sabato 18 marzo 2017

Fatti schiavi col DEBITO

Avvenire, 14 marzo 2017
Fatti schiavi col DEBITO
INTERVISTA
A colloquio con i l filosofo francese MARTIN.
E’ lo strumento col quale la finanza globale sottomette le nazioni e le singole persone nell’assenza sempre più sconcertante degli Stati


1 commento:

  1. In questo articolo tratto da un recente numero del quotidiano Avvenire, il filosofo francese Martin esamina in modo molto chiaro eppure soprendente le attuali condizioni della dittatura dell'economia globale su popolazioni, Nazioni e Stati .Una lettura veramente importante,per capire il presente, cosa sta dietro l'economia politica e le nequizie che stanno mettendo in crisi quest'epoca e le generazioni presenti in molte parti del Pianeta.
    Augurandoci un nuovo Solone che venga a scuotere (seisachteia, σεισάχϑεια "scotimento dei pesi")dalla schiavitù o servitù per debiti.
    Il primo intervento di Solone fu lo sgravio, o meglio, estinzione dei debiti ch'egli impose facendo approvare una legge la quale obbligava ogni creditore a condonare i debiti esistenti e imponeva, per il futuro, che nessuno prestasse danaro con garanzia sulla persona del debitore
    Plutarco scrisse che Solone intervenne non con un condono ma riducendo il peso degli interessi manipolando il tasso di cambio tra mina e dracma]: se in precedenza una mina valeva settanta tre dracme, Solone la valutò a 100 dracme svalutando di fatto il credito.

    Di tale provvedimento, Solone stesso scrisse in un'elegia vantandosi della terra in precedenza ipotecata e dei cittadini, venduti in terra straniera, da lui ricondotti in patria:

    « (...) i cippi tolse in molti luoghi confitti,
    prima schiava, libera ora;
    (...) che l'attica lingua non più
    parlavano, erranti in troppi paesi;
    gli altri qui stesso a ignobil servaggio
    soggetti »
    (Plutarco, Solone, 15.6)

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