giovedì 23 maggio 2013

"Carceri indegne di un Paese civile"


Cancellieri: "Carceri indegne di un Paese civile"

Il ministro della Giustizia interviene alla strage per la commemorazione della strage di Capaci. "Per risolvere il problema non bastano nuovi carceri, ma bisogna ripensare il sistema delle pene, valutando se ci sono spazi per quelle alternative"


ROMA -   "Le nostre carceri non sono degne di un paese civile". Lo dice il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, alla commemorazione della strage di Capaci. Secondo il Guardasigilli "per risolvere il problema non bastano nuovi carceri, ma bisogna ripensare il sistema delle pene, valutando se ci sono spazi per quelle alternative".
 
Il ministro della Giustizia propone la sua ricetta per affrontare l'emergenza carceri. Il carcere deve essere uno strumento perché "si paghino gli errori commessi" ma anche che aiuti i detenuti a uscire "migliori". Per il ministro, resta il problema delle carceri vecchie: "vanno sostituite, per garantire a ciascun detenuto una possibilità decente di alloggio, di sanità e di spazi per poter lavorare. E' un'impresa titanica, ma ce la metteremo tutta per riuscirci".  "Chi è in carcere deve avere la possibilità di lavorare o studiare. E' dimostrato che l'80 percento di chi lo fa non ha recidive".

Una questione quella del sistema degli istituti di pena in Italia che è da tempo un emergenza. A gennaio il nostro paese ha ricevuto una condanna dalla Corte europea dei diritti umani.

"Nulla che vada nel senso della legalità può essere divisivo - ha detto Cancellieri - . Dobbiamo cercare di fare il meglio per il 
Paese, quindi impegnarci tutti per dare risposte". Così il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri, oggi a Palermo per il ventunesimo anniverasario delle stragi di mafia. 

Proprio ricordando la strage di Capaci il ministro ha parlato di mafia. "Vinceremo quando avremo tolto alla mafia ogni possibilità di arricchimento", ha aggiunto il ministro "Le mafie ormai non tengono certo i loro soldi dentro ai materassi, nè investono più solo in Italia, ma in tutto il resto del mondo. Dovete aver fiducia, perché' si e' fatto molto ma si farà' tutto quel che si deve fare per combattere la mafia". 
 
"La battaglia è ancora molto lunga - aggiunge il ministro - . Il fronte importante per il futuro, come diceva Falcone, è la ricerca del denaro e ora c'è il web, che voi conoscete bene: dobbiamo penetrare il quel mondo perché ormai il denaro viene investito dappertutto". E' necessario "agire con la confisca dei beni". 

13 commenti:

  1. Questo testo mi è piaciuto molto perché parla di argomenti di attualità che accadono in Italia. Secondo me la Cancellieri ha ragione, infatti per vincere veramente bisogna sconfiggere la mafia diffuse ormai in tutto il mondo e addirittura si trovano dei mafiosi anche tra i politici. Infatti Pdl ha proposto di ridurre le pene per reato di concorsi estero in associazione mafiosa ma, per fortuna gli altri partiti non erano d'accordo. Sapevo già che le nostre carceri sono disastrose e i carcerati sicuramente non ne escono rieducati come dovrebbe accadere; devono avere pure loro una possibilità di rifarsi una vita e di capire gli errori che hanno commesso. Ascanio Celestini, un attone romano, si schiera con i carcerati e invita a firmare le leggi di iniziativa popolare per l'introduzione del reato di tortura nel codice penale.

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    1. Ottimo commento, molto d'attualità la testimonianza di Celestini..

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  2. Questo articolo parla di giustizi, carceri e mafia. Certamente nel sistema giudiziario italiano c’è qualcosa che non va. Per me molte cose andrebbero migliorate: i nostri carceri sono affollati, non ci sono più posti … Credo che un primo passa per migliorarli sia far ritornare nel loro paese originario gli stranieri che hanno commesso reati gravi, perché se sono venuti in Italia pensando di commettere reati, o extracomunitari che senza soldi preferiscono essere mantenuti in carcere, con tanto di cibo, alloggio, studio e altre comodità, questo non va bene. Inoltre credo che le sentenze devono essere molto, ma molto più veloci e non devono essere trascinate per anni. Non credo che devono essere costruiti nuovi carceri, ma ottimizzare quelli che già ci sono. Le carceri italiane sono tra le più sovraffollate dei 47 Paesi del Consiglio d’Europa e tra quelle in cui c’è il maggior numero di detenuti in attesa di primo giudizio. La situazione, riferita al settembre 2011, viene fotografata in un rapporto pubblicato da Strasburgo, che evidenzia anche come nel nostro paese la spesa giornaliera per carcerato sia più alta di quella media europea, poco meno di 117 euro contro 93. L’Italia è terza, dopo Serbia e Grecia, per sovraffollamento: per ogni 100 posti effettivi ci sono 147 detenuti. Ma l’Italia è al terzo posto, dopo Ucraina e Turchia, anche per numero di detenuti in attesa di primo giudizio: sono 14.140 su un totale di 67.104, pari al 21,1%. Inoltre in Italia ci sono più guardie carcerarie per detenuto: una ogni 1,9, contro una ogni 2,7 negli altri due Paesi.

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  3. Avevo già sentito parlare della strage di Capaci... se non sbaglio fu l'attentato da parte dei mafiosi che vide come vittime Giovanni Falcone e sua moglie in un punto dell'autostrada appunto vicino a Capaci (Palermo). Ho trovato questo testo molto interessante e avevo già sentito alcune opinioni riguardo a questo argomento: avevo sentito dire, come appunto riportato nel testo, che il numero dei carcerati superava il numero di quelli che effettivamente potevano stare in un carcere, questo sicuramente vuole dire che il numero delle persone che commettono reati a tal punto da dovere essere messi in prigione aumenta sempre più e un po' credo sia dovuto alle condizioni della società in cui ci troviamo; credo che quindi sia ancora più importante quello che dice la Cancellieri, sul fatto che in prigione uno non deve essere messo perché è colpevole,(anche per questo), ma soprattutto per essere "rieducato"!
    Mi viene da pensare, invece, che lo stato metta queste persone in carcere semplicemente perché hanno commesso reati e se ne vuole ,in un certo senso, sbarazzare! Ho trovato le parole della Cancellieri molto profonde e piene di significato... Speriamo che veramente le cose dette in questo articolo vengano fatte!!
    Ottimo articolo!
    Elisa.

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  4. Per il lavoro di questo ultimo periodo meriteresti il podio..ma comunque, non è la classifica che conta, quanto il merito e la soddisfazione del fare bene!

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  5. Articolo molto interessante che rispecchia a pieno la situazione che c'è tutt'ora in Italia.
    Conoscevo già quello che accadeva riguardante la Mafia italiana, al contrario di ciò che accadeva, o meglio ACCADE nei carceri italiani e ciò che succede ai carcerati.
    Mi sono molto interessate sono state le frasi di Falcone e per ciò voglio pubblicare alcune frasi di Falcone sulla Mafia italiana che mi hanno lasciato pensare e veramente colpito. Ecco le seguenti : “La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine. “ Oppure un’altra molto interessante è questa :” In Sicilia la mafia colpisce i servitori dello Stato che lo Stato non è riuscito a proteggere. “ Sono frasi che mi hanno fatto pensare.
    Per quanto riguarda la situazione dei carceri in Italia, leggendo questo articolo ho capito che la situazione in Italia è veramente critica e è molto difficile trovare soluzioni e metodi per migliore queste situazione. Sono abbastanza d’accordo con alcune proposte di ilaria Gatto per migliorare questa situazione

    Tommaso Paris

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    1. Marca stretto Elisa per conservare intatto i l terzo posto, ormai è l'unica che potrebbe farcela..

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    2. Eh si.. dovrò stare attento per raggiungere il terzo posto!
      Ma ha ancora qualche punto di vantaggio!!

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  6. La "giustizia":Virtù eminentemente sociale che consiste nella volontà di riconoscere e rispettare i diritti altrui attribuendo a ciascuno ciò che gli è dovuto secondo la ragione e la legge, in Italia non esiste... ormai manca da molti, forse troppi anni, dall'ascesa della corruzione in politica e quindi della mafia la scritta posta la statua della Giustizia:" la legge è uguale per tutti", non vale più! La mafia è incentrata in questo paese molto più di quel che si pensa, all'interno del governo stesso, altrimenti perchè da più di 20 anni si sentirebbero sempre le medesime parole ma non si vedono mai i fatti? Se ha mai guardato qualche puntata di Striscia la Notizia la sera vedrebbe quante strutture come i carceri esistano in Italia ma, dopo averci speso milioni, sono rimaste incomplete; però i pluriomicidi vengono rilasciati grazie all'indulto dopo appena 3 anni.... E' inutile ascoltare e fidarsi cecamente di ciò detto dai ministri tuttoggi, sicuramente belle parole ma mancanti di fatti. l'unica vera possibilità rimasta agli italiani è la rivoluzione (qualcosa del genere 1700, completa di ghigliottina e quant'altro..) oppure la fuga all'estero

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  7. La questione della condizione carceraria in Italia irrompe nella campagna elettorale, ma con quali esiti concreti nessuno può dirlo. Certo, la dura condanna espressa dalla Corte di Strasburgo per i diritti umani non stupisce nessuno. Lo stesso ministro della Giustizia Paola Severino, che si dichiara «avvilita», se l'aspettava. È una macchia per il nostro paese e le parole di Napolitano sono fra le più dure pronunciate dal capo dello Stato in questi ultimi anni: la sentenza «è una mortificante conferma della incapacità del nostro Stato a garantire i diritti elementari dei reclusi in attesa di giudizio e in esecuzione di pena».La questione della condizione carceraria in Italia irrompe nella campagna elettorale, ma con quali esiti concreti nessuno può dirlo. Certo, la dura condanna espressa dalla Corte di Strasburgo per i diritti umani non stupisce nessuno. Lo stesso ministro della Giustizia Paola Severino, che si dichiara «avvilita», se l'aspettava. È una macchia per il nostro paese e le parole di Napolitano sono fra le più dure pronunciate dal capo dello Stato in questi ultimi anni: la sentenza «è una mortificante conferma della incapacità del nostro Stato a garantire i diritti elementari dei reclusi in attesa di giudizio e in esecuzione di pena».Una frase drammatica se a pronunciarla è il presidente della Repubblica. Il quale peraltro ha le carte in regola perché più volte nel corso del suo mandato che si avvia a conclusione ha richiamato il tema e lo ha sottoposto all'attenzione distratta delle forze politiche. Ma un verdetto così aspro da parte della Corte europea toglie qualsiasi alibi e mette in evidenza l'inconcludenza retorica del sistema.Qualcuno obietterà che la condizione dei carcerati non è una priorità; in realtà lo è, come testimoniano le battaglie civili di coloro che in questi anni non si sono stancati di impegnarsi per cambiare le cose, a cominciare dai radicali di Pannella (il comitato Calamandrei ha assistito tre dei sette detenuti che hanno provocato il pronunciamento di Strasburgo).In ogni caso la priorità della questione carceraria è imposta dalla nostra appartenenza all'Unione europea che prescrive precisi standard in tema di diritti umani. Non è un problema di "lassismo" bensì di civiltà giuridica. E adesso che i ritardi e le inadempienze non sono più ammessi, al punto che l'Italia ha solo un anno di tempo per correggere la situazione, l'aspetto politico diventa centrale.Si può immaginare che il nodo delle carceri diventi qualcosa di più di un breve paragrafo nei programmi dei partiti? Dopo il commento del capo dello Stato, così dovrebbe essere. C'è il rischio invece che l'intera vicenda si esaurisca in un bengala polemico acceso nella notte e che subito dopo si torni all'ordinaria paralisi. Un anno tuttavia fa presto a passare e una condanna così drastica e perentoria, che accumuna l'Italia a paesi come la Russia, l'Ucraina, la Moldova, la Bulgaria e altri, non potrà non interpellare la responsabilità del prossimo governo politico. La riforma che prevede in molti casi pene alternative al carcere, nonché nuovi fondi per l'edilizia penitenziaria, non potrà restare nel cassetto. Quale che sia la maggioranza parlamentare che s'insedierà dopo il 24 febbrario.Anche sotto questo aspetto c'è da augurarsi che nelle nuove Camere siano rappresentati deputati e senatori di ogni schieramento sensibili ai diritti civili. Se è vero che l'Europa non può essere solo "spread" e vincoli di bilancio, è altrettanto vero che bisogna dimostrare con lo slancio politico e con l'iniziativa legislativa che esiste nell'Unione uno spazio comune fatto di diritti e di sensibilità civile di cui l'Italia fa parte e non alla retroguardia.

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