Questo è il testo che ho trovato più che interessante spero le piacerà:
I difficili legami tra Ue e Russia, continuano a incontrare sassi appuntiti lungo il cammino. Dal tema dell’energia, a quello dell’intervento internazionale in Siria, per toccare poi l’argomento più delicato e sensibile: i diritti, civili e politici.
La storia infinita e profonda dell’Europa incrocia quella ancor più penetrante e vasta di Mosca. L’evoluzione del concetto dei diritti fondamentali dell’uomo ha subìto processi con tendenze temporali diverse. Oggi, in Russia, i fatti dimostrano che la coscienza collettiva è ancora frenata nel suo manifestarsi in difesa della propria dignità di popolo e di cittadini. I casi, come suddetto, sono diversi ma tendono tutti a riunirsi nell’unico nodo centrale: l’indifferenza e la chiusura verso nuove frontiere di libertà. Le cantanti Pussy Riot ne sono emblema, la giornalista Anna Politkovskaya, fedele alla verità, ne è stata la voce, l’avvocato Magnitsky, deceduto in carcere per negligenza medica nel 2009, ne è testimonianza.
L’operazione di democratizzazione in un Paese che mai, fino a due anni fa, aveva visto scendere nelle piazze e nelle strade fiumi di persone per protestare contro un governo che fin troppo si addentra nella loro capacità decisionale e nel loro futuro, viene coltivata dai singoli individui bisognosi di libertà.
Il loro presidente Putin, contestato da un’opposizione che è andata crescendo dopo le ultime tornate elettorali, ama descrivere tali cittadini come fomentati anti-governativi e incantatori dell’Occidente.
Questi stessi fatti, però, raccontano storie di chi continua con caparbietà a rivendicare i propri diritti nel proprio Paese. Di qualche mese fa la notizia dell’allontanamento, da parte di Mosca, di una grande agenzia statunitense il cui compito è incentivare e stimolare le ong presenti sul territorio.
La USAD è stata cacciata poiché politicamente scomoda. Da anni sostiene tutte quelle associazioni ed organizzazioni russe aventi fini sociali e che, da sole, verrebbero lasciate morire piano piano da un potere centrale che non finanzia attività estranee al suo interesse politico.
Dopo la legge anti-proteste siglata dal presidente Putin per zittire i manifestanti, contestatori del suo potere eterno ed accentratore, sembra continuare con fatica la dura salita al totale riconoscimento dei diritti civili e politici in Russia.
Nell’ultimo incontro tra i vertici delle istituzioni europee e la rappresentanza russa, avvenuto nel mese di dicembre, il tema dei diritti umani ha di fatto gelato il dialogo tra i due interlocutori, facendo rimanere sulle proprie posizioni entrambe le parti. L’Ue rimprovera il governo russo di censurare sistematicamente chiunque esprima le proprie opinioni; la Russia, dal canto suo, ricorda con un dossier le mancanze in terra europea riguardo alla libertà di pensiero.
Il gap tra Mosca e Bruxelles in tema di diritti umani è aumentato in seguito all’approvazione della nuova legge sulle organizzazioni non governative che operano in terra russa. Con tale provvedimento, le ong sono registrate come “agenti segreti”, in quanto così esse diventano più facilmente controllabili dal potere centrale e ciò è essenziale per evitare che fuoriescano elementi ed informazioni riservate e confinate in Russia.
La voce di chi opera in queste organizzazioni di supporto, ascolto e difesa dei diritti, non può sottostare e sottacere, considerando che il loro lavoro e la loro vita si svolge proprio nel Caucaso per i cittadini russi. Non c’è spionaggio o infiltrazione, ma solo lotta per il riconoscimento delle fondamentali libertà. Un’attivista di cittadinanza russa, Lyudmila Alkseeva con decisione urla la sua posizione, che poi è quella di tutti coloro che si battono contro un sistema accentratore ed occultatore di diritti: “Non sono certo un’agente straniero, io opero per i cittadini russi e per le loro libertà”.
I difficili legami tra Ue e Russia, continuano a incontrare sassi appuntiti lungo il cammino. Dal tema dell’energia, a quello dell’intervento internazionale in Siria, per toccare poi l’argomento più delicato e sensibile: i diritti, civili e politici.
La storia infinita e profonda dell’Europa incrocia quella ancor più penetrante e vasta di Mosca. L’evoluzione del concetto dei diritti fondamentali dell’uomo ha subìto processi con tendenze temporali diverse. Oggi, in Russia, i fatti dimostrano che la coscienza collettiva è ancora frenata nel suo manifestarsi in difesa della propria dignità di popolo e di cittadini. I casi, come suddetto, sono diversi ma tendono tutti a riunirsi nell’unico nodo centrale: l’indifferenza e la chiusura verso nuove frontiere di libertà. Le cantanti Pussy Riot ne sono emblema, la giornalista Anna Politkovskaya, fedele alla verità, ne è stata la voce, l’avvocato Magnitsky, deceduto in carcere per negligenza medica nel 2009, ne è testimonianza.
L’operazione di democratizzazione in un Paese che mai, fino a due anni fa, aveva visto scendere nelle piazze e nelle strade fiumi di persone per protestare contro un governo che fin troppo si addentra nella loro capacità decisionale e nel loro futuro, viene coltivata dai singoli individui bisognosi di libertà.
Il loro presidente Putin, contestato da un’opposizione che è andata crescendo dopo le ultime tornate elettorali, ama descrivere tali cittadini come fomentati anti-governativi e incantatori dell’Occidente.
Questi stessi fatti, però, raccontano storie di chi continua con caparbietà a rivendicare i propri diritti nel proprio Paese. Di qualche mese fa la notizia dell’allontanamento, da parte di Mosca, di una grande agenzia statunitense il cui compito è incentivare e stimolare le ong presenti sul territorio.
La USAD è stata cacciata poiché politicamente scomoda. Da anni sostiene tutte quelle associazioni ed organizzazioni russe aventi fini sociali e che, da sole, verrebbero lasciate morire piano piano da un potere centrale che non finanzia attività estranee al suo interesse politico.
Dopo la legge anti-proteste siglata dal presidente Putin per zittire i manifestanti, contestatori del suo potere eterno ed accentratore, sembra continuare con fatica la dura salita al totale riconoscimento dei diritti civili e politici in Russia.
Nell’ultimo incontro tra i vertici delle istituzioni europee e la rappresentanza russa, avvenuto nel mese di dicembre, il tema dei diritti umani ha di fatto gelato il dialogo tra i due interlocutori, facendo rimanere sulle proprie posizioni entrambe le parti. L’Ue rimprovera il governo russo di censurare sistematicamente chiunque esprima le proprie opinioni; la Russia, dal canto suo, ricorda con un dossier le mancanze in terra europea riguardo alla libertà di pensiero.
Il gap tra Mosca e Bruxelles in tema di diritti umani è aumentato in seguito all’approvazione della nuova legge sulle organizzazioni non governative che operano in terra russa. Con tale provvedimento, le ong sono registrate come “agenti segreti”, in quanto così esse diventano più facilmente controllabili dal potere centrale e ciò è essenziale per evitare che fuoriescano elementi ed informazioni riservate e confinate in Russia.
La voce di chi opera in queste organizzazioni di supporto, ascolto e difesa dei diritti, non può sottostare e sottacere, considerando che il loro lavoro e la loro vita si svolge proprio nel Caucaso per i cittadini russi. Non c’è spionaggio o infiltrazione, ma solo lotta per il riconoscimento delle fondamentali libertà. Un’attivista di cittadinanza russa, Lyudmila Alkseeva con decisione urla la sua posizione, che poi è quella di tutti coloro che si battono contro un sistema accentratore ed occultatore di diritti: “Non sono certo un’agente straniero, io opero per i cittadini russi e per le loro libertà”.
Non credo proprio che queste persone che si battono per la loro libertà debbano essere definiti "cittadini come fomentati anti-governativi e incantatori dell’Occidente" ,come dice Putin, ma io credo che siano invece un esempio da imitare per tutti: queste persone non accettano le condizioni che gli vengono imposte da altri, ma lottano per avere maggiore libertà, maggiori diritti!
RispondiEliminaMi è piaciuta inoltre la parte su Lyudmila Alkseeva: "Un’attivista di cittadinanza russa, Lyudmila Alkseeva con decisione urla la sua posizione, che poi è quella di tutti coloro che si battono contro un sistema accentratore ed occultatore di diritti: “Non sono certo un’agente straniero, io opero per i cittadini russi e per le loro libertà”.
Testo interessante anche se, penso, un pò difficile!
In questo testo appare come la situazione in quelle zone del mondo sia brutta, perchè se Putin zittisce le folle con leggi anti-protesta questo è fascismo cavolo! Io penso che le persone combattano per i loro diritti, però c'è sempre qualcosa o qualcuno (Putin) che li ostacola perchè vuole far capire che lui ha il potere totale e nessuno puó trasgredire.
RispondiEliminaQuesto articolo mi è piaciuto.
Questo articolo non mi ha entusiasmato molto, vuoi anche perché non è un argomento sul quale so molto. Mi sembra logico dire che ogni cittadino di qualsiasi Stato esso sia, deve avere il diritto di vivere in un Paese libero e democratico, con tutti i doveri legati a questo tipo di regime. Inoltre stiamo parlando di una delle nazione più popolose al mondo, con l’estensione territoriale maggiore di qualsiasi altro Stato, e che ha una storia abbastanza forte alle spalle. In questo articolo viene chiaramente rappresentato Putin come un dittatore, che impedisce ai pochi che si fanno avanti per avanzare i propri pensieri, di farsi sentire, opprimendoli. Io ritengo che negli ultimi tempi i gruppi di rivoltosi sono aumentati, con manifestazioni in piazza, nelle strade … In Russia nonostante questo la situazione non è molto migliorata e non so se mai potrà cambiare. Vorrei dedicare un piccolo squarcio del mio commento rapportando la situazione che si ha in Italia, attraverso input datimi mediante la Russia: la politica e le manifestazioni. Nel nostro Paese oggi, ci troviamo in una situazione molto particolare dal punto di vista amministrativo, dopo i risultati delle ultime elezioni: di certo la nostra situazione è decisamente migliore di quella russa, visto che noi viviamo in democrazia, ma per quanto mi riguarda dovremmo apportate al più presto cambiamenti. Non possiamo vivere con questa inabilità politica, senza un presidente, oppure con un presidente indecente, come molti dei troppi candidati che si sono presentati alle elezioni. Per quanto riguarda le manifestazioni, penso che in Italia ce ne siano fin troppe, molte delle quali le ritengo inutili, perché non portano a nulla, solo alla perdita di una giornata di lavoro.
RispondiEliminaSe ci sono molte persone che si battono per un' unica causa e in questo caso la causa è la più importante di tutte, la libertà e per i propri diritti che in qualunque luogo e in qualunque contesto devono essere rispettati e se anche solo uno di questi non viene rispettato io penso che sia giusto e sensato fare una protesta per la libertà, si forse al giorno d'oggi ce ne sono anche troppe ma io sono sempre favorevole a tutte. Quindi sono contrario a ciò che dice Putin riguardo ai protestanti e sono dispiaciuto per la situazione in Russia. Inoltre mi ha interessato e piaciuto ciò che ha detto Lyudmila Alkseeva: “Non sono certo un’agente straniero, io opero per i cittadini russi e per le loro libertà”.
RispondiEliminaE' stato comunque un testo che fa riflettere su quello che accade nel mondo
Tommaso Paris
Complimenti ad Andrea P.per la sua scelta, molto interessanti tutti i commenti di Elisa, Ilaria, Tommaso e Simona (che invito però ad ampliarli!)..aspettiamo Valeria , Candela ed Ester, mentre gli altri ragazzi sono spariti?Luca P.che nel primo quadrimestre era così attivo?
RispondiEliminaIn Russia la libertà come la democrazia non è veramente mai esistita, prima con gli zar, poi con lo stalinismo..soltanto verso il 1988 Gorbaciov cercò di dare spazio alla discussione politica, ma approfittando di questo spazio subentrò Eltsin che ,corrotto,consentì ad oligarchi finanziari di impadronirsi a prezzi stacciati delle risorse del paese.Così per es.in Russia con i l comunismo non pagavano il gas e ora lo pagano(magari non ai prezzi italiani!).Inoltre mafia e delinquenza s'imposero in vari settori della società russa, approfittando della caduta del comunismo. Putin è intervenuto per colpire gli oligarchi, alcuni sono esiliati, qualcuno in carcere, qualcuno è stato ucciso:certo però Putin non ha favorito uno sviluppo democratico del Paese
Questo testo è stato interessante perché ho capito la situazione in cui si trova oggi la Russia; sono d'accordo con Ilaria, Paris, Simona ed Elisa. Il pezzo del brano che mi ha colpita di più è quando si dice che Putin ha fatto delle leggi anti-proteste; ha quindi tolto la libertà al popolo russo. Penso che la popolazione abbia dei motivi veramente validi per scontrarsi con il governo russo. Mi colpisce anche Putin che caccia l'USAND, associazioni per fini sociali, perchè politicamente scomoda; questo accadeva al tempo delle dittature come quella di Hitler. Alkseeva è un'attivista di cittadinanza russa che si è schierata e sta lottando per la libertà e i diritti del popolo e ci tiene a precisare che lei non è un'agente straniero ma, una persona che opera per il popolo.
RispondiEliminaQuesto testo non mi è piaciuto molto, è stato forse un pò ripetutivo e non mi è piaciuta la frase che dice:"...verrebbero lasciate morire pian piano da un potere centrale che non finanzia attività estranee al suo interesse politico.", come se questo succedesso solo in Russia. In Italia succede la stessa cosa, quando mai avete sentito di qualche progetto a cui lo Stato italiano partecipa senza avere interessi? Un esempio sono le sigarette, perchè credete che siano legali? Solo perchè lo Stato ne ha il monopolio; questo testo fa sembrare la Russia come un "mostro" dove succedono cose terribili e nient'altro. Forse sto andando un pò fuori tema,ma secondo me è un aspetto da sottolineare.
RispondiEliminaE' importante dire che sicuramente la Russia non ha avuto un passato da invidiare, ma credo che si possa rimediare se salisse al potere un governo saggio e che non pensi solo agli interessi della propria persona senza pensare ai cittadini russi.
E' molto brutto quello che ha fatto Putin quando ha tolto la libertà di protesta che secondo me è una cosa fondamentale e deve essere un diritto.
questo articolo mi ha poc interessato, comunque, la situazione attuale della russia, non è unica, ma è presente anche in altri paesi, perfino in italia. come già detto dalla mia compagna, ne sono un ottimo esempio le sigarette, altamente dannose, ma comunque legali.
RispondiEliminaTra l'altro, non è vero che OGGI la russia non pensa ai suoi cittadini, basterebbe un bravo leader per rimediare a questa situazione...
La situazione della Russia è da sempre controversa... non posso affermare di conoscerne bene la storia ma so dei passati come Unione Sovietica e centro del potere comunista creato da Lenin. Reputo però che questo testo non sia molto attendibile in quanto da sempre l'occidente dell'UE e degli USA vè contrapposto al mondo "rosso" dei comunisti e della Russia in primis. Ora, io non voglio esprimere un giudizio ma attraverso film, libri ed articoli ho sempre visto la Russia passare come lo stato "cattivo" della situazione... purtroppo a mio avviso lo scontro freddo tra occidente e oriente non è ancora finito. Concludendo vorrei chiedere a Perito o al prof maggiori dettagli e chiarimenti, e soprattutto, la fonte da cui essi sono stati presi (questo compreso :))... Comunque non giudicate paesi come la Russia a prescindere, i pregiudizi sono sempre dannosi.
RispondiEliminaParto col sottolineare che io non sono comunista, ma quando sento che la gente dice che i comunisti mangiano i bambini mi viene da ridere! Comunque hai ragione, troppi pregiudizi
Eliminainteressante sottolineare la situazione attuale che af riferimento alla storia passata della russia e unione sovietica. In Russia la libertà come la democrazia non è veramente mai non posso affermare di conoscerne bene la storia ma so dei passati come Unione Sovietica e centro del potere comunista creato da Lenin. esistita, prima con gli zar, poi con lo stalinismo..soltanto verso il 1988 Gorbaciov cercò di dare spazio alla discussione politica, ma approfittando di questo spazio subentrò Eltsin che ,corrotto,consentì ad oligarchi finanziari di impadronirsi a prezzi stacciati delle risorse del paese.Così per es.in Russia con i l comunismo non pagavano il gas e ora lo pagano.Inoltre mafia e delinquenza s'imposero in vari settori della società russa, approfittando della caduta del comunismo.Penso che la popolazione abbia dei motivi veramente validi per scontrarsi con il governo russo. Mi colpisce anche Putin che caccia l'USAND, associazioni per fini sociali, perchè politicamente scomoda; questo accadeva al tempo delle dittature come quella di Hitler. Alkseeva è un'attivista di cittadinanza russa che si è schierata e sta lottando per la libertà e i diritti del popolo e ci tiene a precisare che lei non è un'agente straniero ma, una persona che opera per il popolo.
RispondiEliminaQuesto articolo non mi ha interessato molto, ma è una curiosità di come purtroppo la gente vive in Russia. Ma non che per questo, come qualcuno ha detto, la Russia è il paese "cattivo",la gente dovrebbe informarsi meglio sulle cose e poi può giudicare! Sempre con i pregiudizi. Comunque tutte quelle proteste non sono un buon segno per uno stato così grande e quindi anche così difficile da governare.
RispondiEliminaQuesto articolo non mi ha colpita particolarmente infatti non ho molto da dire.Si è vero ogni uomo dovrebbe essere libero infatti Putin non ha fatto una cosa molto bella ovvero non permettere alle persone di farsi avanti e dire il proprio pensiero, ma pultroppo è stato così.E come dice Ilaria la Russia è un paese molto esteso e ha una grande storia, sicuramente è molta migliorata rispetto a molti anni fa e spero , anche se non ne sono sicura, che possa continuare a farlo.
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