Visto "Hammamet" , di Gianni Amelio, sugli anni d’esilio di Craxi in Tunisia.
Questo film si aggiunge a quelli di Sorrentino," Il Divo" e" Loro", rispettivamente su Andreotti e Berlusconi, che ritraggono stagioni politiche differenti del nostro Paese..
Partirò da questa analogia d’ambiente fra "Hammamet" e "Loro", l’esilio definitivo e amaro di Craxi e quello temporaneo di Berlusconi in attesa di spiccare il balzo verso la seconda fase della sua carriera di Premier.
Le ville in Tunisia e in Sardegna. Gli entourage, quello famigliare preoccupato ,raccolto intorno al sofferente Bettino , quello vario di opportunisti , adrenalico intorno a Silvio. Sono analogie d’ambiente che servono a ritrarre il sentore di un Paese proteso sul Mediterraneo, il Paese del sole pizza(o pastasciutta) e amore .
La figura di Craxi ,il suo operare,il suo mondo, vengono visti da Amelio in modo misurato. Il film penso non si ricorderà fra quelli irrinunciabili, pur essendo interessante anche da un punto di vista documentario.
Si è soliti convenire sul fatto che allora i politici fossero in genere migliori, dal punto di vista professionale, degli attuali,e più seri nel comportamento, anche se forse proprio la “ Milano da bere” craxiana concluse la stagione iniziata nel dopoguerra e l’austerità dei vari Pertini e De Gasperi,Moro e Berlinguer . Craxi, proveniente da buona tradizione resistenziale di famiglia, fu il modernizzatore che s’illudeva di lasciare alle spalle gli anni del terrorismo che aveva offuscato la voglia di miglioramento della contestazione dei lavoratori e dei giovani, che invece egli s'illuse di rappresentare con la propria presa di potere politico..
E’certo che la generazione di politici usciti dalla Resistenza fosse di un ‘altro spessore, vanno d’altra parte esaminati i contesti. Dopo gli anni di piombo e prima degli anni’90 , il Paese viveva una stagione di sviluppo che non fu poi più raggiunto. Anche se era certo relativo il ruolo di Quinta potenza industriale mondiale che Craxi vantava di aver visto raggiungere nel proprio Governo, evanescente il progetto della lira pesante ecc.
La scena iniziale del film mostra questo momento trionfale ammantato di retorica socialista di vecchio stampo, con l’Internazionale e un apparato “bulgaro” che circonda il Premier.
Così come l’atto di forza di Sigonella verso gli americani, che Amelio simbolizza nel gioco del nipote garibaldino di Bettino sulla spiaggia tunisina, appare un gioco di soldatini e carabinieri a cu ibvenne data rilevanza di orgoglio nazionale ritrovato..
Tuttavia, la caduta del muro e dei sistemi pro sovietici, originò le condizioni per la caduta dei Partiti politici della Ds e Psi che avevano guidato il Paese per oltre quarant’anni e con ciò perché i l ruolo dell’Italia venisse indebolito.
E’ in questo contesto che i vari Berlusconi, Bossi, Renzi, Salvini , Grillo e Di Maio ecc. hanno poi proposto programmi ancor più illusori , mentre i Prodi, Monti ,Letta e Gentiloni hanno amministrato il limite.
Il Craxi di Amelio non si piegò al compromesso come altri politici del proprio Partito o di quello democristiano, accettando il ruolo di capro espiatorio ; malato e sofferente dal destino segnato, con la scelta dell’esilio, ebbe questo merito, di testimoniare e di far dubitare fin d’allora che Mani pulite più che una giustizia fosse una resa dei conti manovrata che preparava non una stagione rivoluzionaria positiva, ma una decadenza del Sistema politico-partititico nazionale e dello spirito intero di un Popolo. Il Popolo post-fascista, disciplinato dal ’45 nei ranghi democristiani socialisti e comunisti, manifestò la propria ”liberazione” non nell’assunzione di un ruolo stimolante e più democratico, ma nell’esplosione del livore, nelle monetine tirate a Craxi, immediatamente prima di farsi irretire da Berlusconi che ebbe il dannoso intuito di far subito spettacolo dell’illusione: via lo scudo crociato, via il garofano rosso,ed ecco sugli schermi il varietà di Forza Italia, la sua musichetta ,evviva la vita riprende e i l sogno ci attende!
Alla manovrabilità delle coscienze prodotta dalle ideologie, se n’è sostituita una più avvilente, quella dello spettacolo, dei media, dei social che indirizzano scelte automatizzate sminuenti le facoltà dell’intelligenza umana.