sabato 10 gennaio 2015

Vendetta?...


Giornate di vendetta ( etimologicamente, la virga con cui si toccava lo schiavo proposto per la libertà!...) che si traducono invece in giornate di morte,spettacolo del terrorismo e terrorismo dello spettacolo con un dato indicativo in economia,l'allentamento annunciato da Draghi e l'impennata,sia pur momentanea ,delle borse,quasi a sottolineare,se ce ne fosse bisogno, come il Capitale si nutra di sangue umano.
Si è della generazione che negli anni'70 innovava i canoni della teoria critica anche  nelle forme di utilizzo popolare della fumettistica, e la commozione suscitata dalla strage degli ormai storici disegnatori è stata forte,ci si è sentiti colpiti più direttamente che altri,e in altre occasioni.
Tuttavia anche la caccia all'uomo che ha portato all'uccisione dei terroristi indiziati, non può essere stata una catarsi per chi crede fermamente che se guerra c'è,essa dovrebbe investire e ritorcersi contro chi,come sempre nella storia,ci guadagna sulla pelle di carne da macello, disperati indotti,indottrinati,arruolati, attraverso l'inganno di falsi miraggi.
Alto clero ,capitalisti del wahabismo,erano la mira dei disegnatori di Charlie,non certo l'umanità islamica che subisce la parte negativa dell'alienazione religiosa;presi da questo popolo reietto sono stati per altro fra i dormienti e potenzializzati nel sonnambulismo stragista i killer .
Pensiamo sempre all'analisi di Pasolini a proposito del sottoproletariato, non dimentichiamo i valori profondi di umanità che essa propose.
Ci si domanda anche se non fosse proprio possibile l'uso,contro costoro, innanzitutto di  gas o proiettili narcotizzanti, che avrebbero magari permesso di consegnarli a processi,rivelazioni ecc.;perché come in ogni età della barbarie essi non dovessero uscire che morti, proposti ad esempio della sempiterna legge del taglione.  .
Non si deve accettare l'idea che si sia di fronte ad una guerra,perché dal terrorismo e guerriglia non si passi ad un'escalation che spinga sempre più uomini di religione e razze diverse ad odiarsi  e  fruitori di varie sponde ad arricchirsi e prosperare,come sempre nella storia .
L'arretratezza di rapporti in cui le caste dittatoriali,politiche e clericali, nei paesi del medio-oriente,dell'Africa ecc.tengono le popolazioni sottomesse e sfruttate è la principale causa di questa condizione attuale,in cui disperati e enragès finiscono per preferire la dedizione alla causa del sovvertimento criminale terrorista; tuttavia anche dopo quasi tre secoli d'illuminismo, e dopo una certa avanzata di mezzo secolo fa, anche in occidente i rapporti fra potere e popoli non sono poi così progrediti, e la parvenza di democrazie sottintende,in modo sempre più evidente, il dominio di caste politiche senza più trasparente ideolologia,accomunate dalla corruzione del mandato elettorale nell'asservimento agli imperativi delle caste finanziarie,capitalistiche.
Cultura della verità, del disvelamento, sono ancora ben lontane dal procedere adeguatamente nell'istruzione delle «masse popolari» e se c'è una guerra che vale la pena di combattere, è sempre questa.

4 commenti:

  1. L'attacco terroristico a Parigi è un fatto paragonabile alla caduta delle torri gemelle anche se ha causato meno morti; mi trovo molto d'accordo con l'ultima frase dell'articolo: l'unica guerra per cui vale la pena di combattere è l'istruzione degli uomini.
    Si stima che in tutto il mondo sono 72 milioni i minori che non hanno accesso alla istruzione di base. Di essi 37 milioni vivono in paesi in conflitto o reduci da guerre. L'educazione infatti è uno diritto fondamentale, così come il diritto a nutrirsi. Rappresenta il motore del cambiamento per una società, lo strumento necessario che può interrompere il ciclo della povertà e riscrivere il futuro dei bambini.
    L'istruzione è l'arma migliore per combattere la guerra, la criminalità ma soprattutto per cambiare il mondo.

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  2. "Non ci fanno lavorare ne studiare, perchè un popolo di ignoranti è più facile da governare!"
    è la frase di una canzone di un giovane rapper italiano...
    Credo che in molti stati i governatori cerchino di far vivere la popolazione nell'ignoranza perchè appunto "più facile da governare"
    La lotta per l'istruzione deve essere portata avanti fermamente, è una cosa veramente importante, se si vuole dare una svolta a questo mondo pieno di criminalità, ingiustizie e guerre, che ogni essere umano eserciti il suo diritto allo studio!
    La storia di Malala, candidata al premio Nobel per la pace a soli 16 anni, ci deve far riflettere!
    "Malala Yousafzai è una bambina pachistana che ama la scuola e lo studio, una passione trasmessale dal padre, preside di alcune scuole nella loro regione di origine.

    Malala è una bambina che ha conosciuto presto il peso delle discriminazioni, perpetrate dal governo attuale, soprattutto nei confronti delle donne, che colpiscono anche la sfera dell’istruzione, sistematicamente negata.

    A Malala è stata offerta l’opportunità di scrivere un blog per la BBC, la testimonianza di questa dura realtà vista con gli occhi onesti e meravigliati di una ragazzina di 11 anni: Malala ha saputo utilizzare questa preziosa occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica alla causa dell’istruzione come unico strumento per garantire ai bambini un futuro migliore e alle donne l’emancipazione.



    E’ diventata una voce scomoda, talmente pericolosa che i talebani hanno attentato alla sua vita il 12 ottobre 2012, sparandole alla testa mentre era sul bus che la riportava a casa da scuola, e ferendo le altre ragazze che erano con lei.

    Malala ha superato anche questa sfida grazie al suo immenso coraggio, e ora è la più giovane candidata al premio Nobel per la pace, per la sua lotta in difesa del diritto all’istruzione. La candidatura è stata proposta dal partito laburista norvegese, e sostenuta dall’organizzazione change.org, da importanti personalità politiche e da star come Angelina Jolie e Madonna.



    Il 12 luglio 2013, giorno del suo sedicesimo compleanno, Malala parla all’assemblea delle Nazioni Unite per chiedere ai leader del mondo di impegnarsi per l’istruzione, garantendola a tutti, senza discriminazioni. "

    Forse non per tutti noi occidentali, che non viviamo sotto dittature, che siamo quasi tutti abituati a non aver niente che ci manchi e che vediamo la scuola talvolta come un peso, è facile capire quanto l'istruzione sia importante, ma se c'è gente disposta a sacrificare la propria vita per questa causa vuol dire che è veramente importante, e dovremmo rendercene conto tutti e cercare di impegnarsi al massimo per garantire il diritto allo studio per TUTTI !!

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  3. Molto brave, per i vostri commenti e per l opsirito che vi/li anima!

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  4. Quanto accaduto in Francia pochi giorni fa ha colpito ciò che noi diamo per scontato:la libertà di stampa e parola, la democrazia stessa. Negli anni uomini sono stati uccisi perchè avevano scritto cose contrarie a quanto il regime politico vigente o la Chiesa avessero deciso, le loro opere ritirate... Ci sono moltissimi esempi che noi banalmente studiamo non capendo in realtà, o almeno fino ad oggi soffermandoci a pensare, come ad esempio Dante Alighieri stesso con il De Monarchia, Macchiavelli, Boccaccio, Galileo Galilei, Cartesio e ancora un infinito elenco di autori ed opere. Quante volte si è ascoltata la frase con l'istruzione e la cultura si vince ogni battaglia e la scuola è lo strumento con cui imparare a difendersi mettendo da parte le armi. Il colpo che la Francia ha subito ha colpito tutto il mondo occidentale, dimostrandone la fragilità. E' certo che quanto noi srtiamo vivendo verrà ricordato nella storia.

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