LA
LEZIONE INFINITA
Riprendo questo tema ,
analizzato alla ripresa della pandemia nel novembre 21, ora in relazione
all’attentato di Mosca.
Informazione, Controinformazione e
Disinformazione.Destabilizzazione dell'idea di verità.
Ormai sono ben pochi sensati
coloro che si azzardano ad affermare di conoscere la VERITA’ di fronte a già minimamente complessi
eventi.
La nostra specie ormai riesce a prevedere quasi con certezza come sarà il tempo domani ,fino a un paio di settimane, ma non ha certezze su fatti importanti prodotti dagli uomini stessi. Gli strumenti scientifici , non la lealtà , sincerità, trasparenza.
Si schierano
coloro che parteggiano per una versione perché sospinti da interessi personali, militanza,
credo ideologici, umoralità ecc.
E’ ora d’attualità il
caso dell’attentato terroristico di Mosca, come fu nel 2001 quello alle Twin
Towers di New York e tanti altri eventi
succedutisi soprattutto negli ultimi decenni.
L’analisi che più s’avvicina
alla verità non può che estendersi in un raggio di maggior complicazione delle possibilità
d’ipotesi messe i n campo.
I fatti
La sera del 22 marzo terroristi
penetrano nel teatro Crocus City All della capitale russa e compiono una strage;
poche ore dopo son arrestati mentre si dirigono con un’auto segnalata verso il
confine bielorusso o ucraino.
L’ISIS , lo Stato
fantasma, rivendica l’attentato, con prove documentarie. I terroristi
interrogati anche sotto tortura affermano di essere stati arruolati con una
somma di denaro in Tagikistan da un predicatore. La tortura evidenzia la barbarie di uno Stato legale, ,l’arretramento della civiltà in corso d’opera
Putin denuncia come vi
sia Kiev dietro gli attentatori, in seguito parla di Ucraina, USA E UK. Che in
risposta negano qualsiasi complicità. Dagli USA
si afferma di aver avvertito Mosca di piani terroristici prossimi da
parte degli estremisti islamici.
E qui comincia la
nebbia, i dubbi, che ogni persona intelligente e sensata dovrebbe avere.
Proseguendo nelle analisi.
Motivazione:L’estremismo
islamico colpisce Mosca e la Russia in quanto nemico storico diretto per l’Islam
asiatico nei territori dall’Afghanistan alla Siria. La dinamica dell’assalto moscovita ha precedenti ad inizio secolo negli
assedi nella scuola di Beslan e nel teatro Dubrovka eseguiti in modo
feroce dagli estremisti ceceni; più recentemente contro la Russia gli attentati a San Pietroburgo e all'ambasciata russa a Kabul; ricorda
anche le stragi del Bataclan e
dell’aeroporto di Bruxelles. Qui ci può essere una saldatura tra «vecchio» e «nuovo» dell’operatività
di questa organizzazione integralista.
Complicazioni:
-ciò avviene nel mezzo
di una guerra dalla Russia rivolta ad occidente; a breve distanza dalla
rielezione di Putin;
-l’Isis, in quanto
organizzazione clandestina, può essere documentata con maggiori difficoltà per la sua veridicità di affermazioni e
informazioni. Si è materializzata in forma più visibile durante la guerra
civile –siriana, con l’istituzione del Califfato nel nord-est della Siria dal
2015 al 17, per poi rientrare nella clandestinità e oggi aver spostato il
raggio d’azione del proprio obiettivo di Califfato all’Asia centrale , dall’Afghanistan,
Pakistan Iran , con cuore la regione del
Khorasan. Sedi direzionali sparse e collegate hanno
diretto o dirigono operazioni collegandosi a gruppi ribelli locali , in Africa,
dalla Nigeria (Boko Haram) alla Somalia (al Shabaab), nel sud-est asiatico,Filippine,Malesia e Indonesia;reclutando adepti nei distretti e banlieue a folta presenza
musulmana in Europa. L’identità sunnita porta ovviamente l’Isis a non avere
compatibilità con gruppi sciiti, come attualmente gli Houti dello Yemen.
-Come per tutti i
gruppi e organizzazioni clandestine, è assodato che vi siano infiltrazioni da
parte di operatori di servizi segreti di Stati legali e con ciò anche un possibile uso di progetti
dei terroristi per fini diversi , come la storia ha sempre finito per rivelare.
In questo caso un’ipotesi
è che l’attentato con strage a Mosca se non organizzato direttamente, possa
essere stato favorito da preposti operatori nel settore da parte dell’alleanza Ucraina-USA-GB, per
rivelare la debolezza degli apparati di Mosca o per indicare che la guerra
cristiana è una follia di fronte al sempre incombente pericolo del radicalismo
islamico. Un modo per puntare ad una
trattativa in cui Mosca risulti parzialmente meno sicura delle proprie
conquiste e con un po’ più di disponibilità’ a concessioni.
Dall’USA affermano di
aver avuto indizi di preparazione di aver
avvertito Mosca. Il che porterebbe indirettamente all’ipotesi che il governo di
Putin e il FSB abbiano ignorato per poi poter mostrare dopo la strage
la necessità di controlli polizieschi e
militari interni ancor più rigidi, la necessità di ulteriore mobilitazione ,
magari legge marziale ecc. Anche in questo caso, c’è un ‘informazione dell’intelligence
nordamericana riportata dalla CBS, altro sarebbe fosse esibita una registrazione di
telefonata o trasmissione di comunicazione provata.
L’ipotesi di partenza,
cioè che l’Isis in tutta autonomia abbia operato contro la Russia in ripresa del
terrorismo allora ceceno dei primi anni del secolo, starebbe comunque a
dimostrare l’escalation di questa guerra mondiale dove non vi sono alleanze dichiarate
e stabili, ma allineamenti d’opportunismo.
Durante la guerra
civile siriana, pur nelle complicazioni della
lotta fra il governo ufficiale della Repubblica araba di Siria (presidente Bashar
el-Assad) e le forze democratiche di liberazione, l’ingresso dell’Isis portò a
compattare, pur con tutte le ambiguità e distinzioni possibili, USA Israele Russia
Turchia Iran , stati arabi legali e organizzazioni curde.
Dopo la disfatta del Califfato l’intesa si sfaldò nel nuovo e movimentato puzzle
regionale, con le implicazioni recenti della guerra fra sciiti e occidentali nel Mar Rosso, quella in
Palestina fra Hamas e Israele
L’attacco della Russia
all’Ucraina ha per i l momento definito
i confini di una guerra mondiale che va dal Baltico e Dnjepr al mar Rosso o
Oceano indiano occidentale. A combatterla direttamente sono per ora arabi, russi, ucraini, più mercenari di tutto
il mondo.
Novembre 2011
INFORMAZIONE, CONTROINFORMAZIONE E DISINFORMAZIONE.
DESTABILIZZAZIONE DELL’IDEA DI VERITA’
Si definisce informazione una notizia, dato o
elemento che consente di avere conoscenza provata di fatti, situazioni ecc.
Per controinformazione, in genere si intende la
ricerca di informazioni che
si ritengono taciute o riportate in modo parziale e non obiettivo dagli organi
di informazione ufficiali, così da non potersi più ritenere vere.
Il termine controinformazione venne utilizzato
soprattutto a partire dagli anni sessanta negli ambiti della
contestazione e della cultura
alternativa ed è stato in seguito
surrogato da altre espressioni, quali
informazione alternativa, comunicazione indipendente ecc.
In genere, il presentare la propria opinione come
controinformazione implica il giudizio che i media di un certo paese (o altro
ambito sociale e culturale) siano, in parte o totalmente, al servizio di
interessi politici o economici di parte e quindi non siano in grado di
rappresentare oggettivamente la realtà dei fatti; in questo senso la
controinformazione può accompagnarsi alla
denuncia di censure e di limiti alla libertà
d'informazione.
Il termine
disinformazione viene di conseguenza
usato per sottolineare l'idea che
i mass media convenzionali facciano propaganda subordinata ai grandi poteri economico -politici e
che quindi la sedicente informazione da
essi fornita sia distorta, falsificata e destinata disorientare la popolazione
, a scopi condannabili,sia eticamente che politicamente.
Chi si propone di fare controinformazione si
ritiene detentore di una visione
"corretta" della società, della politica o della storia, ignota ai
più o osteggiata, per secondi fini, dal
potere dominante. A tale categoria fanno riferimento anche i fautori di
numerose teorie del complotto.
D’altra parte l’esperienza della storia
dimostra che anche i siti di
controinformazione possono essere
condizionati e non presentino sempre fatti oggettivi, ma interpretazioni
a loro volta fallaci. E’diventata una
costante che di fronte a certi fenomeni venga sempre cercata una versione o
interpretazione differente, quando non
opposta.
Dalla sua
diffusione, Internet rappresenta uno dei media più facilmente
accessibili a coloro che si propongono di "fare controinformazione",
a sua volta spesso tendenziale.
Anche se negli ultimi anni le uccisioni di
Anna Politovskaja, Jamal Khashoggi e la condanna alla segregazione di
Julian Assange, per citare alcuni dei casi più eclatanti, stanno a dimostrare
globalmente l’efferatezza della guerra interna all’informazione, presente in
qualsiasi sistema politico e area del Mondo, da est ad ovest, un sistema più
sofisticato arriva a fare della verità un dettaglio secondario: per il Potere
ormai non occorre che la propria verità sconfigga quella del nemico.
Basta destabilizzare l’idea stessa della verità, neutralizzando il suo potere
così da poter sempre mettere in discussione qualsiasi versione dei fatti fosse
stata scelta( concetto adattato da Tom Burgis, “Cleptopia”). Più che mirare a
far prevalere la propria versione con prove oggettive, l’obiettivo è
quello di negare la versione degli altri.
Contro queste
tendenze della contemporaneità, avvallate da certa cultura, si può portare ad
esempio l’opposizione espressa dal
filosofo Alain Badiou che ha
rifiutato la tesi lyotardiana della fine delle grandi narrazioni‖ (unitarie o
metafisiche), criticando in particolare
lo svilimento e abrogazione del riferimento alla verità, e denunciando in tale
operazione l‘oscura, inconfessata riorganizzazione metafisica del mondo
attraverso il riferimento ideologico allo scientismo, alla pluralità dei
significati e alla democrazia liberale che caratterizza l‘egemonia del
capitale. Badiou sostiene anche che quattro condizioni generiche della verità
oggi si trovino in crisi, tendenzialmente sostituite da gestione (anziché
politica), tecnica (anziché scienza matematica), cultura (anziché arte), e
sesso (anziché amore). (“Dall’evento al sintomo: Badiou e l’ontologia
lacaniana” Fabio Vighi University of Cardiff, UK)
* * *
In questi due anni il fenomeno della pandemia ha reso ancor più
assillante la riflessione a proposito del rapporto
informazione-controinformazione-disinformazione rispetto al campo d’indagine in
questione.
La
chiarezza a proposito
dell’origine del Covid è stata resa precaria dalla ridda di informazioni e
controinformazioni , così da rendere dubbia l’affidabilità delle une come delle
altre.
E’il caso che verifica come l’abbondanza di mezzi e
canali producano informazioni ufficiali e controinformazioni alternative che
finiscono per opporsi senza che sia possibile una chiara risoluzione, un
orientamento decisamente valido: è questo un caso che finisce per originare
disinformazione.
Per fare un semplice esempio, una delle strade per
scoprire l’origine della pandemia Covid è stata quella che porterebbe al “paziente zero”,in questo caso denominato
S01.
Varie le ipotesi fatte, fra le altre:
1.E’ un contabile che non fa la spesa al mercato del
pesce di Wuhan ma nel grande supermercato lì vicino, RT-Mart, come
raccontato agli esperti dell’Oms. L’8 dicembre 2019 ha cominciato a sentirsi
male..
2.Il Washington Post, ricorda che
l’Oms associa la prima sequenza ad un altro paziente, un lavoratore del
mercato di 61 anni che è morto dopo essersi ammalato il 20 dicembre, almeno
stando al China National Center.
3.Ancora il Washington Post però poi nota
che Milano, il 5 dicembre 2019, quindi tre giorni prima che il contabile
cinese mostrasse i sintomi del virus, fu effettuato un tampone orale ad un
bambino di 4 anni perché si sospettava che avesse contratto il morbillo. Mesi
dopo risultò positivo al Covid.
4. Ma la Francia avrebbe trovato prima
tracce di coronavirus, a novembre 2019. Esaminando oltre 9mila campioni
raccolti tra novembre 2019 e marzo 2020 per un progetto sulla salute pubblica,
l’Istituto nazionale per la salute e la ricerca ha scoperto anticorpi la prima
settimana di novembre.
E queste sono solo alcune delle ipotesi. Insomma,
sul paziente S01 ci sono molte ombre.
Molto varie e difformi sono state anche le informazioni
e controinformazioni sopraggiunte da
ambiti scientifici e medici, quali più quali meno fondate, a proposito della
natura del fenomeno ( origine naturale,
cioè spillover zoonotico, del SARS-CoV-2, quindi il salto
dall’animale all’uomo; oppure chimica, che il virus sarebbe sfuggito
accidentalmente dal laboratorio di Wuhan dove è stato studiato) e
delle forme d’intervento e di cura, pare in qualche caso iniziale anche
disastrose negli effetti. A cui si sono “unite”le teorie negazioniste e
complottiste, fino a quelle contrarie all’uso dei vaccini.
Effetti collaterali della pandemia, come la
produzione conseguente dei vaccini, portano a dati che possono indurre
sospetto.
“La miniera d’oro dei vaccini BionNTech fa tornare
in attivo la città di Magonza”(titolo interno a IL Sole 24 Ore.21 nov.2021), riporta come i ricavi
totali di BionNTech siano lievitati
quest’anno a quota 13,44 miliardi rispetto ai 136,9 milioni
dello stesso periodo 2020,con profitti saliti a più di 7 miliardi d’euro rispetto ai 351 milioni
dello stesso periodo 2020. L’informazione data da un giornale che non può certo
annoverarsi fra gli alternativi o dissidenti rispetto alle versioni ufficiali
sulla pandemia , prosegue dando
informazione di progetti di uso etico, ricerca scientifica ecc. a cui l’
industria farmaceutica di Mainz-Magonza destinerebbe quota cospicua del
profitto.
Ma è un esempio di come fin dall’inizio si
formassero teorie del complotto, riguardanti proprio il prosperare degli affari
delle Big Pharma. Altra teoria, già enunciata nel 2010 dallo speaker
radiofonico statunitense Alex Jones, che Bill Gates volesse «utilizzare i
vaccini per sterilizzare e spopolare il pianeta, una tattica che fa parte di
una grande cospirazione dell’élite globale per prendere il controllo su ogni
cosa», trovava nel tempo della pandemia nuovo motivo per rinfocolarsi.
Notizie su Bill Gates e il coronavirus
hanno cominciato a circolare anche in Italia fin dalla fine del gennaio 2020, quando in Italia non c’erano
ancora casi registrati. Secondo la prima di queste a diffondersi nel nostro
Paese, la fondazione Bill & Melinda Gates aveva «predetto il coronavirus»:
in uno status su Facebook, diventato anche un articolo pubblicato da alcuni
“siti di controinformazione”, si sosteneva che la fondazione a fine 2019 avesse
simulato la pandemia da coronavirus in una esercitazione virtuale dal nome
“Evento 201” tenutasi a New York, in cui si parlava di un virus che avrebbe
«causato 65 milioni di morti». C’è chi le giudica esempi di controinformazione
fondate su aspetti di verità, a cui
s’aggiungono fatti distorti e storie
inventate.
Altre tesi complottiste,a sfondo politico-economico,
riguardavano le attuali Potenze mondiali, la Cina che non avrebbe fornito
informazioni immediate per non avvantaggiare Europa e Usa ,o gli Usa
stessi ,che avrebbero avuto a loro volta
un ruolo “Per ben sei anni, e
persino dopo lo scoppio della peggior pandemia da un secolo, le massime agenzie
sanitarie degli Stati Uniti, gli Nih (National Institutes of Health) di Francis
Collins e il Niaid (National Institute of Allergy and Infectious Diseases) di
Anthony Fauci, hanno di certo finanziato la Gain of Function, la manipolazione
genetica dei virus, proprio al Wuhan Institute of Virology di Zheng-Li Shi
“(Paolo Barnard, autore del libro-inchiesta ’L’origine del virus’, in
collaborazione con gli scienziati Steven Quay (Usa, Stanford University e
Harvard Massachusetts General Hospital) e Angus Dalgleish (Uk, St Georgès
University of London)
* *
*
Disinformazione.In inglese, la parola non appare nei
dizionari fino alla fine degli anni '80, dal momento che trova la sua origine
nel termine russo "dezinformatzija" (дезинформация): esso si riferisce
ad un'arma tattica russa fatta risalire al 1923, quando il vice presidente
-precursore del KGB- della direzione politica di stato (GPU) chiese la
fondazione di «uno speciale ufficio di disinformazione per condurre operazioni
tattiche di intelligence».
William Safire, un conservatore liberal-repubblicano
al servizio di Nixon, scrisse nel suo libro del 1993 Quoth de
Maven che la disinformazione fu usata dal KGB per indicare «la
manipolazione del sistema di intelligence di una nazione attraverso la
somministrazione di dati credibili ma fuorvianti». Da questo punto in poi, la
disinformazione divenne una tattica usata nella guerra sovietica. Le misure
attivate dall'intelligence sovietica si basavano sulla falsificazione come
operazione segreta e sulla sovversione e manipolazione dei medi.
Ben noto è d’altra parte l’uso della disinformazione fatto dai regimi totalitari
fascisti.
Durante le
prime settimane del 1933, il regime nazista
inondò la radio, la stampa e i cinegiornali di notizie che dovevano
alimentare la paura di una "insurrezione comunista", che sarebbe
cominciata con l’incendio del Reichstag, canalizzando così i timori
popolari e aprendo la strada alle misure politiche che abolirono le
libertà civili e democratiche. A gestire il giro di false notizie era il
ministero della propaganda, presieduto da Joseph Goebbels.
Nel giro di pochi mesi, il regime
nazista distrusse la stampa libera tedesca. In meno di dieci anni la casa
editrice del Partito, la Eher, diventò la più grande mai esistita in Germania e
il suo quotidiano principale, il Völkischer Beobachter che Hitler
aveva acquistato nel 1920 raggiunse il milione di copie in circolazione. In
varie occasioni vennero regalati apparecchi radio alla popolazione, perché la
propaganda potesse diffondersi sempre più ampiamente.
* * *
Tuttavia i regimi totalitari d’inizio ‘900 non furono certo gli inventori
della disinformazione. Per tutta l’era del potere aristocratico-religioso, non
mancarono certo le menzogne, oltretutto su larga scala, volte alla persecuzione
del nemico o dell’eretico.
Furono i romani ad inventare il concetto di
“bellum iustum”, per cui si trovavano motivazioni spesso costruite per
attaccare un altro Stato e impossessi arsi dei suoi territori e ricchezze
(l’esempio più noto, Cartagine e il suo Impero nel Mediterraneo occidentale)
Procedendo nel tempo,pensiamo per esempio alla persecuzione ordita dalla corte
di Filippo il Bello , e fondata su menzogne, agli inizi del XIV secolo, ,
contro il corpo dei Templari, al fine
d’impossessarsi dei loro beni, per riparare in parte ad un grave
dissesto finanziario dello Stato francese (debito pubblico, inflazione,
svalutazione della moneta d’argento) originato da spese belliche, crociate ecc.
I regimi totalitari del primo ‘900, sorti in tempo
di crisi della democrazia-liberale, ne fecero semplicemente sistema concentrato
per recuperare il gap di potere; i
nazisti per avvallare il tragico
abominio derivante dalle deliranti basi ideologiche, i bolscevichi per
sostenere inizialmente un’idea di progresso umano minacciata dalla reazione
aristocratica e dal conservatorismo
liberale, idea poi degenerata internamente in un aborto di comunismo Stesso
esito per la rivoluzione culturale di Mao, così per il neofascismo sudamericano
di Pinochet. Ma nello stesso tempo, le medesime tattiche venivano usate dai
servizi segreti anglosassoni, francesi ecc.
Nel 1924, le
elezioni che riportarono i Tory al potere in Gran Bretagna, furono
precedute dalla diffusione di una presunta lettera di Zinove’v con cui i bolscevichi
avrebbero ordito un complotto, ordinando ai comunisti inglesi di prepararsi
all’insurrezione e provocare la paralisi dell’Esercito e della Marina. La
minaccia di una guerra civile fece effetto sulla popolazione, contribuendo a
seguito delle elezioni a rovesciare il governo dei laburisti. Due anni dopo,
Churchill e i falchi conservatori fecero uso della stessa tattica di fronte
allo sciopero generale indetto dalla federazione sindacale a sostegno dei
minatori. Palesando la minaccia di una sovietizzazione dell’Inghilterra, il
governo dei Tory contribuì ad indebolire il sostegno popolare e dopo nove
giorni gli scioperanti dovettero ritirarsi .
E così via, fino a giungere alla macchina dei
servizi segreti statunitensi dopo la seconda guerra mondiale. D’altra parte,
dopo la seconda guerra mondiale e fino al crollo del sistema sovietico, i paesi
occidentali hanno ridato forma alla
democrazia liberale, e ciò ha consentito si generasse controinformazione
attiva sempre più ampia, seppur non mancassero menzogne più o meno sottese
anche a quell’interno. La controinformazione ebbe un ruolo importante
nell’originarsi del movimento della
contestazione giovanile durante gli anni ‘60 e ’70, a partire dalle proteste
nei campus studenteschi americani, avviate nel ’64 a Berkeley
* * *
Finché, la distinzione dei due sistemi decadde, e
avvenne ciò che con la lucidità che lo distingueva ebbe ad analizzare il
filosofo francese Guy Debord, fondatore dell’Internationale Situationiste
(1956-1972)
“Nel 1967 distinguevo due forme, successive e
antagonistiche, del potere spettacolare: quella concentrata e quella diffusa.
Entrambe aleggiavano sulla società reale, come suo scopo e sua menzogna. La
prima, mettendo in risalto l’ideologia riassunta intorno ad una
personalità dittatoriale,aveva accompagnato la controrivoluzione totalitaria,
sia nazista che stalinista. L’altra, incitando i salariati ad effettuare
liberamente le loro scelte tra una grande varietà di merci nuove in
competizione, aveva costituito quel!’americanizzazione del mondo che per
certi aspetti spaventava, ma soprattutto affascinava i paesi in cui le
condizioni delle democrazie borghesi di tipo tradizionale avevano potuto
mantenersi più a lungo. Successivamente si è costituita una terza forma,
attraverso la combinazione ragionata delle due precedenti, e sulla base
generale di una vittoria di quella che si era mostrata più forte,la forma
diffusa. Si tratta dello spettacolare integrato, che tende ormai a imporsi
su scala mondiale.
Lo spettacolare integrato si manifesta al tempo
stesso come concentrato e come diffuso, e dall’inizio di questa fruttuosa
unificazione ha saputo sfruttare maggiormente entrambe le qualità. Le
loro precedenti modalità di applicazione sono molto cambiate. Per quanto
riguarda l’aspetto concentrato, il suo centro direttivo è ormai diventato
occulto: non è più occupato da un capo conosciuto né da un’ideologia
precisa. Per quanto riguarda l’aspetto diffuso,l’influenza spettacolare non
aveva mai contrassegnato fino a questo punto la quasi totalità dei
comportamenti e degli oggetti prodotti socialmente. Perché in definitiva il
senso dello spettacolare integrato è che si è integrato nella
realtà stessa man mano che ne parlava; e che la ricostruiva come ne
parlava. Così adesso questa realtà non gli sta più di fronte come qualcosa
di estraneo. Quando lo spettacolare era concentratogli sfuggiva
la maggior parte della società periferica; quando era diffuso, una piccola
parte; oggi, niente.” (Guy Debord,
1988 dai”Commentaires sur la societé du spectacle”)
A rimarcare la lucidità e l’importanza
dell’intervento, si legge nella postfazione di giorgio agamben
all'edizione italiana :
“Indubbiamente l'aspetto più inquietante dei
libri di Debord è l'implacabilità con cui la storia sembra essersi applicata
per confermare le sue analisi. Non solo, a vent'anni da La Société du
spectacle, i Commentari al(1988) hanno potuto registrare l'accuratezza
delle diagnosi e delle previsioni in tutti i campi, ma nel frattempo il corso
degli eventi ha accelerato ovunque in modo così uniforme nella stessa
direzione, che a soli due anni dall'uscita del libro, sembra che la politica
mondiale di oggi non è altro che una parodia dello scenario che
conteneva. L'unificazione sostanziale dello spettacolo concentrato (le
democrazie popolari d'Oriente) e dello spettacolo diffuso (le democrazie
occidentali) nello spettacolo integrato, che costituisce una delle tesi
centrali dei Commentari., che molti riscontrarono nel periodo paradossale,
si sta rivelando oggi banale. Le solide mura e le catene che dividono i
due mondi furono infrante in pochi giorni. Affinché lo spettacolo
integrato si realizzasse pienamente anche nel loro Paese, i governi dell'Est
abbandonarono il Partito leninista, così come quelli dell'Ovest avevano da
tempo rinunciato all'equilibrio di potere e alla reale libertà di pensiero e di
comunicazione, nel nome della macchina elettorale maggioritaria e controllo
mediatico dell'opinione (entrambi sviluppati nei moderni stati totalitari)”
Così il capitale globale e i suoi apparati emanano
violente ingiunzioni ideologiche, spesso mascherate da un linguaggio moderato e
propositivo come modernizzazione,
riforma,cambiamento.
* * *
A fine febbraio 2020, in Italia di fronte al
dilagare della pandemia nell’area lombarda e al panico suscitato dalla quantità
di decessi, ricoveri necessari in rapporto alla
carenza di strutture e capacità d’interventi sanitari adeguati alla
gravità dell’infezione polmonare, il governo Conte fu il secondo nel Mondo ad
adottare i provvedimenti demandati dalla Cina, che decretavano forme di controllo ,distanziamento, segregazione
,divieto di movimento quali mai erano state
imposte in una democrazia. L’adozione di forme proprie di un regime
autoritario come quello della Cina si rendeva giustificato dalla gravità
della situazione presente, e ben presto
veniva decretato da quasi tutti i
Governi europei e poi americani e israeliano. Venivano evocate analogie
con il "Comitato di salute pubblica",l'esecutivo dell'istituzione che
portò alla dittatura di Robespierre.
Questo avvenimento
veniva rimarcato criticamente, fra i primi, proprio dal filosofo italiano
Giorgio Agamben, e poi riassunto a posteriori un anno e mezzo dopo nel suo intervento al Senato
italiano, 7 ottobre 2021 'Il modello che viene così eroso e cancellato è
quello delle democrazie parlamentari con i loro diritti, le loro garanzie
costituzionali, e al loro posto subentra un paradigma di governo in cui in nome
della biosicurezza e del controllo le libertà individuali sono destinate a
subire limitazioni crescenti'
'E’ stato detto da scienziati e da medici che il
green pass non ha in sé alcun significato medico ma serve a obbligare la gente
a vaccinarsi. Io credo invece che si possa e si debba dire il contrario, e cioè
che il vaccino sia un mezzo per costringere la gente ad avere un green pass,
cioè un dispositivo che permette di controllare e tracciare, misura che non ha
precedente, i loro movimenti'.
E’certamente di interesse e riflessione, come un’
opinione possa venire sostanzialmente
condivisa da ambiti culturali estremamente diversi ;in questo caso , per
esempio, nella manifestazione di Monsignor Carlo Maria Viganò
Il greenpass secondo l’arcivescovo è “un’aberrazione
giuridica che usa la psicopandemia per tracciare ogni nostro movimento,
decidere se, dove e quando possiamo entrare e uscire”. L’emergenza sanitaria,
secondo le sue tesi, ha legittimato chi ha il potere a creare un sistema di
valutazione dei nostri comportamenti, come fa la Cina.
L'idea dell’arcivescovo è quella di un pianeta in
cui negli ultimi due anni tutto sia stato gestito come una “follia pandemica”,
una specie di stato di trans in cui, come dice la parola stessa, tutta la gente
è impazzita. Viganò ha sostenuto nelle sue dichiarazioni che la mente di ogni
singolo individuo sia stata offuscata da un ricatto. Ma non un ricatto
qualsiasi, bensì quello di “un potere malvagio, mosso da un’ideologia
infernale”.
E’ questo un esempio di come la filosofia critica
radicale di Agamben e quella cristiano rigorista di Viganò vadano su strade parallele.
Entrambe le opinioni si oppongono alla gestione politica globale in atto della
pandemia che il Potere sfrutterebbe per determinare un ulteriore escalation del
dominio economico psicologico e sociale sui popoli.
Alla prima fase che coinvolgeva tutta la società
sarebbe ora subentrata una seconda
,discriminante fra vaccinati con green pass e non, che giungendo a colpire il diritto
al lavoro getterebbe nella povertà gli obiettori. (Vedi in Austria
l’ipotesi lockdown per gli obiettori.:ci
si domanda, esistono, sono allo studio, forme d’indennizzo,un salario di
sopravvivenza?)
A questo proposito
dice ancora Agamben nel corso del suo intervento:
“Voi sapete che il Governo con un apposito Decreto
legge, il numero 44 del 2021, detto scudo penale ora convertito in legge, si è
esentato da ogni responsabilità per i danni prodotti dal vaccino. E quanto
gravi possono essere questi danni risulta dal fatto che l’articolo 3 del
Decreto in questione, menziona esplicitamente gli articoli 589 e 590 del Codice
penale che si riferiscono all’omicidio colposo e alle lesioni colpose.
Come autorevoli giuristi hanno notato questo significa che lo Stato non si
sente di assumere la responsabilità per un vaccino che non ha terminato la sua
fase di sperimentazione”
Sono legittimi i dubbi in relazione sia all’incidenza e alla bontà
degli effetti, a breve e lungo termine,
dei vaccini, sia alla prescrizione
divenuta obbligatoria perché siano consentite
molte attività e movimenti umani naturali sociali ed economici. Va chiarito a proposito che
meno della metà dei nuovi farmaci dispone di dati sui loro vantaggi e
rischi comparativi rispetto alle opzioni di trattamento esistenti al momento
dell’approvazione normativa in Europa e negli Stati Uniti (Naci H,
Salcher-Konrad M, Kesselheim AS, et al. Generating comparative evidence on new drugs and devices before approval. Lancet
2020)e i vaccini anticovid non fanno eccezione.
Tuttavia l’informazione ufficiale offre dati
comparati per cui l’incidenza del vaccino sul contagio risulta efficace,
nell’immunizzazione o nel depotenziamento degli effetti del virus.
* * *
Si calcola che i virus influenzali stagionali mietano in media sulle 650.000 vittime
annuali fra i più fragili nel mondo
(Focus.it>scienza>salute);
nel 2020 i decessi per covid sono stati compresi fra
1.800.000-1.900.000 (AGI, dati dalla John Hopkins University) dunque
il covid ha colpito all’incirca tre volte di più
delle”normali”influenze.
A ciascuno considerare se il raffronto implichi un
giudizio di condizione “grave” o
“gravissima”.
Come già detto, il covid si è diffuso a partire
da aree
molto densamente abitate: dalla sua presunta origine in Cina, territorio
di Wuhan, alla sua propagazione iniziale in Europa, nell’area di Milano-Brianza-Bergamo;
aree in cui gli scambi, gli spostamenti,
l'affollamento dei mezzi pubblici e in generale i rapporti interpersonali (e
dunque le occasioni di contagio) sono più intensi. Ciò vale in generale
nel raffronto città-periferia, da cui si
è manifestato con evidenza come
i grandi centri siano più facilmente luogo di accumulo dei casi di
infezione.
Alcune fonti sottolineano l’incidenza
dell’inquinamento, sia da sostanze solide o gassose, sia dall’invisibilità dell’elettrificazione,onde
radio e 5G, nel determinare l’avvelenamento delle cellule (fra gli altri ,il dottor Thomas
Cowan, laureato in medicina al Michigan State University College of Human
Medicine e vicepresidente della Fondazione Weston A.Price, che ricorda Rudolf
Steiner, il fondatore dell’antroposofia , al tempo dell’influenza spagnola ‘i virus sono semplicemente le escrezioni di
una cellula avvelenata’.)
Nell’inverno avanzato del 2020 la comparsa di questa
epidemia ha suscitato un terrore globale
senza uguali a partire dagli anni’40 in avanti del secolo precedente,
cioè nel corso della guerra mondiale. Una sorta di Chernobyl diffusa, per
richiamarsi ad un esempio, per quanto improprio, più prossimo nel tempo. .Gli apparati e gli operatori sanitari si sono trovati impreparati ad
affrontare la forte virulenza e le conseguenze
di decessi e contagi inizialmente incontrollabili, di difficile cura.
L’età media alta della popolazione europea, soprattutto di quella italiana, è
stata fra le cause dell’irrimediabilità degli effetti del virus sugli apparati
respiratori, con il decesso attribuibile all’incirca di un centinaio di
migliaio di cittadini italiani .
Come detto, l’Italia si è trovata in prima linea,
dopo la Cina, ma ben presto il contagio si è diffuso in tutta Europa ,poi in
America,e i governanti con scienziati e medici hanno introdotto misure di
sicurezza di controllo mai viste sui movimenti delle persone ,con l’obbligo del
distanziamento e della clausura, per poi pervenire alla prescrizione dei vaccini verso la fine
dell’anno.
Su queste linee sono state espresse approvazioni, ma
anche varie critiche : o generali
riguardo all’insieme di queste misure, giudicate troppo estreme ; o
parziali,ciò per aspetti interni che con il passare del tempo gli stessi
governanti hanno dovuto rivedere.
A questo proposito si possono fare queste
riflessioni.
-Il distanziamento era per ovvietà la prima misura da introdurre nella
condizione di emergenza, estensione di normale misura istintiva precauzionale
in qualsiasi caso d’infezione ;
-il sacrificio della clausura nel corso
dell’inverno-primavera’20, con prosecuzione dall’autunno fino alla primavera
’21 ha recato con sé elementi certamente eccessivi, in primo luogo riguardo ai
movimenti individuali in spazi liberi, o in proprietà private, per cui
elementari diritti naturali e civili sono stati provvisoriamente soppressi.
Con la pandemia posta un po’ più sotto controllo,
l’aggiunta della somministrazione dei
vaccini ha via via favorito un parziale allentamento della stretta.
Si può ritenere
che le misure siano state prese
per il bene comune, considerandole un’ipotesi d’intervento tutto sommato
sostenibile, dai gravosi impedimenti iniziali a termine ( alcuni dei
quali, veramente vessatori , che
arrivavano ad imporre il divieto di movimento individuale in spazi liberi e
l’uso di proprietà private )fino alla prescrizione quasi obbligatoria del
vaccino ? Rimane una domanda aperta, per
cui non vi è sicura risposta.
* * *
Volendo porre qualche conclusione, per quanto sempre provvisoria.
Sospendendo il giudizio sulle asserzioni più estremiste di negazionisti e
complottisti, che andranno confermate, o smentite, su tempi medio-lunghi,
va considerata la gravità dell’emergenza
iniziale e l’”umanità” (in quanto limite) di scienziati,medici, governanti, che
hanno affrontato il problema .
Ammesso questo, vanno ammessi egualmente dubbi, critiche, sia interni al
contesto d’inquadramento scientifico e medico del fenomeno pandemico, sia per
quello sociale, politico ed economico . Van considerati,e criticati,i
difetti del sistema liberista –capitalistico
che conduce da una parte all’abnorme
accumulo di beni e ricchezze personali , dall’altra al limitato e sempre più
inadeguato finanziamento delle strutture di uso comune sociale. Va
affrontata con decisione la problematica emergente dalla dialettica negativa
informazione-controinformazione, la cui sintesi corrente è oggi la
disinformazione e la destabilizzazione della verità, manifesto di un mondo
falsificato.
E’bene ci sia chi sproni i parlamentari e
governanti democratici a svolgere
coerentemente il loro compito di parlamentari eletti in democrazie, perché i
diritti umani naturali e quelli
civilmente acquisiti vengano
ripristinati, dopo l’enigmatica sospensione presente.
E’bene osservare ,oltre quanto detto, anche il fatto
che attualmente sono reintrodotti sul Pianeta confini di movimento ,se non più
interni all’Ue, però rispetto ad aree esterne, non più vigenti da secoli:
“Fino al 15 dicembre 2021, la normativa
italiana non consente spostamenti per turismo verso i Paesi dell’elenco E”
(Ministero degli Affari esteri ,Viaggiare sicuri) che include, per intendersi , Paesi come Serbia,
Marocco,per fare esempi.
E questo si protrae ormai dal marzo’20. E di mesi in
mesi l’emergenza viene procrastinata.
Ma come detto, se questo stato di cose sia da
ritenersi necessario, utile oppure superfluo o strumentale, non risulta certo,
da una parte o dall’altra, se non,
appunto, a chi ha scelto di sposare una causa, e di prendere come certe
informazioni o controinformazioni che nella loro parzialità,incompletezza e
contraddizione, non possono attualmente assicurare una verità.