Ho assistito per più di due ore senza un attimo di distrazione al film di Polanski sull'affare Dreyfus. Al di là del valore della forma realizzativa cinematografica , è il pregio culturale per la raffigurazione del contesto storico politico militare e sociale che dà a quest'opera l'importanza.Quella fine secolo XIX, verso il culmine dell'imperialismo delle potenze europee;caste militari, affaristi borghesi uniti nel progetto di dominio del Mondo sulla pelle dei propri connazionali armati contro africani, asiatici ecc., progetto
che diverrà poi catastrofico dal 1914, per trent'anni , lasciando il segno fino ad oggi.
Il film mostra come gli apparati militari che detenevano durante il secolo un potere notevole, fossero però volti a quella degenerazione strategica tattica e disciplinare che trovò poi espressione nel corso della prima guerra mondiale, allorchè l'abituale massacro di soldati divenne enorme data l'introduzione di armamenti sempre più micidiali, dalle mitragliatrici automatiche , come la Fiat-Revelli in Italia o la Vickers in Inghilterra . ecc.,alle bombe,e granate, ai gas tossici.
In un tempo in cui l'essere grandi personalità di qualsiasi settore non era ancora soggetto all'inflazione spettacolare, un intellettuale, Emile Zola, si assunse la responsabilità della denuncia pubblica dell'intrigo antisemita e subì le conseguenze. Uscendo dal cinema , osservava una signora:"La più grande differenza è che oggi intellettuali così non ci sono!" O forse ci sarebbero , ma la rete dello spettacolo li tiene fuori dal palcoscenico della pubblicità! Per entrarci, bisogna essere in qualche forma, di moda... e guai a rischiare l’impopolarità! ... e fra quelli che son dentro, non sentiamo alcuna voce tonante autenticamente critica!
O qualcuna di queste voci, poni Saviano, viene annoverata come presente, ma contestualizzata democraticamente con etichetta prevalentemente minoritaria in questo nostro tempo, in vari paesi d'Europa; in questo senso anche appaiono giovani donne come Greta, Carola. Personaggi tanto stimati dall'intellighentsia progressista, quanto fonte perlomeno di indifferenza o diffidenza, quando non peggio, da parte popolare.
Perchè l'opera di Polanski non dà speranza per quanto riguarda il popolo: quello francese dell'affaire Dreyfus anticipa quelli seguaci del fascismo e del nazismo, contro l'intelligenza illuminata degli intellettuali e con il capro espiatorio dell'antisemitismo. Dov'è il popolo del socialismo, dell'uguaglianza e fraternità internazionale? Gli stessi popoli ,un pò più benestanti ,sono quelli a cui oggi viene offerto il capro espiatorio dei migranti da quello che fino ad un pò di tempo fa si definiva "terzo mondo", quel mondo sconvolto dall'imperialismo via via europeo, americano e russo . E allora ci si sente così distanti dall'epoca dei riti sacrificali anche di umani compiuti dagli antichi , dai Babilonesi ai Maya ecc.? Jahvè e Atena, quando evitarono i l sacrificio di Isacco e Ifigenia sostituendoli con animali, crearono solo un'eccezione, non una nuova norma di civiltà! Popolino politicamente manovrabile, con vari mezzi nel corso dei secoli, prima erano i preti, poi i capipopolo, i giornali del padronato, a seguito la tecnologia; ma anche atavica sete di sangue animale? Perchè oggi le costituzioni occidentali permetterebbero al popolo di governare, ma anzichè pensare anche semplicemente al proprio tornaconto complessivo,sembra che a molti interessi di più avere vittime di cui disporre, altri su cui accanirsi.
Polanski allude al presente, alla questione ebraica, e forse anche al proprio caso del 1977.Non certo scusabile (atto sessuale non lecito, perchè con minorenne, sebbene non stupro) , anche se pare che la ragazza non gli portasse rancore, ma il regista si ritiene forse eccessivamente perseguitato dalla giustizia statunitense proprio anche per la propria origine, come non bastassero la madre uccisa ad Auschwitz e il padre sopravvissuto a Mauthausen.Era bambino, quando aveva visto una colonna di uomini portati via dal ghetto di Cracovia, suo padre fra loro. Roman era corso al suo fianco per seguirlo, il padre lo cacciò.Incredibilente sopravvissero entrambi.C'è un prezzo da pagare per essere sfuggiti miracolosamente al genocidio?
L'ala nera che perseguita la figura del regista comprende anche la strage di Beverly Hills di cui fu vittima la moglie, l'attrice Sharon Tate, incinta (sul tragico fatto vari film, fra cui quello con ribaltamento a lieto fine di Tarantino) .
Il film di Polanski è stato contestato a Venezia dalla stessa presidentessa della Giuria Lucrecia Martel con l'espressione "non separo l'uomo dall'opera", ma forse sarebbe un caso per cui fare dei distinguo.Chi è e cosa ha fatto la Martel, per giudicare una storia come quella del regista polacco?
sabato 23 novembre 2019
domenica 17 novembre 2019
A trent'anni dalla caduta del Muro:Europa unita o nuovamente divisa?
Europa
unita o nuovamente divisa?
L’attuale
tensione in UE fra europeisti e sovranisti segna una sorta di nuova frontiera interna al Continente e porta ad alcune considerazioni, che intendono prendere il via
con uno sguardo sulla storia dell’Europa orientale e delle sue Nazioni .
La Polonia durante la sua storia moderna
(e ancor prima basso medievale) fu una
nazione in alternanza fra una precaria
indipendenza e il rischio di spartizione fra i potenti vicini , gli Imperi, germanico asburgico e quello russo; anche per l’Ungheria, con annesse regioni slovacche,
croate e transilvaniche dopo il
XVI secolo cessò l’indipendenza, finendo
spartita fra Imperi ottomano e
asburgico, per trovare poi una sorta di riconoscimento paritario nell’Impero cosiddetto austro-ungarico (1867)
. Anche Boemia e Moravia, sempre dal XVI sec.furono inglobate nell’Impero
asburgico .
Con
il procedere della storia contemporanea,queste nazioni risorgono come
stati indipendenti per i trattati dopo il 1919, Polonia,
Cecoslovacchia, con l’Ungheria penalizzata in quanto nazione sconfitta.
Il
ventennio fino al’39 vide questi Stati, Polonia e Ungheria, così come le meridionali Romania e Bulgaria, orientati politicamente da dittature
improntate al fascismo similmente ad Italia e Germania, opposte ai regimi più democratici della parte occidentale del Continente ,dove più sviluppate erano le condizioni economiche.
Dopo
il 1945 e l’ingresso dei russi a
Berlino, e fino all’ 88-89, gli
Stati di Polonia Cecoslovacchia Ungheria ecc. e finirono sotto il controllo dell’URSS.
Si
noti bene che se l’Ungheria (così come Romania e Bulgaria) era stata alleata dell’Asse Berlino – Roma - Tokio,e
quindi perdente, Polonia e Cecoslovacchia sarebbero state da considerare Stati
che andavano oltretutto ripagati
dall’occupazione nazista: ma non fu così, a quella si sostituì la sovietica.
In
quei quarantanni e oltre l’URSS ebbe un
controllo che l’Impero russo non aveva mai esercitato se non parzialmente ad
ovest della Vistola, spingendosi ora sino a Berlino, e inglobando il territorio
orientale germanico in parte ad ovest dell’Elba, arrivando al Danubio con a sud Romania e Bulgaria. Bisognava
tornare a Napoleone per trovare un' area europea di simile vastità sotto il
controllo di un Impero. Le due più grandi rivoluzioni della Storia hanno
prodotto questo fenomeno!
Dal
punto di vista della legittimità delle Nazioni questo fu un vero arretramento
della Storia, prodotto delle due scellerate guerre del secolo XX, e gli idealisti di varia natura avevano ben
donde ,in quelle nazioni e nel Mondo, a denunciare l’oppressione e invocare
l’indipendenza. Vari moti si susseguirono, dopo la metà del secolo, in molti di
questi Stati sottomessi : Germania est,
Polonia, Ungheria, Cecoslovacchia, sempre repressi dagli interventi sovietici e dai governi fantoccio..
Finché
con l’88-89 e i noti fatti seguiti alla disgregazione dell’URSS, si arrivò
all’indipendenza e costituzione dei presenti Stati di Polonia ,Repubblica ceca,
Slovacchia, Ungheria (Romania, Bulgaria), mentre la parte orientale si
riunificava alla Germania.
Dopo
il ’90, stessa sorte toccò in forma più cruenta alla Federazione jugoslava, fino all'indipendenza del Kosovo con l'avanzare del nuovo secolo .
Idealisti
e realisti pacifisti parevano aver raggiunto l’obiettivo di un’ Europa più integrata o integrabile sulla base delle nazionalità indipendenti.
*
* *
La Politica dell’età contemporanea come di
ogni passato, dovrebbe rappresentare la
gestione dialettica fra i vari idealismi e realismi, subordinare le attività
economiche e imprenditoriali alle necessità di
esistenza e dignità degli esseri umani , delle famiglie e società.
Con il passare dei
secoli, le trasformazioni con la rivoluzione borghese e industriale, e
l’affermazione del capitalismo, le necessità di questo tipo d’Economia diventano sempre più ingerenti nella Politica liberale, orientata sempre più a
favore delle classi possidenti dopo il’19 con i vari fascismi e regimi
dittatoriali.
Questo processo era solo
parzialmente mitigato dove sussistevano condizioni economiche già più espansive con regimi cosiddetti democratici,
nell’occidente europeo e Usa. Su questa strada si giunge alla contemporaneità ,
fino a tempi più recenti.
A proposito si può
considerare un modello di prevaricazione dell’Economia sulla Politica negli anni’90, appunto dopo il disfacimento
del sistema sovietico, l’operazione Mani pulite-Tangentopoli italiana : il
sollevato scandalo delle tangenti che
imprese o gruppi economici dovevano pagare ai Partiti al potere, viene pubblicizzato
nel verso unico del profitto indebito e ricattatorio eseguito dalla Politica a
discapito della”povera e laboriosa ”Economia. A livello pubblico, passa in
secondo piano il perché queste tangenti
venivano pagate, quale fosse il fine per cui le
Imprese accettavano. Si afferma la considerazione che le Imprese producano benessere per tutti (e non in prima e massiccia quantità per chi le detiene) e la Politica se ne appropri per se stessa. .
Morale, con il Popolo ad applaudire la messa alla
berlina dei politici democristiani e socialisti ( i parassiti che guadagnavano
a discapito di “chi lavora”) se prima
degli anni’90 le Imprese pagavano
tangenti ai politici per realizzare grandi profitti , da allora esse
realizzano con dispendio sempre minore profitti
ancor più rilevanti! Perché quale
beneficio ha tratto il Popolo,italiano o d’altre nazioni, da questa
rivoluzione? Migliorie dei servizi pubblici, abbassamento dei prezzi, più accesso a beni di consumo ecc.? No,
l’esatto contrario. E se almeno parzialmente la Politica nell’utilizzo delle
cosiddette tangenti poteva disporre di qualche risorsa in più anche a beneficio
del Popolo, forse che l’ Economia se ne giova nella stessa direzione grazie al
risparmio incorso? Non risulta: sanità istruzione servizi sociali ecc, tutto in
riduzione!
E’stato provato che
i vari Craxi, Andreotti ecc., pur innegabilmente primi attori o coinvolti in un Sistema d'affarismo e corruzione, non avevano tutto sommato fatto gran uso personale
delle tangenti. Dopo di loro, Berlusconi ha rappresentato in persona l’avvenuto
dominio dell’Economia sulla Politica, con assunzione diretta anche del secondo
ruolo, confondendo gli italiani sul fatto che, in quanto abile imprenditore, avrebbe impresso con la propria attività politica migliorie strutturali mai realizzate !
Nello stesso periodo
il controllo sempre più totalizzante del
capitalismo sul Globo terrestre fu fra le cause della disintegrazione del Sistema sovietico . All’interno degli
Stati rappresentativi come gli Usa e gli europei occidentali varie lobby
economiche operano in quella
direzione, fino a che si manifestino insurrezioni di massa che non trovano più resistenza a Berlino, ai
confini orientali della Vistola , dell’Ucraina .
In Polonia si ha la
transizione dal regime militar patriottico di Jaruzelski a quello sindacal-cattolico di Solidarnosc e Walesa
.In Germania est, Cecoslovacchia (poi
Repubblica Ceca e Slovacchia) e Ungheria s’imposero partiti riformisti
d’orientamento democratico-nazionale.
Così che se a
livello politico formale Germania
est,Polonia, Ungheria ecc. acquisiscono
unificazione o indipendenza , i rapporti di libera collaborazione con l’UE significano a livello economico che essi
sono progressivamente integrati nel sistema economico capitalista,a cui quei
popoli avevano guardato come una promessa di liberazione e nuovo benessere dalle restrizioni civili e dalla penuria imposte dai sovietici.
L’avanzata oltre la recisa
cortina di ferro da parte del capitalismo, porta a nuove imprese industriali e finanziarie avviate da parte di gruppi affaristici occidentali, che realizzano nuovi e massicci profitti. Si impiantano fabbriche e
laboratori con produzioni a basso costo di manodopera e materie prime che consentono più ampi guadagni sul mercato occidentale ; si
dà avvio a nuovi mercati all'est .
In occidente, come
in questi nuovi Stati acquisiti al sistema capitalistico, sono ristretti gruppi
di persone a trarne profitto.
In modo simile il crollo
del sistema sovietico e dei regimi nei paesi satelliti ha comportato
il realizzarsi di profitti immensi da
parte di avventurieri, nuovi oligarchi sostituitisi ai politici abbattuti
nell’accaparramento a mani basse e a costi da saldo irrisori di finanze,
strutture, risorse dei residui apparati produttivi.
Anche in questo caso, la visione unilaterale del ruolo dittatoriale di Putin, per altro innegabile con quanto di esecrabile comporta in termini di diritti d’espressione e civili vari , non dovrebbe far dimenticare il ruolo di salvaguardia da parte della Politica e dello Stato nei confronti del saccheggio compiuto dagli affaristi di vario genere.
Anche in questo caso, la visione unilaterale del ruolo dittatoriale di Putin, per altro innegabile con quanto di esecrabile comporta in termini di diritti d’espressione e civili vari , non dovrebbe far dimenticare il ruolo di salvaguardia da parte della Politica e dello Stato nei confronti del saccheggio compiuto dagli affaristi di vario genere.
Così che come non si
può certo considerare benemerito i l
ruolo dell’ultimo esponente del KGB, non si può altrimenti parteggiare per l’egoismo
oligarchico dei vari Chodorkovskij (che Amnesty International ha definito a
suo tempo “prigioniero di coscienza”!
lui, divenuto grazie a traffici del
petrolio fuori d’ogni regola forse
l’uomo più ricco di Russia!) ecc.
Il divario del
tenore di vita all’est rispetto a quello
occidentale non poteva essere certo colmato dalla bacchetta magica del mero
passaggio formale al capitalismo ! Se in Germania, dopo la fase d'avvio, il processo fu
più incisivo per gli ovvi fattori di un’esistente forza della parte occidentale
, non altrettanto avviene specialmente in Polonia, Ungheria, gli Stati dove gli
apparati produttivi sono più deboli.
Con l’integrazione
anche formale nell’UE il divario viene solo un po’ più parzialmente ridotto. Da un lato, i costi dei finanziamenti
Ue a favore dell’integrazione determinano politiche di austerità che ricadono
sulle popolazioni occidentali; dall’altro in Polonia e Ungheria sono Partiti
più nazionalisti di destra ad imporsi
via via alla faccia delle premesse di rivoluzione democratica e liberale e della solidarietà e fratellanza europee!
E’noto come il
sovranismo in questi Paesi si denoti come tendenza a incamerare dall’UE finanziamenti senza d’altra parte rispettare
obblighi, come nel caso più lampante dell’ accoglienza ai migranti.
Al punto che sono
state avviate procedure europee verso Polonia e Ungheria per violazione dello stato di diritto , del
sistema costituzionale , dell’indipendenza della magistratura
Come sempre è
necessario non guardare ad un verso solo del fenomeno.
Come fra gli anni
’20 e ’30 in Stati importanti come in Italia e Germania
s’affermarono Partiti aggressivi in
reazione allo stato d’inferiorità economica rispetto alle cosiddette
plutocrazie occidentali, così un
fenomeno avvicinabile si è manifestato nei Paesi a forte identità cattolica-nazionalista di Polonia e Ungheria, dove ora
l’indisciplina alle regole UE può evocare quella degli stessi nei confronti dell’URSS, o quella del fascismo
e nazismo nei confronti della Società delle Nazioni; con buona pace degli
idealisti di vario stampo sempre auspicanti un ‘Europa unita e pacifica!.
E’noto come nella
stessa direzione remino le componenti di destra dei vari Paesi occidentali, i
cui popoli hanno progressivamente risentito negativamente della stessa
integrazione dei Paesi dell’est e visto arrestarsi o retrocedere le condizioni
economiche d’esistenza, in seguito alle politiche europee di austerità : Rassemblement National in Francia, Lega e Fratelli
d’Italia ,Vox in Spagna cc.
Sono fenomeni che bisogna considerare , osservandone tutti i
lati , da quelli certamente più detestabili a quelli un po’ più comprensibili.
Un’ottica questa allargabile per esempio al regime turco di Erdogan, dove
se è vero che sono intollerabili l’oppressione e rimozione dei diritti civili
quando non umani nei confronti delle varie dissidenze, ideologiche o etniche, non si può
misconoscere che secondo un’ottica europea la Turchia dovrebbe svolgere in
ruolo della Libia in Africa in quanto ad
argine, accampamento e imprigionamento delle migrazioni!
Il discorso potrebbe ovviamente procedere nell’analisi del
ruolo giocato dalle Potenze extraeuropee, Usa, Cina, Russia ecc. , dalle varie
lobby economiche multinazionali che indirizzano e decidono le azioni politiche
e militari ecc.
Questo intervento si arresta nella considerazione dei ruoli
giocati dai punti di vista idealista e realista, nelle loro varie accezioni pacifiste e in quelle bellicose. Nella considerazione della crescita di potere dell’Economia sulla
Politica, un effetto del dominio sempre più totale del capitalismo nel Mondo. E
negli effetti sull’Europa attuale dove le divisioni si vanno moltiplicando.
Foto:1989 Freedom dal Muro di Berlino; 2019:Barriera antimigranti al confine ungherese
sabato 14 settembre 2019
giovedì 1 agosto 2019
L'arte del viaggiare
Fa parte delle mode del secolo far vanto delle proprie imprese di viaggio,vanto=vanità, nel senso di tronfiaggine e insieme di vuoto.Oggi tutti bramano di dire"sono stato a...""sono stato là.." avventandosi su nuove mete rubate a chi ne fa studio..per molti si realizza poi come un vuoto fatto d'immagini-cartoline patinate dello spettacolo capitalistico.Invece viaggiare, conoscere veramente,è un impegno e uno sforzo e questo non comprende chi invidia il viaggiatore autentico come se la sua fosse una fortuna piovuta dal cielo che lo privilegia:questo viaggiatore fatica la sua costruzione,perchè chi guarda dentro la realtà che attraversa non trova solo superficiali novità e curiosità, ma interrogativi, enigmi, inquietudine per l'esperienza dell'alienazione, in vari sensi...Viaggiare, errare, anche da eremnos, oscuro: vagare, ma anche sbagliare, sbagliarsi, non è facile trovare la strada fuori dall'essere telecomandati dal gps; chi ha iniziato, chi è iniziato veramente al viaggio, non può più fare a meno di viaggiare.
Perciò diciamo: se non possedete l'arte del viaggiare, statevene a casa, che inflazionereste solo il mercato turistico; e non invidiate ciò di cui non siete in grado!
Perciò diciamo: se non possedete l'arte del viaggiare, statevene a casa, che inflazionereste solo il mercato turistico; e non invidiate ciò di cui non siete in grado!
giovedì 21 marzo 2019
Con Gianni Collu
Gianni Collu, filosofo di Acqui Terme, ebbe negli anni’70-’80 un’ importante, quanto poco nota partecipazione intellettuale nell’ambito della critica radicale, al seguito de "La società dello spettacolo" di Guy Debord e del situazionismo, con opere fondamentali, quanto sconosciute ai più, come “Apocalisse e rivoluzione” con Giorgio Cesarano e con i contributi a “Il capitale totale", di Jacques Camatte. In seguito Gianni si discostò dall’ ipotesi della rivoluzione, e riprese la vocazione di una cultura che andava indietro nel tempo, ebbe il merito di tradurre, per Guanda, il saggio di Wilhelm Franger su Il regno millenario di Hieronymus Bosch. Negli ultimi trent’anni, si ritirò in un proprio pessimismo storico, attratto dall’etica ed estetica dei rituali religiosi. Come personaggi della statura di Luigi Pareyson e Guy Debord, condivise “ la presa di distanza nei confronti del mondo che Nietzsche definì con l’espressione grande stile” (Mario Perniola). Questo mio contributo riassume i ricordi legati a Gianni nella Milano fra la metà dei ’70 e gli inizi ’80, a Verbania e Domodossola, nel tempo dell’amicizia in cui in cui il filosofo di Acqui fu prodigo di insegnamenti fondamentali.In quei tempi dell'amicizia con Gianni Collu ,a Milano e a Verbania, con me collaborarono soprattutto Paolo e Cenzo e mio cugino Gianfranco. Alla grafica, con Max Capa, collaborarono variamente Donatella ,Massimo , Marina M. Ricordo anche i contributi in presenza, artistici o semplicemente umani, di Cosimo, Cristina, Cinzia, Dalila, Danilo, Dario M., Davide, Ettore, Euro, Ezio, Fabio, Henry, Giampa, Giannino, Gigi, Gino, Giuliana, Giuseppe, Lisa, Luigino, Lorenza, Lorenzo, Maria, Mariano, Marina B., Michela, Michelino, Nair, Patricia, Patrizia, Raffaella, Rita, Rosella, Sergio L. e M., Silvia, Tamius, Tato, Tonio, Ubaldo, Yvonne, di Verbania e Varese. I compagni e compagne di Milano e Quarto Oggiaro, Alberto, Antonella, Antonio, Dino, Dora, Francesca, Gianni S., Giannino, Laura,Lauretta, Marco, Paolo, Renato V., Sergio S.; e altre/i di cui ora non rammento i nomi.E a Genova, Alice, Marina R. e Sergio G.
(Al momento disponibile da youcanprint, già annunciato da amazon, ecc.)
(Al momento disponibile da youcanprint, già annunciato da amazon, ecc.)
domenica 13 gennaio 2019
Mario Perniola, pensatore della differenza e dell'opposizione non identificabile
Prezioso il convegno dell'altro ieri alla Fondazione Micheletti di Brescia sul pensatore della differenza e dell'opposizione non identificabile, Mario Perniola, morto un anno fa. Un privilegio esservi stato! Perniola,dalla conoscenza con Debord e l'I.S.all'esperienza di Agalma...Nelle foto gli interventi, fra gli altri, Massimo Di Felice, dell'Università di Sao Paulo,Brasile e di Anselm Jappe, docente all'Accademia delle Belle Arti di Sassari, discepolo di Perniola e autore di una biografia su Debord.Conduzione di René Capovin
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