sabato 23 novembre 2019

J'accuse: il film di Polanski sull'intrigo militare contro Dreyfus

Ho assistito per più di due ore senza un attimo di distrazione al film di Polanski sull'affare Dreyfus. Al di là del valore della forma realizzativa cinematografica , è il pregio culturale per la raffigurazione del contesto storico politico militare e sociale che dà a quest'opera l'importanza.Quella fine secolo XIX, verso il culmine dell'imperialismo delle potenze europee;caste militari, affaristi borghesi uniti nel progetto di dominio del Mondo sulla pelle dei propri connazionali armati contro africani, asiatici ecc., progetto 
che diverrà poi catastrofico dal 1914, per trent'anni , lasciando il segno fino ad oggi.

Il film mostra come gli apparati militari che detenevano durante il secolo un potere notevole, fossero però volti a quella degenerazione strategica tattica e disciplinare che trovò poi espressione nel corso della prima guerra mondiale, allorchè l'abituale massacro di soldati divenne enorme data l'introduzione di armamenti sempre più micidiali, dalle mitragliatrici automatiche , come la Fiat-Revelli in Italia o la Vickers in Inghilterra . ecc.,alle bombe,e granate,  ai gas tossici. 


In un tempo in cui l'essere grandi personalità di qualsiasi settore non era ancora soggetto all'inflazione spettacolare, un intellettuale, Emile Zola, si assunse la responsabilità della denuncia pubblica dell'intrigo antisemita e subì le conseguenze. Uscendo dal cinema , osservava una signora:"La più grande differenza è che oggi intellettuali così non ci sono!" O forse ci sarebbero , ma la rete dello spettacolo li tiene fuori dal palcoscenico della pubblicità! Per entrarci, bisogna essere in qualche forma, di moda... e guai a rischiare l’impopolarità! ... e fra quelli che son dentro, non sentiamo alcuna voce tonante autenticamente critica!

O qualcuna di queste voci, poni Saviano, viene annoverata come presente, ma contestualizzata democraticamente  con etichetta prevalentemente  minoritaria in questo nostro tempo, in vari paesi d'Europa; in questo senso anche appaiono  giovani donne come Greta,  Carola. Personaggi tanto stimati dall'intellighentsia progressista, quanto fonte perlomeno di indifferenza o diffidenza, quando non peggio, da parte  popolare.

 Perchè l'opera di Polanski non dà speranza per quanto riguarda il popolo: quello francese dell'affaire Dreyfus anticipa quelli seguaci del fascismo e del nazismo, contro l'intelligenza illuminata degli intellettuali e con il capro espiatorio dell'antisemitismo. Dov'è il popolo del socialismo, dell'uguaglianza e fraternità internazionale? Gli stessi popoli ,un pò più benestanti ,sono quelli a cui oggi viene offerto il capro espiatorio dei migranti da quello che fino ad un pò di tempo fa si definiva "terzo mondo", quel mondo sconvolto dall'imperialismo via via europeo, americano e russo . E allora ci si sente così distanti dall'epoca dei riti sacrificali anche di umani compiuti dagli antichi , dai Babilonesi ai Maya ecc.? Jahvè e Atena, quando evitarono i l sacrificio di Isacco e Ifigenia sostituendoli con animali, crearono solo un'eccezione, non una nuova norma di civiltà! Popolino politicamente manovrabile, con vari mezzi nel corso dei secoli, prima erano i preti, poi i capipopolo, i giornali del padronato, a seguito la tecnologia;  ma anche atavica sete di sangue animale? Perchè oggi le costituzioni occidentali permetterebbero al popolo di governare, ma anzichè pensare anche semplicemente al proprio tornaconto complessivo,sembra che a molti interessi di più avere vittime di cui disporre, altri su cui accanirsi.  


Polanski allude al presente, alla questione ebraica, e forse anche al proprio caso del 1977.Non certo scusabile (atto sessuale non lecito, perchè con minorenne, sebbene  non stupro) , anche se pare che la ragazza non gli portasse rancore, ma il regista si ritiene forse eccessivamente perseguitato dalla giustizia statunitense proprio anche per la propria origine, come non bastassero la madre uccisa ad Auschwitz e il padre sopravvissuto a Mauthausen.Era bambino, quando aveva visto una colonna di uomini portati via dal ghetto di Cracovia, suo padre fra loro. Roman era corso al suo fianco per seguirlo, il padre lo cacciò.Incredibilente sopravvissero entrambi.C'è un prezzo da pagare per essere sfuggiti miracolosamente al genocidio?

L'ala nera che perseguita la  figura del regista comprende anche   la strage di Beverly Hills di cui fu vittima la moglie, l'attrice Sharon Tate, incinta (sul tragico fatto vari film, fra cui quello con ribaltamento a lieto fine di Tarantino) .
Il film di Polanski  è stato contestato a Venezia dalla stessa presidentessa della Giuria Lucrecia Martel  con l'espressione "non separo l'uomo dall'opera", ma forse sarebbe un caso per cui fare dei distinguo.Chi è e cosa ha fatto la Martel, per giudicare una storia come quella del regista polacco?





1 commento:

  1. Madeleine Lévi, nipote di Dreyfus, combattè nella Resistenza francese durante la seconda guerra mondiale. Arrestata e torturata, morì nel campo di concentramento di Auschwitz, vittima dello stesso odio che tanti anni prima aveva travolto suo nonno

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