mercoledì 7 gennaio 2015

Charlie Hebdo

La società si definisce civile, ma uccide sulla spinta del fanatismo religioso sostenendo di voler fare cosa grata a Dio e di voler sradicare con la forza il male. «Se si considerano le guerre di religione, i quaranta scismi dei papi che sono stati quasi tutti sanguinosi, le menzogne, che sono state quasi tutte funeste, gli odi inconciliabili accesi dalle differenze di opinione; se si considerano tutti i mali prodotti dal falso zelo, gli uomini. da molto tempo hanno avuto il loro inferno su questa terra».
«Il diritto all'intolleranza é assurdo e barbaro: é il diritto delle tigri; é anzi ben più orrido, perché le tigri non si fanno a pezzi che per mangiare, e noi ci siamo sterminati per dei paragrafi».
Voltaire

«Non ho paura delle rappresaglie. Non ho figli, non ho una moglie, non ho un’auto, non ho debiti. Forse potrà suonare un po’ pomposo, ma preferisco morire in piedi che vivere in ginocchio»
Stéphane Charbonnier-Charlie Hebdo

4 commenti:

  1. "Disapprovo quel che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo."
    -- Voltaire

    Era questa la frase che volevo citare oggi in classe!

    Che dire sulla tragedia di ieri a Parigi, una delle tante che sono avvenute negli ultimi tempi...
    Non so davvero che dire, un attentato che ha portato la morte a ben 12 persone "Armati di kalashnikov nella sede del settimanale satirico. Due killer sarebbero tornati da poco dalla guerra in Siria. Uccisi 8 giornalisti, 2 agenti, un ospite e il portiere dello stabile. Cinque feriti gravi, ma non più in pericolo di vita. Hollande: "È terrorismo"

    Mi colpisce molto il coraggio che questi scrittori di questo giornale satirico hanno avuto, nonostante le minacce di qualche tempo fa, nel continuare il loro lavoro, forse ancora più attivamente rispetto a prima!
    Se non ricordo male un argomento di questo genere era uscito in classe qualche settimana fa, forse in filosofia: se eravamo disposti a mettere a tacere le nostre idee sotto minaccia o sotto pagamento; io e altri compagni avevamo risposto dicendo che se sono idee in cui si crede veramente non bisogna scendere a compromessi ma lottare fermamente per portarle avanti e farsi sentire. è quello che hanno fatto questi giornalisti, complimenti per il loro coraggio!!! Spero che le altre persone lavoranti per il giornale non abbandonino il loro lavoro per paura, anzi, che lo portino avanti in memoria e onore dei caduti.

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  2. Fra il'75 e il '77 ,a Milano, collaborai con un giornale che univa il fumetto alla critica radicale.Come detto, non ero fra i disegnatori, ma fra gli scrittori d'articoli di politica, teoria critica ecc.In un numero ebbi a scrivere contro un certo gruppo politico, che non st oa nominare(erano anni critici,in modo diverso da oggi,per l'attività politica in Italia).
    Dei rappresentanti fecero una visita alla sede,dando un appuntamento minaccioso al direttore.Io ero a Verbania, e lui dovette affrontare poi una discussione, che per fortuna si fermò alle parole,a qualche minaccia..si trattava di un giornale non di primo piano, e la cosa si fermò lì. Ovviamente mi sentii responsabile, e un pò mortificato che altri avesse dovuto affrontare per me le conseguenze del mio articolo. Però fa parte dei rischi di questa professione,, come purtroppo in maniera ben più terribile per i giornalisti di Charlie.

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  3. Trovo barbaro il fatto che oggi, come in quegli anni, le persone (specie i giornalisti) debbano temere le conseguenze di quello che pubblicano!
    Questo episodio mi ha fatto ripensare a molti argomenti di storia affrontati nel corso di questi anni dove spesso si vedeva l'eliminazione di testi che davano "fastidio" e, talvolta, anche l'eliminazione dell'autore stesso...
    Mi rammarica molto vedere che ancora oggi, nel ventunesimo secolo, questa cosa non sia stata superata...

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  4. Quanto accaduto deve essere oggetto di riflessione perchè fatto che resterà nella storia. Personalmente stò seguendo quanto accaduto dall'inizio attraverso le notizie ai telegiornali. Anche a scuola abbiamo affrontato l'argomento con vari professori mettendo in luce diversi fattori di tale fatto. Quanto è successo pochi giorni fa in Francia ci fa riflettere sulle debolezze della vita, in quanto ad essere colpita è stata una nazione forte non solo nello scenario occidentale. Ad essere attaccata è stata la libertà di stampa e parola e questo mi fa venire in mente come si è duramente giunti ai giorni nostri a questi diritti nel corso degli anni, attraverso le varie censure adottate da imperatori, re, Chiesa stessa.

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