IIS
L.Cobianchi-Verbania,…………………….alunna/o…………………………cl.4°
1.Storia-Il
pensiero risorgimentale italiano
Dopo l’esperienza napoleonica di riunificazione
d’Italia, benché sotto governo francese, fin dalla prima metà dell’Ottocento ,al
passo con i tempi ,si manifestano idee di unità e d’indipendenza in varie
versioni. Analizza, anche servendoti dei passi seguenti, quali furono le più
importanti opinioni, quali pregi e difetti avevano, quali si affermarono e
quali no, quali considerazioni ti senti di fare rapportandole all’attualità del
nostro Paese.
(Gli
italiani)Vogliono libertà, indipendenza ed unione. Poichè il grido del 1789 ha
rotto il sonno de’ popoli, hanno ricercato i titoli coi quali potevano
presentarsi alla grande famiglia europea, e non hanno trovato che ceppi;
divisi, oppressi, smembrati, non han nome, nè patria; hanno inteso lo straniero
a chiamarli iloti delle nazioni; l’uomo libero esclamare visitando le
loro contrade: non è che polvere! Han bevuto intero il calice amaro della
schiavitù; han giurato di non ricominciare…..
E
v’ha una terza via, Sire, che conduce alla vera potenza e all’immortalità della
gloria. V’è un terzo alleato più sicuro e più forte per voi che non son
l’Austria e la Francia. E v’ha una corona più brillante e sublime che non è
quella del Piemonte, una corona che non aspetta se non l’uomo abbastanza ardito
per concepire il pensiero di cingerla, abbastanza fermo per consecrarsi tutto
alla esecuzione di siffatto pensiero, abbastanza virtuoso per non insozzarne lo
splendore con intenzioni di bassa tirannide.. Ponetevi alla testa della nazione
e scrivete sulla vostra bandiera: Unione, Libertà, Indipendenza!
Mazzini,Lettera
a Carlo Alberto,1831
Romani!
La forza brutale ha sottomesso la vostra città; ma non
mutato o scemato i vostri diritti. La repubblica romana vive eterna,
inviolabile nel suffragio dei liberi che la proclamarono, nella adesione
spontanea di tutti gli elementi dello Stato, nella fede dei popoli che hanno
ammirato la lunga nostra difesa, nel sangue dei martiri che caddero sotto le
nostre mura per essa. Tradiscano a posta loro gl'invasori le loro solenne
promesse. Dio non tradisce le sue. Durate costanti e fedeli al voto dell'anima
vostra, nella prova alla quale Ei vuole che per poco voi soggiacciate; e non
diffidate dell'avvenire. Brevi sono i sogni della violenza, e infallibile il
trionfo d'un popolo che spera, combatte e soffre per la Giustizia e per la
santissima Libertà.
G.Mazzini, Lettera ai Romani,5 luglio 1849
"E qual più bello
spettacolo può affacciarsi alla mente di un Italiano, che la sua patria una,
forte, potente, devota a Dio, concorde e tranquilla in se medesima, rispettata
e ammirata dai popoli? ……. Veggo infine la religione posta in cima di ogni cosa
umana; e i principi, i popoli gareggiar fra loro di riverenza e di amore verso
il romano pontefice, riconoscendolo non solo come successore di Pietro, vicario
di Cristo e capo della Chiesa universale, ma come doge e gonfaloniere della
confederazione italiana, arbitro fraterno e pacificatore di Europa, istitutore
e incivilitore del mondo, padre spirituale del genere umano, erede e ampliatore
naturale e pacifico della grandezza latina.
V.Gioberti
«Uomini
frivoli, dimentichi della piccolezza degli interessi che li fanno parlare,
credono valga per tutta confutazione
del principio federale andar ripetendo che è il sistema delle vecchie
repubblichette. Risponderemo ridendo, e additando loro al di lá d’un Oceano
l’immensa America»
Cattaneo,
Antologia
«Gli
stati a piú centri popolosi,
gli stati situati su vaste estensioni di territorio, dove il corso dei fiumi e
dei monti intercettando la libera azione di una sola metropoli, ne crea
parecchie di forze equivalenti, sono federali, hanno capitali moltiplici, a seconda della popolazione e della ricchezza,
e si riuniscono col mezzo di una dieta, spesso nomade, e mancando l’uniformitá imposta dall’alto, la libertá
regna sola con moto che parte dal basso>>
G.Ferrari,
Scritti politici
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2.,Storia-La
città industriale – le nuove teorie urbane nel sec.XIX
Saggio breve :
IL secolo XIX vede
affermarsi,anche se fra difficoltà, il mondo a dominio della borghesia
imprenditoriale. Questo comporta grandi innovazioni
economiche che trasformano società e politica, con mutamento delle classi e dei
loro rapporti. Uomo e donna, famiglia, casa, campagna, città,fabbrica,relazioni
, si trovano investiti da questa
transizione e di fronte ai problemi che sorgono ci sono pensatori, filosofi,economisti filantropi che
pensano a strutture di progresso. Esamina, comparandoli,i testi e gli esempi
sottostanti, collegali alle realtà e alle problematiche storiche di quel
periodo,accenna brevemente ai personaggi
ed esprimi u n tuo giudizio sulla realizzabilità e vivibilità degli
assetti proposti, anche secondo il tuo sentore e immaginando seti piacerebbe
vivervi..
Charles FOURIER (1772-1837), FALANSTERIO 1808
Fourier nel 1808 pubblica “Théorie des quatre
mouvements” e, nel 1822) ”Traité de l'association domestique-agricole”. La
realizzazione dell'armonia avviene attraverso sette stadi: considera l'umanità
collocata tra quarto (barbarie) e quinto stadio (civiltà); seguirà il sesto
(garantismo) e il settimo (armonia). Nel garantismo le città “pubbliche”
saranno ordinate e regolate da un dettagliato “codice edilizio”.
Nel primo periodo, la città è concentrica costituita
da tre corone, la densità edilizia è decrescente dall'interno verso l'esterno
(le aree scoperte si raddoppiano e triplicano). La prima cerchia è la città centrale,
la seconda prevede i sobborghi e le grandi fabbriche, la terza i viali e la
periferia. Per lo stadio finale dell'armonia si abbandonerà la città e si vivrà
nel falansterio (gli elementi del falansterio saranno ripresi da Le Corbusier
nell’unité d'habitation).
Falansterio :“il luogo dovrà essere provvisto di un
bel corso d'acqua, percorso da colline e adatto a colture variate, addossato ad
una foresta e poco lontano da una grande città (v. new towns), ma abbastanza
per evitare gli importuni.”Gli spazi pubblici e privati sono alternati e,
quindi, è alternata la vita privata e comunitaria.
Ogni falansterio è un'unità produttiva autonoma, che
integra campagna e città (v. garden city). Le falangi prevedono 1620 ab. (Il
numero deriva dalla teoria che «fissa a 810 il numero dei caratteri distinti
per formare la Grande Armonia domestica»; più 192 vecchi e bambini, 450 non
attivi -per malattia, viaggio, noviziato o insufficienza di carattere-,
168 complementari in rinforzo alle classi attive.) Il
reddito personale è compreso tra 20.000 e
50.000.000 franchi. I vecchi sono alloggiati al piano
terra, i ragazzi al mezzanino e gli adulti nei piani superiori. Al centro del
falansterio, nella Place de Parade ci sono i "servizi" pubblici: la
Tour de Ordre con l'orologio, il telegrafo ed i piccioni viaggiatori.
Robert OWEN (1771-1858) ARMONIA 1825
Nel 1816 fonda l’istituzione per la formazione del
carattere Nel 1817 scrive “Report to the Committee for the relief of the
manufacturing”. Per sanare la disoccupazione, le possibilità sono:
Diminuire l'uso dell' energia meccanica; Milioni di
esseri umani devono morire di fame, per permettere l'attuale livello
produttivo; Trovare un'occupazione vantaggiosa per i poveri e i disoccupati, a
cui il lavoro meccanico deve essere subordinato, invece di essere indirizzato a
sostituirlo. Nel 1825 propone (e realizza in USA) New Harmony, un villaggio per
una comunità autosufficiente che lavora in campagna ed in officina, con
all’interno tutti i servizi necessari. Il modello materiale è in un
insediamento per 800 e 1.200 persone, circondato da 4-600 ettari di terreno. La
pianta del villaggio è un grande quadrilatero edilizio, diviso in settori dagli
edifici pubblici (cucina, refettorio, depositi, scuola e biblioteca).
Tre lati destinati alle case, il quarto ai dormitori
per tutti i bambini che eccedano i due per famiglia, o che abbiano più di tre
anni.
All’esterno del quadrilatero orti e giardini,
circondati da strade, più distanti, schermati da una zona alberata, i
laboratori e le industrie. Il piano urbanistico è sviluppato in ogni sua parte,
dalle premesse politico-economiche al programma edilizio e al preventivo
finanziario.
I principali obiettivi sono stati di unire il massimo grado di ordine, spaziosità e igiene, nella massima abbondanza di aria e luce e nel più perfetto sistema di fognature, col comfort e la convenienza di tutte le classi.
(da: J. S. Buckingham, National Evils and Pratical Remedies, in L. Benevolo, Le origini dell'urbanistica moderna, p. 171)
Questo fatto è esemplificativo di come, dopo il 1848, nella elaborazione di nuovi modelli ideali di città si ponga l'attenzione principalmente agli aspetti urbanistici, a discapito di quelli politico-sociali che infatti nella Victoria di Buckingham e nella Hygeia di Richardson (che era medico e studioso di problemi sociali della medicina) quasi non compaiono.
Il Villaggio
Crespi
d’Adda 1878-1920
Crespi
d’Adda è una cittadina fondata dal padrone della fabbrica per i suoi dipendenti
e le loro famiglie. Ai lavoratori venivano messi a disposizione una casa con
orto e giardino e tutti i servizi necessari. In questo piccolo mondo perfetto
il padrone "regnava" dal suo castello e provvedeva come un padre a
tutti i bisogni dei dipendenti: dentro e fuori la fabbrica e"dalla culla
alla tomba", anticipando le future tutele dello Stato. Nel Villaggio
potevano abitare solo coloro che lavoravano nell'opificio, e la vita di tutti i
singoli e della comunità intera "ruotava attorno alla fabbrica
stessa", ai suoi ritmi e alle sue esigenze.
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