L’impero trascendente e l’impero finanziario
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In una giornata di straordinaria importanza per le elezioni nazionali, l'ultimo Angelus di Papa Ratzinger porta a ulteriori e ampie meditazioni, che riguardano non solo l'influenza del Vaticano sulla politica italiana, ma anche il futuro della stessa Chiesa cattolica. Sulle dimissioni di Papa Ratzinger e sulla futura convivenza di Sua Santità dimissionaria con il nuovo Papa che sarà eletto, molto è già stato scritto, forse senza tener conto della straordinaria figura di teologo e filosofo di Joseph Ratzinger. Già a partire dalla metà degli anni 80, e successivamente nel dibattito con l'altro filosofo tedesco, Jürgen Habermas, Ratzinger teorizzava il ruolo pubblico della religione nelle società secolarizzate e nelle democrazie pluraliste.
Tuttavia dalla sua nomina a Vescovo di Roma la situazione mondiale è radicalmente cambiata, poiché i centri del potere sono passati dai ristretti confini degli Stati al dominio globalizzato del capitalismo tecnocratico finanziario.
La filosofia socratica di Platone e Aristotele che aveva influenzato il grande condottiero Alessandro Magno, riuscì a fargli superare la stretta e chiusa visione della città - stato antica, per proiettarsi verso una nuova idea, cioè l'idea dell'Impero, vale a dire di uno Stato universale, senza limiti né geografici, né etnici, né di altro genere. Questa idea dell'impero universale ebbe altre imitazioni, che avevano come base non l'espressione politica di un popolo, o di una casta, o di una razza, bensì l'espressione politica di un'unica civiltà universale, con un solo logos, dove le differenze rimanevano ma si negavano in un'unica identità.
Il progetto dell'impero universale di Alessandro Magno fallì, per essere poi ripreso su una base unitaria religiosa e trascendente, adottata sia da San Paolo e dalla Cristianità, sia dall'Islam. Ciò che è rimasto, fino ai nostri giorni, non è però il Sacro Romano Impero, o il potere secolare del Papa, ma la Chiesa universale. È l'impero di coloro che sono sostenuti da una fondamentale identità nella fede in un solo Dio, sicché questa trascendente uguaglianza sovrasta, accogliendole in unica sintesi e mescolanza tutte le etnie, le razze e le disuguaglianze, senza riuscire a creare uno Stato imperiale effettivo, ma un "corpo mistico" della Chiesa universale, rappresentato in terra dal Papa, Vescovo di Roma.
Dalla elezione del 2005 di Papa Ratzinger, si è imperiosamente consolidato il dominio del mondo da parte del globalismo economico, finanziario, fino a diventare padrone effettivo della politica dei singoli Stati. È così che, aiutato da uno straordinario sviluppo tecnologico, tale globalismo ha riproposto un nuovo unico impero finanziario mondiale, senza valori fondamentali, il quale sta distruggendo via via le basi del sottofondo filosofico degli ultimi secoli, e si è violentemente contratto in modo ancora non del tutto trasparente con l'altro impero, cioè quello del trascendente della Chiesa. Quest'ultimo è rimasto a sua volta inquinato dal potere esclusivo della finanza e delle sue lobbies, come hanno di recente dimostrato sia gli scandali bancari, sia le lotte di potere all'interno della gerarchia ecclesiastica.
L'impero del trascendente, difficilmente può contrastare un impero universale che lo minaccia per la prima volta nella storia, basato sul tecnocratico e globalizzato capitalismo finanziario. Già Papa Ratzinger, annunciando le sue dimissioni, faceva riferimento all'universalismo della velocità, che corrisponde appunto al nuovo impero mondano, del tutto indifferente ai valori del trascendente da lui guidato, il quale non si è rivelato in grado né di combatterlo, né di evitarlo, né di assorbirlo. Questo e non altra, pare ad un laico l'umana sofferenza di un Papa, che nell'impossibilità di continuare la sua funzione, si è dimesso. Le parole odierne dell'ultimo Angelus potranno ancora fornire qualche chiarimento, ma dirà la storia quale dei due imperi è destinato a sopravvivere.
(25 febbraio 2013)
Io penso che il mondo non si potrà mai unire per creare uno stato universale senza limiti nè geografici, nè etnici, nè di altro genere; questo lo dimostra anche il fallimento di Alessandro Magno. In molti Paesi infatti ci sono ancora molte guerre per la religione e tra le diverse etnie. Credo che però la Chiesa potrebbe riuscire ad unire i popoli in un "Corpo mistico", rappresentato in terra dal Papa. Inoltre , di recente, il potere della Chiesa è stato inquinato da molti scandali bancari e da lotte all' interno della gerarchia ecclesiastica; questi fatti mi hanno colpito, pensavo che solamente i nostri politici fossero corrotti ma, ora mi rendo conto che esistono poche persone che non danno importanza al denaro. Rispetto la decisione che ha preso il papa, anche lui ha diritto al riposo; dice di non essere stato in grado di combattere, evitare e assorbire l' impero mondano. L'impero trascendente, cioè quello della Chiesa, non riuscirà ha contrastare quello del tecnologico e globalizzato finanziario, anche se sarebbe bello che accadesse. Spero che le parole odierne del papa sia servite a far riflettere alcune persone e a spiegare quale dei due imperi è destinato a sopravvivere più a lungo. Mi piacerebbe che il nuovo papa fosse asiatico o africano per cancellare definitivamente le discriminazioni.
RispondiEliminaQuesto testo non mi ha colpito molto inoltre non sono riuscita a capirne pienamente il suo contenuto. Si ha ragione ester il mondo non riuscirà mai a essere uno unico senza confini e uguale in tutto come hanno tenta molti imperatori nel passato, e non mi colpisce per niente che non ci siano riusciti, ma non sono sicura che la chiesa possa riunire i popoli in un "Corpo mistico, magari può riuscire a convertire al cattolicesimo un popolo sottosviluppoto che ha bisogno di crederci, ma non credo possa fare cambiare idea a tutti.Concordio pienamente sul fatto che si elimino le discriminazioni.
RispondiEliminaCIAO, le cose che non capite dovete segnalarle, questo sarebbe lo scopo primo di questa attività.Non dovete temere di porre quesiti, anche di comprensione, anzi...
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RispondiEliminaIl mondo non si riuscirà mai a unificare sotto un unico potere, è impossibile creare uno stato universale, in passato si è visto il fallimento di Alessandro Magno ma come si comprende dal testo NON è arrivato sino a noi il Sacro Romano Impero, MA la chiesa universale! Questo perchè i credenti si accomunano nella fede in un unico Dio. Sono convinto però che anche in questo caso non è possibile riunificare tutto il mondo con la religione e la fede.
RispondiEliminaArrivando a oggi, io credo che le dimissioni del Papa siano giuste, infatti se una persona non se la sente più di continuare ad avere un ruolo importantissimo nel mondo perchè pensa di non riuscire più a svolgere al meglio nel suo incarico ha tutte le motivazioni per dimettersi.
Io non mi ritengo un credente e di solito gli articoli riguardanti la religione cristiana non mi hanno interessato. Questo, al contrario, mi incuriosito e affascinato. Mi è piaciuto moltissimo il pezzo che dice "la Chiesa universale. È l'impero di coloro che sono sostenuti da una fondamentale identità nella fede in un solo Dio, sicché questa trascendente uguaglianza sovrasta, accogliendole in unica sintesi e mescolanza tutte le etnie, le razze e le disuguaglianze, senza riuscire a creare uno Stato imperiale effettivo, ma un "corpo mistico" della Chiesa universale". Da questo punto di vista la Chiesa è un punto fondamentale per la vita dell'uomo, ma perché c'è sempre un ma, questo punto di vista della Chiesa non è quello,sfortunatamente, che c'è tutt'ora. Adesso, ma come nella storia, la chiesa non è un unione spirituale ma sempre un Impero alla ricerca di potere, e ci saranno sempre discriminazioni razziali anche nella chiesa, perché è la mentalità dell'uomo che è "sbagliata". Ma ripeto se la Chiesa, come qualsiasi religione, fosse solo un' unione spirituale che lega persone di tutte le etnie e con pensieri diversi, sarebbe una cosa fantastica, ma non è così. Penso oggi il Papa abbia avuto un grandissimo coraggio a dimettersi, ritengo che abbia fatto bene se non se la sentiva e non riusciva a reggere tutto quello che succedeva all’ interno della Chiesa.
RispondiEliminaTommaso Paris
Difficile capire le conseguenze in tema di religione, si tratta di un'area che in primo piano ha lo spirito, dietro interessi politici, materiali, sui quali è difficile pronunciarsi.Io ho trovato molto intereessante i l discorso riguardo al fatto che Papa Ratzinger credeva fermamente in una posizione politica della religione cattolica, che occupasse i lvuoto della caduta delle ideologie, nel verso di un impero del trascendente(fede, spiritualità) e invece si è reso conto che l'impero finanziario ha preso il sopravvento.Così, scoraggiato, ha pensato di cedere il passo..
RispondiEliminaDevo dire che mi trovo un po’ lontana rispetto alla visione dell’autore dell’articolo. Premetto dicendo che non riesco ancora ad avere un’dea chiara sulle dimissioni del Papa: non riesco ancora a schierarmi da nessuna delle due fazioni, i sostenitori e gli oppositori, perché condivido pensieri appartenenti ad entrambi i gruppi. Per me non si riuniranno mai tutte le varie religioni ed etnie sotto il Regno della Chiesa; se esaminiamo il vero motivo della nascita della figura papale troviamo che la sua origine è essere punto di riferimento per il mondo Cattolico. Durante il suo pontificato Papa Ratzinger è stato però in grado di unificare e intrattenere rapporti con le altre religioni, cercando sempre più la comunicazione. Penso che tutte le grandi potenze del passato avevano lo scopo di espandere il proprio predominio sul mondo intero. Non credo che il modo finanziario-teclogico e quello della chiesa siano uniti e paragonabili: infatti la sopravvivenza di uno non è legato alla caduta dell’altro. Io penso che sono mondi molto diversi tra loro, che devono essere presenti entrambi e a mio avviso neanche troppo uniti. Io non li vedo in lotta tra loro, ma separati: appartengono a due sfere opposte. Da una parte l’antico regno delle religioni, legate alla spiritualità e di libera scelta, dall’altra l’attuale regno economico e tecnologico, che non si può scegliere, dove da una nazione ne dipendono le altre, fatto di materia e dati.
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RispondiEliminaAnche io, come molti miei compagni, penso che non si potrà mai eliminare completamente la discriminazione,poichè essa è radicata nell' uomo ormai da troppo tempo.
RispondiEliminaSono Molte le persone che, nel tempo, hanno cercato di unificare il "loro mondo" sotto un' unico comando, sotto una religione, senza, purtroppo, riuscirci.
Riunire tutte le religioni in una sola? mi sembra una cosa molto improbabile, MA, non si può mai sapere...
Concludo dicendo che, comunque, l'impero "trascendente" non riuscira mai a sovrastare questo nuovo mondo "tecnologico" e, con l'andare del tempo, la chiesa avrà sempre più problemi. :D
A mio parere il Papa non doveva dimettersi, capisco però le difficoltà e le fatiche che possono appesantire la vita. Tutti gli latri papa (o papi) non si sono mai dimessi a parte più di due secoli fa. Non capisco perchè gli altri no e lui si. C'è anche da dire che questo è un momento molto difficile per la Chiesa e forse è stata le scelta giusta; io in quanto non credente non posso giudicare perchè non ci capisco molto, comunque preferirei avere spiegazioni più dettagliate e giustificate.
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