martedì 17 ottobre 2017

A 50 anni dalla morte di Ernesto "Che" Guevara

Il 9 ottobre 1967, quando i militari boliviani e gli agenti della Cia decisero di uccidere Ernesto “Che” Guevara de la Serna nel villaggio di La Higuera, nel dipartimento di Santa Cruz, erano convinti che la sua morte sarebbe stata la prova del fallimento dell’impresa comunista in America Latina. Non andò così. Contrariamente alle loro aspettative, la scomparsa di Guevara diventò il mito fondativo per le generazioni successive di rivoluzionari, che s’ispirarono al guerrigliero e cercarono d’imitarlo.

Cuba, Nicaragua, Venezuela, Brasile ..tentativi di opporsi alle orribili ditatture sorte con l'appoggio della CIA, in Argentina, Cile...

In Bolivia, dove fu ucciso Guevara, oggi al governo c’è Evo Morales, che è non solo il primo indigeno eletto presidente in cinquecento anni, in un paese a maggioranza indigena, ma anche un fervente ammiratore del guerrigliero argentino. E nell’anniversario dell’ultima battaglia di Guevara, che per i suoi sostenitori è l’8 ottobre (non il giorno della sua morte, il 9 ottobre), Morales ha dato il via alle celebrazioni per onorare il guerrigliero. Forse in questi cinquant’anni qualcosa è davvero cambiato grazie alla presenza di Ernesto “Che” Guevara in America Latina.
Cosa dobbiamo pensare di Guevara oggi, in un mondo in cui gli Stati Uniti sono mal governati da un miliardario razzista e incompetente come Donald Trump, l’Unione Sovietica non esiste più, ma c’è Vladimir Putin che è a capo di una Russia ultranazionalista, autoritaria ed estremamente corrotta? La Cina non è più il paese di Mao Zedong e ancora meno quella dei battaglioni di contadini e lavoratori, che Guevara ammirava molto. È un paese che vive un capitalismo sfrenato
Invece di nascondersi sulle montagne dei loro paesi per inseguire un ideale rivoluzionario, oggi le nuove generazioni di poveri ed emarginati latinoamericani emigrano verso nord per fare il lavoro sporco al posto degli statunitensi. Altri entrano nelle gang criminali. La criminalità organizzata e il narcotraffico sono cresciuti fino a dominare interi territori dell’emisfero. Le battaglie si combattono per questioni di denaro e non più per seguire l’ideale di “un mondo migliore”
Oggi  l'idea di Guevara rappresenta un paradosso: è il legame con un mondo reale passato, la dimostrazione concreta che due generazioni fa migliaia di uomini e donne, soprattutto giovani, fecero cose reali per esprimere il loro dissenso.


Che Guevara a Soroa nella provincia di Pinar del Río, Cuba, nel 1961. 

domenica 15 ottobre 2017

Alba di civiltà

Alba d'ottobre ferve di manifestazioni di vario genere, dalle più note gastronomiche,passando da quelle d'intrattenimento per vari gusti, a quelle più raffinate culturali. In questi giorni, fra le altre manifestazioni, il premio Lattes Grinzane, con la lectio magistralis di Mc Ewan; il video della performance di Marina Abramovic ispirata a S.Teresa d'Avila..e la riproposizione, e definitivo lancio, dell'opera letterario-musicale Jose e Davide di Mauro Carrero e gli Estronauti, idea di Dodo Borra.. quest'opera su una sceneggiatura inedita di Fenoglio è di grande valore culturale, per temi e originalità d'esecuzione. La città con i suoi spazi di contraddizione, alcuni troppo compressi e affollati, altri di meditazione e illuminazione.Dopo , passare poi sulle Langhe,in questo magnifico clima...








Dopo il sabato, passare poi sulle Langhe,in questo magnifico clima...

domenica 1 ottobre 2017

L'ordine delle cose

L’ordine delle cose
Da Come un uomo sulla terra (2008), proseguendo con Mare chiuso(2012), fino all’attuale Ordine delle cose, per citare solo i principali passaggi, l’attività documentaristica di  Andrea Segre segue il fenomeno dell’emigrazione dall’Africa al Mediterraneo , constatando una sostanziale invarianza nel corso di questi dieci anni .
Un  funzionario italiano in missione in Libia inizialmente si preoccupa di spingere per una migliore applicazione dei diritti umani, ma in un secondo momento il Ministero degli Esteri, sotto pressione per la crescita del flusso, gli impone come obiettivo l’arresto o un decisivo rallentamento dello stesso 
La storia individuale di una  giovane somala sta a rappresentare  la contraddizione nell’operato di Rinaldi , l’alto  funzionario di Polizia, dapprima più sensibile alla condizione umana ,poi preoccupato di non trasgredire   l’ordine delle cose..

Le tappe dell'emigrazione.
La  prima tappa è determinata  dalle  organizzazioni di trafficanti che gestiscono la rotta centrale dal Níger alla Libia. Tutte le organizzazioni sono dell’etnia tubu o tuareg, e non c’è troppa rivalità tra loro. Sembra ci siano affari per tutti. Alcune, tra queste organizzazioni, trafficano anche in droga e armi
I migranti vengono trasportati e poi fermati  a   Sabha, una fortezza-lager  nel deserto sud est della Libia, circondato da filo spinato, controllato da miliziani armati di mitragliatrici lungo tutto il perimetro; dentro, due settori separati: uno per uomini, l’altro per donne e bambini, ammassati in condizioni igieniche e ambientali invivibili, vessati dai miliziani .Il direttore del Centro lamenta del resto l’assenza  di risorse, richiede finanziamenti senza i quali le condizioni di detenzione non possono essere migliorate.
La seconda tappa del commercio umano impone qui la dura detenzione o il rilascio sotto pagamento  verso il nord e le imbarcazioni di Sabrata ,il terzo passo, dove la decisione passa alla Guardia costiera da un lato, a corpi paramilitari di Polizia dall’altro.
E’così che il flusso mediterraneo verso la Sicilia durante il 2017 vien infine arrestato, come accaduto in Turchia verso l’Egeo e la Grecia.
Quest’anno ha registrato anche la problematizzazione del ruolo ONG, non toccato da Segre nel suo attuale documento.
C’è uno scontro intorno al fenomeno dell’emigrazione  fra idealismo e pragmatismo-
L’idealismo che condurrebbe ad una liberalizzazione assoluta del diritto di  emigrazione , dello ius soli, si scontra con vari livelli di pragmatismo,più o meno giustificabili  : da quello dei governanti  europei, preoccupati  di flussi incontenibili che aggraverebbero la crisi economica europea, con ricadute sociali e politiche  di disordine, fino ai rischi del terrorismo ; a quello di chi commercia e specula anche su questo fenomeno umano traendone guadagni;  trafficanti e passeurs  , i nuovi feudatari e i miliziani della Libia attuale, gli organi di controllo portuali, gli scafisti, fino al sospetto su alcuni apparati delle ONG, infiltrati da piani di destabilizzazione degli stati mediterranei europei.

L’oggettiva  dialettica fra i vari piani avviene ovviamente per  contrasto e determina lo stato delle cose e i l suo movimento   , una dinamica  che porta ad un’invarianza ,fra  evoluzione o involuzione a seconda dei passaggi .