Giunta provvisoria
di Governo di Domodossola e della Zona liberata (La repubblica dell’Ossola)
Settembre-ottobre 1944
“La Repubblica dell’utopia”- Brigata Puglisi
4 febbraio 2015
–Teatro Sant’Anna-Verbania
Patrocinio
dell’Assessorato alla Cultura e Spettacolo del Comune di Verbania
Con
l’armistizio del settembre ’43, la monarchia sabauda aveva dichiarato la
propria resa,il disimpegno rispetto all’alleato germanico e ripudiato il regime
ventennale fascista, consegnando per altro il Paese alla fase più
aspra e tormentata del conflitto su suolo italiano.
L’anno che
trascorre è terribile, soprattutto nell’Italia del nord ,dove la dittatura
fascista si è trasformata in regime
d’occupazione da parte germanica, contro cui combattono nuclei di resistenza partigiana via via
organizzati dal CLNAI.
Il giugno del ’44 è stato un mese terribile
per le forze partigiane, per l'Ossola ed il Verbano il peggiore in assoluto di
tutto il periodo della Resistenza.
Con la seconda
metà di luglio ha corso l'inversione di tendenza, reparti partigiani conseguono
ovunque importanti successi; lungo le valli ossolane occupano centrali
elettriche, fanno saltare i ponti di accesso alle valli .
Mentre
l’estate sta per finire,in incontri fra
i principali capi partigiani Superti, "Justus" (Enea Demarchi), Di
Dio e Cefis viene stabilito un piano d’azione mirante ad impadronirsi del
territorio. Domodossola è ogni giorno più accerchiata, i trasferimenti dei
reparti avvengono di notte, senza farsi notare. I nazifascisti sono circa 600,
ben preparati e ben armati. Ma cominciano a cedere moralmente e fisicamente..
Nella notte tra il 7 e l'8 il comando tedesco, tramite personalità del clero,
offre di trattare la resa al colonnello Moneta, l'unico ufficiale superiore
militare di carriera all'interno delle formazioni partigiane. Nella serata del
9 Moneta, Di Dio, Cefis, Superti ed Armando Calzavara ("Arca") della
"Piave" si riuniscono e decidono per la trattativa immediata. I
tedeschi abbandonano la città.
Tutte le leggi
e i corpi militari fascisti vennero sciolti in soli 2 giorni. Salò reagì tagliando
i rifornimenti all'intera valle, ma, dopo alcune incertezze, la piccola
repubblica ottenne l'appoggio della Svizzera.
Si fondò così la Giunta provvisoria di
Governo di Domodossola e della Zona liberata (G.P.G.) ,organo di
amministrazione civile cui collaborarono
personaggi illustri come Umberto Terracini, Gianfranco Contini
.A differenza di altre Repubbliche
partigiane, la Repubblica dell'Ossola fu in grado, in poco più di un mese
di vita, di affrontare non solo le contingenze imposte dallo stato di guerra,
ma anche di darsi un'organizzazione articolata: venne istituita una Giunta
provvisoria di Governo con commissari deputati all'amministrazione civile.
Il 10 ottobre
i fascisti attaccarono con 5000 uomini e, dopo aspri scontri, il 23 ottobre
riconquistarono tutto il territorio. La gran parte della popolazione abbandonò
la Val d'Ossola per rifugiarsi in Svizzera, lasciando il territorio pressoché
deserto, impedendo di fatto le forti rappresaglie che furono minacciate dai
fascisti e dal capo della provincia in particolare. A tal proposito proprio il
capo della provincia Enrico Vezzalini scrisse il famoso comunicato a Mussolini
che recitava: "Abbiamo riconquistato l'Ossola, dobbiamo riconquistare gli
Ossolani".
Nel
corso della Resistenza furono molte le aree liberate dai nazifascisti, che si organizzarono in Repubbliche
partigiane (tra le prime vi furono la Repubblica di
Maschito, la Repubblica del
Corniolo e la Repubblica di
Montefiorino, ricordiamo in Piemonte le aree
liberate in Val Sesia,nel cuneese, ad Alba, nel Monferrato). Secondo Roberto
Battaglia, tuttavia, le più grandi e significative furono la Repubblica
dell'Ossola e la Repubblica
della Carnia.
Nella
valutazione della maggior parte degli studiosi l'esperienza ossolana occupa un posto preminente per molteplici motivi. In primis
per la vastità del territorio su cui il governo potette estendersi: il
territorio conquistato dai partigiani comprendeva un'area di 1600 km², sei
vallate, 32 Comuni e più di 80.000 abitanti. Inoltre, se è indubbio
che le diverse formazioni partigiane ossolane, attraverso molteplici e valorose azioni militari, sono
state le artefici della nascita della Repubblica
dell'Ossola, tale vicenda non può essere confinata
ad un mero fatto d'armi. Aldo
Moro scrisse in occasione del XV
anniversario:
« La Repubblica Ossolana ebbe un
indiscutibile valore politico in quanto rivelò la carica spontanea dei
valori civili del Movimento resistenziale, che non esauriva il suo impegno
nella lotta per la liberazione della Patria dallo straniero, ma esprimeva
l’aspirazione ad un ordine nuovo della Società, secondo le naturali vocazioni
popolari alla democrazia, che la dittatura fascista non era riuscita a
distruggere. »
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“La
Repubblica dell’utopia” e la “Brigata Puglisi”
La Brigata Puglisi è il nome di un gruppo di musicisti
,attrici, tecnici d’immagine e di suoni ,patrocinati dall'ANPI di Verbania,
sezione Augusta Pavesi,che fa partire la propria attività dalla rappresentazione del 2011 ”Banditi
o partigiani ?” , seguendo un filo emotivo e logico di resistenza all’oppressione manifestatasi nel nostro
Paese dall’Unità fino alla Liberazione.
La rappresentazione suscitò consensi di pubblico e critica che si estesero dalla provincia fino ad una tournée in
Sicilia.
“La
Repubblica dell’utopia”, termine
preso in prestito da Giorgio Bocca,
nasce dall’esortazione del Sindaco di
Domodossola, Mariano Cattrini, raccolta dal gruppo e rappresentata per la prima
volta nel 70°anniversario proprio a Domodossola nell’ottobre 2014,a cui fanno
seguito nell’autunno le due rappresentazioni a Verbania.
Gli artisti della Brigata Puglisi hanno dato vita
a quest’opera, che ,come la precedente, sembra indicarci i l senso di un essere
comune italiano e anche la sua problematicità.
Sfilano, al
seguito nella narrazione, le guide del
coraggio resistenziale, Di Dio,Superti, Muneghina, Arca, tutti coloro che
seppero osare.
La truppa che
accompagna Ettore Puglisi, sono i musicisti
Giorgio Fassi, Roberto Sgaria, Matteo Bernocchi,Luca Maglio,il loro
fuoco amico proviene da chitarre,flauti, fisarmoniche, batteria, è canto
celebrativo, festoso ed elegiaco di un’epoca dove sentimento e ragione
d’umanità ebbero infine la meglio sui
trucidi inni di battaglia, sui canti di una gioventù che da trent’anni, dal’14,
andava alla morte (”la meglio gioventù la va sottoterra”) . Il nuovo sfondo acustico dovette risuonare,
variamente,in quella fine estate,ed autunno del’44, farsi poi
drammatico,sofferto con la caduta della repubblica:l’audio prende la nostra
attenzione, giungendo insieme alla visione.
Le immagini,
proiettate da Domiziano Varini, ci portano dentro la scena che nelle piazze,
vie, uffici, scuole della città ossolana ,evocava l’ipotesi di un mondo civile futuro. Vediamo fisionomie che
possiamo immaginare con noi, ai giorni nostri. Flavio Maglio coordina il
complesso.
L'intensa
presenza femminile, esprime un'umanità che si libera da secoli d'oppressione e
subalternità,per ingentilire con il proprio carattere la società dell'avvenire.
Le attrici Giuliana Buggin e Olivia
Curti, la giovanissima Petra, Lorenza Baruffaldi, figure,”personae” delle donne
antifasciste e staffette partigiane ,nelle case di pietra,per i sentieri valligiani e alpestri.
Nello spazio,nel
tempo dell'attualità,la rappresentazione commuove,ricordandoci quegli eventi: dopo la festa per il blitz
della liberazione,il successivo esodo al ritorno dell'armata
nazifascista,allora fotogrammi d'oggi si sovrappongono nella nostra mente ,da
Lampedusa a Kobane, fino a Charlie Hebdo, neri d'Africa e curdi ,militanti
della pace e della libertà di tutto il mondo inseguiti dal terrore con cui
miliziani,politici,finanzieri , faccendieri dell'internazionale
dell'estorsione,ricattano la loro,la nostra vita di gente che ricerca ipotesi di esistenze discrete,fondamentalmente
oneste e pacifiche,in cui ciascuno possa ricevere in equa proporzione di quanto produca. L’utopia,
appunto, come sempre…..
Cos'è infine
questa commozione?E'sentore d'orgoglio per quella realizzazione d'allora qui in
alto Piemonte e per quelle di tutti i tempi in ogni parte del mondo; è in alternanza pianto, risentimento, per la sopraffazione che continua,ritorna,
come in un circolo vizioso, ostacolando le repubbliche,le liberazioni,con
opzione di dittature aperte o mascherate.....
I presenti
testimoniano l'affetto e l'idea sempiterna per un mondo migliore, anche nella
notte economica della globalizzazione sregolata e micidiale... scintilla di
r-esistenza, la cui energia si connette a quella di tutte le situazioni simili
nel mondo.
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