Dopo Moretti e il suo "Sol dell'avvenire", vediamo l'opera di un altro dei registi della nostra generazione, Marco Bellocchio. Il regista piacentino questa volta ha scelto una vicenda reale con sfondo la metà del XIX secolo, il dominio del Papa e l'integralismo cattolico nei territori italiani soggetti fino alla caduta di Roma(1870), con la tolleranza vigilata nei confronti dei gruppi ebraici e della loro religione. Questi rapporti un po' meno rigidi che altrove erano in uso da secoli in alcune parti d'Europa, senza andare troppo indietro , prendiamo ad esempio quelli illustrati da Shakespeare nel "Mercante" nella Repubblica di Venezia, e facevano da contraltare all'oltranzismo come quello della corona spagnola, la cui linea persecutoria avviata sul finire del XV secolo si protrasse fino all'aberrazione politica nazista. Parzialmente tolleranti, erano per altro a loro volta discriminanti, e nella vicenda realmente avvenuta fatta oggetto di letteratura e del film di Bellocchio, si dimostra come le autorità religiose cattoliche potessero agire in nome della fede in Cristo con assoluta spietatezza e disumanità nei confronti delle più naturali attitudini famigliari e affettive. Più facile il lavaggio del cervello e l'indottrinamento nel caso di bambini o giovanissimi, fin contro la propria origine e le proprie famiglie, come avvenuto in altro campo nella storia contemporanea con bambini rapiti e arruolati in Asia e Africa. Il caso di Don Pio Edgardo Mortara ne fu esempio. La regia di Bellocchio pare attenta al reale della vicenda, la sua maestria propone solo qualche scelta iconica forte, come quando il piccolo Edgardo sale sull'altare e toglie i chiodi che imprigionano crudelmente Gesù alla Croce, liberandolo e riscattando così il crimine storico ebraico; o come quando il popolo bolognese in rivolta abbatte la statua del Papa, o in seguito quello romano ne vuole buttare il cadavere nel Tevere, come accaduto nei riguardi dei dittatori nelle rivolte e liberazioni contemporanee, statue di Stalin o Saddam, uccisioni di Mussolini, Ceausescu, Gheddafi... storia, religione, politica...ecce homo.