martedì 3 febbraio 2015

4 febbraio





Giunta provvisoria di Governo di Domodossola e della Zona liberata (La repubblica dell’Ossola)
Settembre-ottobre 1944


“La Repubblica dell’utopia”- Brigata Puglisi

4 febbraio 2015 –Teatro Sant’Anna-Verbania
Patrocinio dell’Assessorato alla Cultura e Spettacolo del Comune di Verbania








Con l’armistizio del settembre ’43, la monarchia sabauda aveva dichiarato la propria resa,il disimpegno rispetto all’alleato germanico e ripudiato il regime ventennale  fascista,  consegnando per altro il Paese alla fase più aspra e tormentata del conflitto su suolo italiano.
L’anno che trascorre è terribile, soprattutto nell’Italia del nord ,dove la dittatura fascista si è trasformata  in regime d’occupazione da parte germanica, contro cui combattono  nuclei di resistenza partigiana via via organizzati dal CLNAI.
 Il giugno del ’44 è stato un mese terribile per le forze partigiane, per l'Ossola ed il Verbano il peggiore in assoluto di tutto il periodo della Resistenza.
Con la seconda metà di luglio ha corso l'inversione di tendenza, reparti partigiani conseguono ovunque importanti successi; lungo le valli ossolane occupano centrali elettriche, fanno saltare i ponti di accesso alle valli .
Mentre l’estate sta per finire,in incontri  fra i principali capi partigiani Superti, "Justus" (Enea Demarchi), Di Dio e Cefis viene stabilito un piano d’azione mirante ad impadronirsi del territorio. Domodossola è ogni giorno più accerchiata, i trasferimenti dei reparti avvengono di notte, senza farsi notare. I nazifascisti sono circa 600, ben preparati e ben armati. Ma cominciano a cedere moralmente e fisicamente.. Nella notte tra il 7 e l'8 il comando tedesco, tramite personalità del clero, offre di trattare la resa al colonnello Moneta, l'unico ufficiale superiore militare di carriera all'interno delle formazioni partigiane. Nella serata del 9 Moneta, Di Dio, Cefis, Superti ed Armando Calzavara ("Arca") della "Piave" si riuniscono e decidono per la trattativa immediata. I tedeschi abbandonano la città.
Tutte le leggi e i corpi militari fascisti vennero sciolti in soli 2 giorni. Salò reagì tagliando i rifornimenti all'intera valle, ma, dopo alcune incertezze, la piccola repubblica ottenne l'appoggio della Svizzera.
Si  fondò così la Giunta provvisoria di Governo di Domodossola e della Zona liberata (G.P.G.) ,organo di amministrazione civile cui collaborarono  personaggi illustri come Umberto Terracini, Gianfranco Contini .A differenza di altre Repubbliche partigiane, la Repubblica dell'Ossola fu in grado, in poco più di un mese di vita, di affrontare non solo le contingenze imposte dallo stato di guerra, ma anche di darsi un'organizzazione articolata: venne istituita una Giunta provvisoria di Governo con commissari deputati all'amministrazione civile.
Il 10 ottobre i fascisti attaccarono con 5000 uomini e, dopo aspri scontri, il 23 ottobre riconquistarono tutto il territorio. La gran parte della popolazione abbandonò la Val d'Ossola per rifugiarsi in Svizzera, lasciando il territorio pressoché deserto, impedendo di fatto le forti rappresaglie che furono minacciate dai fascisti e dal capo della provincia in particolare. A tal proposito proprio il capo della provincia Enrico Vezzalini scrisse il famoso comunicato a Mussolini che recitava: "Abbiamo riconquistato l'Ossola, dobbiamo riconquistare gli Ossolani".
Nel corso della Resistenza furono molte le aree liberate dai nazifascisti, che si organizzarono in Repubbliche partigiane (tra le prime vi furono la Repubblica di Maschito, la Repubblica del Corniolo e la Repubblica di Montefiorino, ricordiamo in Piemonte le aree liberate in Val Sesia,nel cuneese, ad Alba, nel Monferrato). Secondo Roberto Battaglia, tuttavia, le più grandi e significative furono la Repubblica dell'Ossola e la Repubblica della Carnia.
Nella valutazione della maggior parte degli studiosi l'esperienza ossolana occupa un posto preminente per molteplici motivi. In primis per la vastità del territorio su cui il governo potette estendersi: il territorio conquistato dai partigiani comprendeva un'area di 1600 km², sei vallate, 32 Comuni e più di 80.000 abitanti. Inoltre, se è indubbio che le diverse formazioni partigiane ossolane, attraverso molteplici e valorose azioni militari, sono state le artefici della nascita della Repubblica dell'Ossola, tale vicenda non può essere confinata ad un mero fatto d'armi. Aldo Moro scrisse in occasione del XV anniversario:
« La Repubblica Ossolana ebbe un indiscutibile valore politico in quanto rivelò la carica spontanea dei valori civili del Movimento resistenziale, che non esauriva il suo impegno nella lotta per la liberazione della Patria dallo straniero, ma esprimeva l’aspirazione ad un ordine nuovo della Società, secondo le naturali vocazioni popolari alla democrazia, che la dittatura fascista non era riuscita a distruggere. »
(Aldo Moro, Lettera in occasione del XV anniversario della Repubblica dell'Ossola)


                                   “La Repubblica dell’utopia” e la “Brigata Puglisi”
La Brigata Puglisi è il nome di un gruppo di musicisti ,attrici, tecnici d’immagine e di suoni ,patrocinati dall'ANPI di Verbania, sezione Augusta Pavesi,che fa partire la propria attività  dalla rappresentazione  del 2011 ”Banditi o partigiani ?” , seguendo un filo emotivo e logico di resistenza  all’oppressione manifestatasi nel nostro Paese dall’Unità fino  alla Liberazione.
La rappresentazione suscitò consensi di pubblico  e critica che si estesero dalla  provincia fino ad una tournée in Sicilia.   
“La Repubblica dell’utopia”, termine preso in prestito  da Giorgio Bocca, nasce  dall’esortazione del Sindaco di Domodossola, Mariano Cattrini, raccolta dal gruppo e rappresentata per la prima volta nel 70°anniversario proprio a Domodossola nell’ottobre 2014,a cui fanno seguito nell’autunno le due rappresentazioni a Verbania.
Gli  artisti della Brigata Puglisi hanno dato vita a quest’opera, che ,come la precedente, sembra indicarci i l senso di un essere comune italiano e anche la sua problematicità.
Sfilano, al seguito  nella narrazione, le guide del coraggio resistenziale, Di Dio,Superti, Muneghina, Arca, tutti coloro che seppero osare.
La truppa che accompagna Ettore Puglisi, sono i musicisti  Giorgio Fassi, Roberto Sgaria, Matteo Bernocchi,Luca Maglio,il loro fuoco amico proviene da chitarre,flauti, fisarmoniche, batteria, è canto celebrativo, festoso ed elegiaco di un’epoca dove sentimento e ragione d’umanità  ebbero infine la meglio sui trucidi inni di battaglia, sui canti di una gioventù che da trent’anni, dal’14, andava alla morte (”la meglio gioventù la va sottoterra”) . Il nuovo  sfondo acustico dovette risuonare, variamente,in quella fine estate,ed autunno del’44, farsi poi drammatico,sofferto con la caduta della repubblica:l’audio prende la nostra attenzione, giungendo insieme alla visione.
Le immagini, proiettate da Domiziano Varini, ci portano dentro la scena che nelle piazze, vie, uffici, scuole della città ossolana ,evocava l’ipotesi di un mondo  civile futuro. Vediamo fisionomie che possiamo immaginare con noi, ai giorni nostri. Flavio Maglio coordina il complesso.
L'intensa presenza femminile, esprime un'umanità che si libera da secoli d'oppressione e subalternità,per ingentilire con il proprio carattere la società dell'avvenire. Le attrici Giuliana  Buggin e Olivia Curti, la giovanissima Petra, Lorenza Baruffaldi, figure,”personae” delle donne antifasciste e staffette partigiane ,nelle case di pietra,per i sentieri  valligiani e alpestri.

Nello spazio,nel tempo dell'attualità,la rappresentazione commuove,ricordandoci  quegli eventi: dopo la festa per il blitz della liberazione,il successivo esodo al ritorno dell'armata nazifascista,allora fotogrammi d'oggi si sovrappongono nella nostra mente ,da Lampedusa a Kobane, fino a Charlie Hebdo, neri d'Africa e curdi ,militanti della pace e della libertà di tutto il mondo inseguiti dal terrore con cui miliziani,politici,finanzieri , faccendieri dell'internazionale dell'estorsione,ricattano la loro,la nostra vita di gente che ricerca  ipotesi di esistenze discrete,fondamentalmente oneste e pacifiche,in cui ciascuno possa ricevere in equa  proporzione di quanto produca. L’utopia, appunto, come sempre…..
Cos'è infine questa commozione?E'sentore d'orgoglio per quella realizzazione d'allora qui in alto Piemonte e per quelle di tutti i tempi in ogni parte del mondo; è  in alternanza pianto, risentimento,  per la sopraffazione che continua,ritorna, come in un circolo vizioso, ostacolando le repubbliche,le liberazioni,con opzione di dittature aperte o mascherate.....
I presenti testimoniano l'affetto e l'idea sempiterna per un mondo migliore, anche nella notte economica della globalizzazione sregolata e micidiale... scintilla di r-esistenza, la cui energia si connette a quella di tutte le situazioni simili nel mondo.



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