari possono colpire gran parte del pianeta. Perciò, dato che si parla tanto del villaggio globale, il problema della sicurezza e in particolare quello delle scorie, andrebbe risolto in modo globale, con la collaborazione di tutti, anche se mi rendo conto che è un’utopia. Questo è stato tentato a livello europeo per quanto riguarda il grave problema dello smaltimento delle scorie. Così le centrali nucleari dovrebbero essere situate solo in regioni sicure dal punto di vista sismico e degli tsunami e disposte a vendere energia a basso costo ai paesi che per ragioni geofisiche non possono metterle sul loro suolo. E anche, aggiungerei, in paesi più seri del nostro, in cui anche smaltire la spazzatura di Napoli diventa un problema, e in cui sembra impossibile evitare infiltrazioni della criminalità organizzata.
Perciò ritengo che la ricerca deve continuare, anche sperimentando l‘impiego di combustibili nucleari che abbiano una vita media più corta dell’uranio, un campo in cui mi sembra sta lavorando uno dei maggiori esperti in campo mondiale, il premo nobel Carlo Rubbia; che la tecnologia nucleare sarà in futuro necessaria, ma prima è auspicabile che si faccia ricorso in modo molto più massiccio alle energie rinnovabili e si attui in modo molto più efficace il risparmio energetico.
Le fonti rinnovabili sono: 1) la solare, nelle applicazioni termiche (pannelli solari) e fotovol-taiche, già in uso ma ancora troppo poco diffuse, e termodinamica, ancora in fase sperimentale. Tutte andrebbero incentivate e soprattutto la ricerca sulla forma più efficiente, la termodinamica, che si sta sperimentando dal 2007 nella centrale di Priolo Gargallo (Siracusa) col progetto Archimede; 2) l’eolica, con il primo impianto del 1984. Si prevedeva di produrre per il 2000 una potenza eolica di 600 megawatt, mentre nel 2004 si era arrivati a produrre 5 megawatt, per le varie discussioni e tentennamenti di origine sia politica che tecnica. Con la politica degli incentivi si è ora arrivati con 10 anni di ritardo a produrre più di 500 megawatt, mentre l’eolico in Germania produce più di 16000 megawatt, 8000 la Spagna e 3000 la Danimarca. In Italia si assiste a continui frenamenti sia da parte dei difensori del paesaggio, sia per le lungaggini burocratiche; 3) la classica idroelettrica; 4) la geotermica; 5) quella da biomasse, biogas, rifiuti.
Tutte insieme le rinnovabili hanno fornito circa il 17% dell’energia prodotta in Italia nel 2008, ma il contributo del solare (nel paese del sole) è stato solo dello 0,06% e quello eolico dell’1,4 %, mentre la classica idroelettrica ha dato più del 12%. Gran parte di questi dati sono stati raccolti e pubblicati da Marzio Bellacci nel suo libro “Italia a lume di candela” (Edizioni L’asino d’oro, 2010).
Da tutti questi dati si può concludere che è necessario incrementare la ricerca e gli incentivi per il solare. Un dato positivo è rappresentato dal decreto interministeriale del 5 maggio scorso che prevede incentivi per gli impianti fotovoltaici che entrino in funzione dopo il 31 maggio 2011 e fino al 31 dicembre 2016.
Un altro dato interessante è fornito da un articolo di Edo Ronchi, ex-ministro dell’ambiente, pubblicato il 24 giugno 2010 su Milano Finanza in cui mostra che in realtà il fabbisogno italiano di energia, grazie al risparmio energetico e ai miglioramenti dell’efficienza degli impianti, è diminuito nel 2009 rispetto al 2008 di 22 miliardi di chilowattore pari al 6,4%.
Tenuto conto dei prevedibili crescenti sviluppi delle centrali di energia rinnovabile, si può concludere che non è necessario né economico puntare sulla costruzione di centrali nucleari, e pur raccomandando di non abbandonare la ricerca in questo campo, sbaglio che fu fatto dopo il referendum e l’emotività dovuta all’incidente di Chernobil, è preferibile sviluppare al massimo la ricerca sulle rinnovabili, seguendo l’esempio della Germania, o addirittura della Svezia, che pur avendo tanto meno sole di noi, utilizzano molto di più l’energia solare ed eolica.
In conclusione: no alla costruzione di centrali nucleari oggi in Italia, ma sì alla ricerca sull’energia nucleare, senza demonizzarla, in previsione di un futuro, forse ancora lontano, in cui anche questa sarà necessaria, e dovremo imparare a dominarne i rischi; incentivare la ricerca e la costruzione di impianti eolici e fotovoltaici, migliorare l’attenzione al risparmio energetico, sia con costruzioni ecologiche che riducano al minimo la necessità di riscaldamento d’inverno e condizionatori d’estate (proprio il contrario di quei grandi palazzoni tanto di moda, con le pareti di vetro, serre d’estate e frigoriferi d’inverno), sia con l’attuazione al 100% della raccolta differenziata dei rifiuti, un fine facilmente raggiungibile ma da cui siamo ancora molto lontani.
(2 giugno 2011) di Margherita HackComprimi questo post
L’Italia è quasi completamente dipendente dall’estero per il suo approvvigionamento energetico; compriamo petrolio e metano dalla Libia, dall’Ucraina, energia nucleare dalla Francia, dalla Svizzera, dalla Slovenia; siamo circondati da centrali nucleari dei paesi confinanti (59 in Francia, 5 in Svizzera, 1 in Slovenia) e se un disastro succedesse a loro, noi ne avremmo gli stessi danni senza averne avuto i vantaggi.
Io credo che dovremmo comunque non interrompere la ricerca sul nucleare. Se tutte le volte che l’uomo ha scoperto una nuova applicazione della scienza, si fosse fermato al primo inci-dente, saremmo ancora all’età della pietra e non avremmo mai messo piede sulla Luna. Se dopo la scoperta del fuoco, lo si fosse abbandonato dopo il primo incendio della nostra foresta, saremmo ancora nel freddo e buio delle caverne, se dopo la caduta del primo aereo avessimo bloccato la ricerca, l’aviazione non sarebbe mai decollata.
D’altra parte da tutti i fallimenti si impara e si progredisce.
La rinuncia al nucleare, decisa in seguito al referendum del 1987 secondo varie stime di e-sperti dell’Enel sarebbe costata all’Italia 120000 miliardi di lire. Inoltre il costo dell’energia elettrica, superiore del 40% a quello della media europea è una delle cause della perdita di competitività che ha colpito l’Italia dal 1990.
Certo che i disastri nucleari possono colpire gran parte del pianeta. Perciò, dato che si parla tanto del villaggio globale, il problema della sicurezza e in particolare quello delle scorie, andrebbe risolto in modo globale, con la collaborazione di tutti, anche se mi rendo conto che è un’utopia. Questo è stato tentato a livello europeo per quanto riguarda il grave problema dello smaltimento delle scorie. Così le centrali nucleari dovrebbero essere situate solo in regioni sicure dal punto di vista sismico e degli tsunami e disposte a vendere energia a basso costo ai paesi che per ragioni geofisiche non possono metterle sul loro suolo. E anche, aggiungerei, in paesi più seri del nostro, in cui anche smaltire la spazzatura di Napoli diventa un problema, e in cui sembra impossibile evitare infiltrazioni della criminalità organizzata.
Perciò ritengo che la ricerca deve continuare, anche sperimentando l‘impiego di combustibili nucleari che abbiano una vita media più corta dell’uranio, un campo in cui mi sembra sta lavorando uno dei maggiori esperti in campo mondiale, il premo nobel Carlo Rubbia; che la tecnologia nucleare sarà in futuro necessaria, ma prima è auspicabile che si faccia ricorso in modo molto più massiccio alle energie rinnovabili e si attui in modo molto più efficace il risparmio energetico.
Le fonti rinnovabili sono: 1) la solare, nelle applicazioni termiche (pannelli solari) e fotovol-taiche, già in uso ma ancora troppo poco diffuse, e termodinamica, ancora in fase sperimentale. Tutte andrebbero incentivate e soprattutto la ricerca sulla forma più efficiente, la termodinamica, che si sta sperimentando dal 2007 nella centrale di Priolo Gargallo (Siracusa) col progetto Archimede; 2) l’eolica, con il primo impianto del 1984. Si prevedeva di produrre per il 2000 una potenza eolica di 600 megawatt, mentre nel 2004 si era arrivati a produrre 5 megawatt, per le varie discussioni e tentennamenti di origine sia politica che tecnica. Con la politica degli incentivi si è ora arrivati con 10 anni di ritardo a produrre più di 500 megawatt, mentre l’eolico in Germania produce più di 16000 megawatt, 8000 la Spagna e 3000 la Danimarca. In Italia si assiste a continui frenamenti sia da parte dei difensori del paesaggio, sia per le lungaggini burocratiche; 3) la classica idroelettrica; 4) la geotermica; 5) quella da biomasse, biogas, rifiuti.
Tutte insieme le rinnovabili hanno fornito circa il 17% dell’energia prodotta in Italia nel 2008, ma il contributo del solare (nel paese del sole) è stato solo dello 0,06% e quello eolico dell’1,4 %, mentre la classica idroelettrica ha dato più del 12%. Gran parte di questi dati sono stati raccolti e pubblicati da Marzio Bellacci nel suo libro “Italia a lume di candela” (Edizioni L’asino d’oro, 2010).
Da tutti questi dati si può concludere che è necessario incrementare la ricerca e gli incentivi per il solare. Un dato positivo è rappresentato dal decreto interministeriale del 5 maggio scorso che prevede incentivi per gli impianti fotovoltaici che entrino in funzione dopo il 31 maggio 2011 e fino al 31 dicembre 2016.
Un altro dato interessante è fornito da un articolo di Edo Ronchi, ex-ministro dell’ambiente, pubblicato il 24 giugno 2010 su Milano Finanza in cui mostra che in realtà il fabbisogno italiano di energia, grazie al risparmio energetico e ai miglioramenti dell’efficienza degli impianti, è diminuito nel 2009 rispetto al 2008 di 22 miliardi di chilowattore pari al 6,4%.
Tenuto conto dei prevedibili crescenti sviluppi delle centrali di energia rinnovabile, si può concludere che non è necessario né economico puntare sulla costruzione di centrali nucleari, e pur raccomandando di non abbandonare la ricerca in questo campo, sbaglio che fu fatto dopo il referendum e l’emotività dovuta all’incidente di Chernobil, è preferibile sviluppare al massimo la ricerca sulle rinnovabili, seguendo l’esempio della Germania, o addirittura della Svezia, che pur avendo tanto meno sole di noi, utilizzano molto di più l’energia solare ed eolica.
In conclusione: no alla costruzione di centrali nucleari oggi in Italia, ma sì alla ricerca sull’energia nucleare, senza demonizzarla, in previsione di un futuro, forse ancora lontano, in cui anche questa sarà necessaria, e dovremo imparare a dominarne i rischi; incentivare la ricerca e la costruzione di impianti eolici e fotovoltaici, migliorare l’attenzione al risparmio energetico, sia con costruzioni ecologiche che riducano al minimo la necessità di riscaldamento d’inverno e condizionatori d’estate (proprio il contrario di quei grandi palazzoni tanto di moda, con le pareti di vetro, serre d’estate e frigoriferi d’inverno), sia con l’attuazione al 100% della raccolta differenziata dei rifiuti, un fine facilmente raggiungibile ma da cui siamo ancora molto lontani.
(2 giugno 2011) di Margherita HackComprimi questo post
Bene, questo è il primo articolo scelto da una di voi.La regola dei commenti è la stessa che per i precedenti.
RispondiEliminaOra attendiamo entro Pasqua il post di Andrea P.
Sono completamente d'accordo con Margherita Hack :No a centrali nucleari in Italia ma sì alla ricerca! mi è piaciuta molto la frase della Hack dove dice:" in paesi più seri del nostro, in cui anche smaltire la spazzatura di Napoli diventa un problema, e in cui sembra impossibile evitare infiltrazioni della criminalità organizzata." Credo abbia perfettamente ragione, avere una centrale nucleare in Italia credo sia praticamente impossibile, mancherebbe solo questo per far cadere l'Italia in catafascio anche perchè credo che si dovrebbero avere grandi responsabilità perchè come dice sopra che se la Francia e gli altri paesi da cui l'italia prende le risorse avrebbero problemi alle centrali anche l'italia avrebbe problemi perchè la maggior parte delle risorse energetiche è importata!
RispondiEliminabell'articolo :)
Okay questo resto è molto interessante perchè spiega che le energie rinnovabili dovrebbero avere più incentivi ... sono anche d'accordo sul fatto che le centrali nucleari non vengano costruite in zone sismiche e/o zone ad alto rischio di tsunami, e sono anche a favore della ricerca per il nucleare che deve proseguire secondo me...mi piace molto la parte di testo in cui dice che non dobbiamo fermarci e che la ricerca deve proseguire, perchè si possono scoprire nuove cose che possono migliorare la condizione del pianeta e dei suoi abitanti...
RispondiEliminaSono d' accordo con Elisa e Simona su tutto ciò che hanno detto. L'articolo mi ha interessato molto e in particolare mi hanno interessato i dati sull'energia rinnovabile. Già sapevo che gran parte dell' energia è importata in Italia da altri Paese; sono contenta che qui non ci siano ancora le centrali nucleari e spero che mai ci saranno. Bisogna però continuare con gli studi in questo campo e magari costruire centrali in luoghi sicure e a bassa rischi di terremoti. La frase che mi è piaciuta di più è:"D'altra parte da tutti i fallimenti si impara e si progredisce". Ringrazio Valeria per il bel testo!
RispondiEliminaPremetto dicendo che io non sono ne a favore ne contro il nucleare e le energie rinnovabili. Non sono d’accordo sulla prima frase la quale afferma che presto il continente africano raggiungerà il livello degli altri continenti; ritengo che l’Africa, purtroppo, sia ancora troppo indietro e sottosviluppata per arrivare agli apici del mondo. Mi sembra intuitivo che le domande di energia crescano di giorno in giorno, in quanto la popolazione aumenta (più di 7 miliardi) e le nuove tecnologie e innovazioni hanno bisogno di fonti di energia. Senza risorse, sia rinnovabili che non, oggi sarebbe impossibile vivere. Avendo approfondito molto bene il nucleare e le risorse rinnovabili alle medie confermo che l’Italia da sola non potrebbe soddisfare il suo fabbisogno. Una frase che mi ha lasciato meravigliata è quella che dice in modo chiaro che mentre gli altri Paesi vanno avanti con il nucleare prendendone i vantaggi, noi non solo non stiamo al loro passo, ma ne subiamo gli svantaggi. Mi è piaciuto il terzo paragrafo, con alcune frasi significative. Ritengo che per il problema di Napoli e in generale della mafia bisognerebbe parlarne tanto e con altri punti di visione della situazione. Certo le risorse pulite non inquinano, rispettano l’ambiente, ma sono poco producesti; inoltre alcune non possono essere sfruttate tutto l’anno e ovunque: non credo che impiantando un pannello solare a casa mia posso trarne molti profitti: il sole lo si ha per 5 mesi e la spesa iniziale verrebbe ammortizzata e si verrebbe a guadagnare solo dopo anni, e ritengo anche che nonostante il pannello io abbia bisogno ugualmente di sfruttare le altre risorse. Trovo assurda la frase che va contro il nucleare per una questione economica: certo la spesa iniziale sarebbe enorme, ma potremmo essere autonomi e inoltre con le centrali nucleari in guadagno è immediato.
RispondiEliminaIl nostro paese non è in grado di gestire l'energia nucleare e su questo non c'è dubbio... Ma come possiamo vedere nell'articolo l'italia non utilizza l'energia nucleare, ma non sfrutta neanche quelle rinnovabili! è una strada senza uscita! Io sono d'accordo a pieno con questo articolo ( anche se sono a favore del nucleare )!!!!!!Siamo nettamente indietro rispetto a molti paesi industrializzati, troppe incognite e paura di rischiare... in italia bisogna intervenire ORA! Noi siamo il futuro, toccherà a noi intraprendere strade che portino il nostro paese a poter sfruttare a pieno un'energia rinnovabile o non inquinante, Non possiamo continuare a pensare che l'italia non potrà mai gestire situazioni rischiose, e non possiamo aspettare qualcuno che venga a mettere a posto la situazione. Dobbiamo rischiare... puntando tutto sulle energie rinnovabili, e se necessario anche a nucleare, perchè Siamo 60 milioni ma tra questi c'è anche gente mentalmente preparata e laureata emigra all'estero! Non tutti gli italiani sono un'ammasso di pecore. basta solo saper scegliere chi è in grado.
RispondiEliminaSono d'accordo con tutti voi, a parte che con Perito in cui vedo un pò di contraddizione.
RispondiEliminaIo sono assolutamente contro le centrali nucleari in Italia e nel mondo. Abbiamo alcuni fatti che ce lo dimostrano, come ad esempio il Giappone, si forse non a questi livelli per quanto riguarda gli tsunami e terremoti ma in questi ultimi anni in Italia ci sono stati alcuni casi di terremoto molto importanti. Non vedo perché dovremmo rischiare a tal punto di creare delle centrali nucleari, la scienza, per fortuna, è in continuo sviluppo e se non ora, tra poco ci baseremo definitivamente sulle energie rinnovabili. Inoltre creando centrali nucleari si fa un torto oltre a noi stessi ma anche all'ambiente che ci sta intorno e alla Terra, quindi cito il proverbio:" Chi va piano va sano e va lontano, chi va veloce e forte va alla morte."
Mi hanno interessato le numerose frasi significative di Margherita Hack e l'elenco di tutte le fonti di energia rinnovabili facendo capire che il futuro delle rinnovabili non è poi così lontano.
Tommaso Paris
Sono d'accordo con elisa simona ester e tommaso, io sono contro il nucleare perché secondo me é molto pericoloso e se succedesse qualcosa gran arte della terra ne sarebbe affetta sia con tzunami che con radiazioni ecc...Ma che sono contro il nucleare non vuol dire che sono contro il progresso scientifico, anzi spero che si utilizzino sempre più le energie rinnovabili come la idroelettrica, fotovolcaica, eolica e altre.Anche perché utilizzando questi modi alternativi si evitano molte inquinamenti che fanno solo male a noi. Questo testo mi è piaciuto molto , grazie alla mia compagna valeria.
RispondiEliminaio sono contro il nucleare secondo me e l'ultima cosa di qui ha bisogno l'italia e gia nel mondo ne sono successi di fatti che fanno capire che non e una energia sicura e poi si stanno studiando altri tipi di energia come la fusione a freddo che non avra scorie da quanto ho letto e poi l'energie rinnovabili ce le abbiamo gia usiamo quelle !!
RispondiEliminaSecondo me l'Italia non può permettersi sia economicamente che scientificamente di puntare sull'energia nucleare.
RispondiEliminaHa tanto ragione la mia compagna di classe Elisa, quella frase di napoli è piaciuta molto anche a me perchè fa capire in che situazione siamo.
Evviva il mio primo commento!!!
Sono d'accordo con Margherita Hack.
RispondiEliminaL'italia in effetti ha bisogno di una certa produzione di energia che al momento non ha, e che di conseguenza è costretta ad acquistarla dalla Francia o altri paesi... Tuttavia per affrontare questo problema non dobbiamo per forza costruire centrali nucleari, che hanno un notevole costo iniziale e poi le varie problematiche legate ad esse quando sono in funzione, come lo smaltimento delle scorie, e se in italia si hanno problemi con il normale smaltimento di rifiuti non voglio pensare a che tipo di disguidi ci possano essere con le scorie da smaltire. Si deve puntare sull'energia rinnovabile e i progetti di ricerca di queste ultime. Sono importanti gli investimenti dedicati alla ricerca delle energie rinnovabili in quanto abbiamo bisogno di nuove energie e il perfezionamento di queste ultime.
Concludo col dire che io sono contro il nucleare in Italia, e spero che presto riusciremo a coprire con la nostra produzione la maggior parte del fabbisogno energetico.
L'energia nucleare, o meglio il fenomeno della fissione nucleare tuttoggi utilizzato è un grave male che necessita di essere estirpato... non mi ri ferisco solo alla pericolosità dei reattori in se (elemento comunque da prendere in considerazione), ma al consistente pericolo delle armi atomiche che stanno diventando una minaccia sempre più concreta al giorno d'oggi... non sopravvviveremmo tuttoggi ad una 4 Guerra mondiale. Infine, la fissione produce pericolose scorie incontrollabili in quanto emesse sottoforma di radiazioni che stravolgon il delicato sistema degli esseri viventi e dell'ecosistema; non è giusto causare la distruzione del nostro pianeta( immediata o a lungo termine) solo per capriccio degli essere umani no?!?!
RispondiEliminala miglior frase a mio parere è stata: "D'altra parte da tutti i fallimenti si impara e si progredisce".gli errori nei vari campi energetici hanno portato enormi danni, morte e distruzione negli anni. in particolare l'energia nucleare ha bisogna di essere sradicata dalle menti delle persone, perche non ha vie di sbocco in questo campo. è un'energia potente ma bisogna far emergere i problemi che causa, che ha causato e che per molto tempo causerà. io sono con tomasina, i miei ideali si rispecchiano con i suoi, anche se credo basterebbe una 3a guerra mondiale a far finire tutto. sono a favore della ricerca delle energie rinnovanbili e molto interessanti i dati raccolti che vannno ad esplicitare i dati ottenuti e le possibilita ottenibili.
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